11 maggio 2005
Aggiornamenti e focus
Gli aghi funzionano, anche per finta
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L'agopuntura è un trattamento utile e poco costoso per i pazienti che soffrono di mal di testa cronico o emicrania cronica. O almeno questo era quello che aveva concluso un recente studio statunitense pubblicato sul British Medical Journal. A mettere in dubbio questo risultato un nuovo studio, questa volta tedesco, pubblicato su JAMA. L'agopuntura ,infatti, funzionerebbe più del placebo ma tanto quanto una "finta" agopuntura. Come a dire che un effetto placebo avrebbe, comunque, un ruolo determinante nella sua efficacia insieme a un effetto fisiologico non specifico, per ora non meglio identificato. Ma come si è svolto lo studio?
Una premessa importante riguarda l'emicrania. Si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso, dicono i ricercatori, colpirebbe il 6-7% della popolazione maschile e il 15-18% di quella femminile, ma rimane poco controllabile a livello farmacologico, se non in modo parziale. Ecco perché l'agopuntura è un'alternativa da tempo considerata, sebbene la sua efficacia non sia del tutto dimostrata. Anzi in alcuni stati, come la Germania da cui lo studio in questione arriva, le compagnie assicurative rimborsano i medici che offrono questo tipo di trattamento alternativo. E dal dicembre del 2004 sono oltre due milioni i pazienti trattati con l'agopuntura, un terzo dei quali proprio per fenomeni emicranici. Lo studio di JAMA ha esaminato se l'agopuntura sia in grado di ridurre la frequenza emicranica, messa a confronto con un'agopuntura simulata o con nessun trattamento. Sono stati esaminati 302 pazienti, l'88% donne, con un'età media di 43 anni e affetti da mal di testa emicranico. L'agopuntura, quella vera e quella finta, sono state somministrate da medici specializzati, con 12 sessioni per paziente nel corso di 8 settimane. I pazienti hanno compilato, inoltre, un diario del mal di testa da quattro settimane prima fino a dodici dopo l'inizio del studio. I ricercatori hanno poi cercato di valutare i giorni di moderata o severa intensità dell'emicrania. E' stato così possibile riscontrare una riduzione dell'emicrania, ma sia nell'agopuntura vera sia in quella simulata, con un significativo miglioramento rispetto ai pazienti non trattati. Come è possibile? Due le ipotesi dei ricercatori. Da una parte un effetto fisiologico, sebbene non specifico. Non è da escludere cioè che gli aghi, anche se estremamente superficiali, alterino la circolazione e la funzione immunitaria, inducendo risposte neurofisiologiche e neurochimiche. D'altro canto non è da escludere un potente effetto placebo. Può essere sufficiente, così, evocare una struttura concettuale esotica, enfatizzare il concetto di "individuo come un tutto" o ricorrere al rituale degli aghi, per ottenere i risultati sperati.
Marco Malagutti
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...e inoltre su Dica33:
Lo studio
Una premessa importante riguarda l'emicrania. Si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso, dicono i ricercatori, colpirebbe il 6-7% della popolazione maschile e il 15-18% di quella femminile, ma rimane poco controllabile a livello farmacologico, se non in modo parziale. Ecco perché l'agopuntura è un'alternativa da tempo considerata, sebbene la sua efficacia non sia del tutto dimostrata. Anzi in alcuni stati, come la Germania da cui lo studio in questione arriva, le compagnie assicurative rimborsano i medici che offrono questo tipo di trattamento alternativo. E dal dicembre del 2004 sono oltre due milioni i pazienti trattati con l'agopuntura, un terzo dei quali proprio per fenomeni emicranici. Lo studio di JAMA ha esaminato se l'agopuntura sia in grado di ridurre la frequenza emicranica, messa a confronto con un'agopuntura simulata o con nessun trattamento. Sono stati esaminati 302 pazienti, l'88% donne, con un'età media di 43 anni e affetti da mal di testa emicranico. L'agopuntura, quella vera e quella finta, sono state somministrate da medici specializzati, con 12 sessioni per paziente nel corso di 8 settimane. I pazienti hanno compilato, inoltre, un diario del mal di testa da quattro settimane prima fino a dodici dopo l'inizio del studio. I ricercatori hanno poi cercato di valutare i giorni di moderata o severa intensità dell'emicrania. E' stato così possibile riscontrare una riduzione dell'emicrania, ma sia nell'agopuntura vera sia in quella simulata, con un significativo miglioramento rispetto ai pazienti non trattati. Come è possibile? Due le ipotesi dei ricercatori. Da una parte un effetto fisiologico, sebbene non specifico. Non è da escludere cioè che gli aghi, anche se estremamente superficiali, alterino la circolazione e la funzione immunitaria, inducendo risposte neurofisiologiche e neurochimiche. D'altro canto non è da escludere un potente effetto placebo. Può essere sufficiente, così, evocare una struttura concettuale esotica, enfatizzare il concetto di "individuo come un tutto" o ricorrere al rituale degli aghi, per ottenere i risultati sperati.
Marco Malagutti
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