17 marzo 2004
Aggiornamenti e focus
Fertile agopuntura
Tags:
Non è la prima scelta, d'accordo, però, di fronte ai casi di infertilità, in costante crescita nella popolazione, oltre alle sempre più evolute tecniche di fecondazione assistita, anche le medicine non convenzionali non vanno trascurate. L'agopuntura in particolare. Non mancano, infatti, come sottolinea una review statunitense di recente pubblicazione, specialisti della riproduzione assistita che indirizzano, come supporto, alla medicina tradizionale cinese, laddove la scienza nostrana non possa abbastanza. Secondo Raymond Chang, molti pazienti che si recano presso il centro di agopuntura da lui diretto negli Stati Uniti, sono indirizzati da specialisti della medicina riproduttiva tradizionale. Si tratta di donne, per esempio, che hanno fallito uno o più tentativi di fecondazione in vitro, i cui medici sono alla ricerca di trattamenti che supportino i tentativi da loro effettuati. Ma in che modo può essere utile l'agopuntura e su che cosa basa la sua azione?
Si tratta di una antica terapia della tradizione cinese fondata sul posizionamento indolore e strategico di sottili aghi che vanno a stimolare zone chiave, i cosiddetti punti energetici, allo scopo di regolare l'equilibrio spirituale, mentale, emozionale e fisico. Due le caratteristiche fondamentali in relazione alla cura dell'infertilità. Da una parte l'agopuntore si occupa sempre di entrambi i partner, ritenendo che le cause siano imputabili, comunque, per metà all'uomo e per metà alla donna. In ogni caso cioè c'è qualcosa da migliorare, sul piano energetico anche per il partner che, per esempio, ha esami nella norma. Un'altra caratteristica è la valutazione dell'individuo nella sua globalità. Non solo, perciò, per il sintomo manifestato, in questo caso l'infertilità. Un atteggiamento questo che crea un clima di accettazione e rispetto tra medico e paziente e che, soprattutto nel caso di infertilità da ansia, facilita il concepimento. L'agopuntura può così aiutare la transizione dall'infertilità alla fertilità migliorando la funzionalità del corpo e spesso integrando altri trattamenti riproduttivi, come la fecondazione in vitro. Un recente studio pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility lo conferma.
Lo studio ha visto l'unione di due modi completamente diversi di intendere la medicina: gli studiosi teutonici dell'istituto Christian-Lauritzen, guidati da Wolfgang Paulus, esperto di medicina riproduttiva e i cinesi del Dipartimento di Medicina tradizionale della Tongji Medical University di Wuhan, Repubblica Popolare Cinese. Ottanta donne sono state sottoposte a sedute di agopuntura della durata di 25 minuti, mirate a favorire la gravidanza, subito prima e subito dopo che l'embrione era stato trasferito nell'utero. In altre 80 donne, invece, l'impianto dell'embrione non è stato accompagnato da alcuna terapia dolce. Gli embrioni di tutti e due i gruppi erano in ottime condizioni. La riuscita della gravidanza è stata valutata, con un'ecografia, sei settimane dopo, per vedere se si era formato il sacco fetale. Ebbene, il trattamento dell'agopuntore quasi raddoppiava il numero di successi: erano rimaste incinte il 42% delle donne trattate rispetto al 26% delle altre. Ma non è questo il solo modo con cui l'agopuntura aiuta.
Energia o endorfine?
Secondo Chang, l'agopuntura può aiutare anche nello stimolare la produzione di uova nelle donne che non possano o non vogliano ricorrere a farmaci per stimolare l'attività ovarica. Addirittura il confronto tra trattamenti farmacologici mirati alla stimolazione ormonale e medicina tradizionale cinese dà percentuali di gravidanza uguali in tre mesi, in donne non sottoposte a fecondazione assistita. Il limite di questo metodo è che l'agopuntura stimola il rilascio e la crescita di un solo uovo, contro la produzione multipla indotta dai farmaci, che li rende basilari nella fecondazione in vitro. Ma qual è la ragione per cui la tecnica cinese funziona? Due le possibili interpretazioni la spiegazione tradizionale si basa sulla stimolazione del Qi, l'energia vitale che scorre nel corpo umano. Il ruolo dell'agopuntura è quello di restaurare l'equilibrio energetico, ponendo gli aghi nei meridiani energetici legati alla riproduzione. Una visione più occidentale della questione, che lo studio pubblicato su Fertility and Sterility ha rafforzato, ipotizza, invece, un ruolo della chimica cerebrale. L'agopuntura, cioè, aumenterebbe la produzione di endorfine, le sostanze coinvolte nella regolazione dell'umore. Inoltre la tecnica cinese sembrerebbe avere un effetto neuroendocrino, mirato alle due aree cerebrali coinvolte nella produzione ormonale e nella zona ovarica. Un altro studio, pubblicato nel 2000 su Medical Acupuncture ha ventilato la possibilità che l'agopuntura possa condizionare il numero di follicoli ovarici disponibili per la fertilizzazione in donne sottoposte alla fecondazione in vitro. Probabilmente grazie al maggior flusso sanguigno indotto nella zona ovarica e alla maggiore stimolazione ormonale. Infine, secondo Chang l'agopuntura è utile anche nel caso in cui l'endometrio (il rivestimento interno dell'utero) sia troppo sottile per portare a termine una gravidanza. Un problema che spesso induce aborti spontanei.
Ovviamente non va dimenticato che l'agopuntura non è la panacea per tutti i problemi di fertilità e che laddove vi siano difetti strutturali serve a poco. Per questo è indispensabile valutare l'esistenza di disturbi organici, prima di tentare le vie dolci. Se non esistono però problemi di questo genere e si è attorno ai 30 anni può valer la pena tentare, prima di investire in costosi e il più delle volte invasivi trattamenti per la fertilità.
Marco Malagutti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Il corpo come un reticolato
Si tratta di una antica terapia della tradizione cinese fondata sul posizionamento indolore e strategico di sottili aghi che vanno a stimolare zone chiave, i cosiddetti punti energetici, allo scopo di regolare l'equilibrio spirituale, mentale, emozionale e fisico. Due le caratteristiche fondamentali in relazione alla cura dell'infertilità. Da una parte l'agopuntore si occupa sempre di entrambi i partner, ritenendo che le cause siano imputabili, comunque, per metà all'uomo e per metà alla donna. In ogni caso cioè c'è qualcosa da migliorare, sul piano energetico anche per il partner che, per esempio, ha esami nella norma. Un'altra caratteristica è la valutazione dell'individuo nella sua globalità. Non solo, perciò, per il sintomo manifestato, in questo caso l'infertilità. Un atteggiamento questo che crea un clima di accettazione e rispetto tra medico e paziente e che, soprattutto nel caso di infertilità da ansia, facilita il concepimento. L'agopuntura può così aiutare la transizione dall'infertilità alla fertilità migliorando la funzionalità del corpo e spesso integrando altri trattamenti riproduttivi, come la fecondazione in vitro. Un recente studio pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility lo conferma.
Uno studio recente
Lo studio ha visto l'unione di due modi completamente diversi di intendere la medicina: gli studiosi teutonici dell'istituto Christian-Lauritzen, guidati da Wolfgang Paulus, esperto di medicina riproduttiva e i cinesi del Dipartimento di Medicina tradizionale della Tongji Medical University di Wuhan, Repubblica Popolare Cinese. Ottanta donne sono state sottoposte a sedute di agopuntura della durata di 25 minuti, mirate a favorire la gravidanza, subito prima e subito dopo che l'embrione era stato trasferito nell'utero. In altre 80 donne, invece, l'impianto dell'embrione non è stato accompagnato da alcuna terapia dolce. Gli embrioni di tutti e due i gruppi erano in ottime condizioni. La riuscita della gravidanza è stata valutata, con un'ecografia, sei settimane dopo, per vedere se si era formato il sacco fetale. Ebbene, il trattamento dell'agopuntore quasi raddoppiava il numero di successi: erano rimaste incinte il 42% delle donne trattate rispetto al 26% delle altre. Ma non è questo il solo modo con cui l'agopuntura aiuta.
Energia o endorfine?
Secondo Chang, l'agopuntura può aiutare anche nello stimolare la produzione di uova nelle donne che non possano o non vogliano ricorrere a farmaci per stimolare l'attività ovarica. Addirittura il confronto tra trattamenti farmacologici mirati alla stimolazione ormonale e medicina tradizionale cinese dà percentuali di gravidanza uguali in tre mesi, in donne non sottoposte a fecondazione assistita. Il limite di questo metodo è che l'agopuntura stimola il rilascio e la crescita di un solo uovo, contro la produzione multipla indotta dai farmaci, che li rende basilari nella fecondazione in vitro. Ma qual è la ragione per cui la tecnica cinese funziona? Due le possibili interpretazioni la spiegazione tradizionale si basa sulla stimolazione del Qi, l'energia vitale che scorre nel corpo umano. Il ruolo dell'agopuntura è quello di restaurare l'equilibrio energetico, ponendo gli aghi nei meridiani energetici legati alla riproduzione. Una visione più occidentale della questione, che lo studio pubblicato su Fertility and Sterility ha rafforzato, ipotizza, invece, un ruolo della chimica cerebrale. L'agopuntura, cioè, aumenterebbe la produzione di endorfine, le sostanze coinvolte nella regolazione dell'umore. Inoltre la tecnica cinese sembrerebbe avere un effetto neuroendocrino, mirato alle due aree cerebrali coinvolte nella produzione ormonale e nella zona ovarica. Un altro studio, pubblicato nel 2000 su Medical Acupuncture ha ventilato la possibilità che l'agopuntura possa condizionare il numero di follicoli ovarici disponibili per la fertilizzazione in donne sottoposte alla fecondazione in vitro. Probabilmente grazie al maggior flusso sanguigno indotto nella zona ovarica e alla maggiore stimolazione ormonale. Infine, secondo Chang l'agopuntura è utile anche nel caso in cui l'endometrio (il rivestimento interno dell'utero) sia troppo sottile per portare a termine una gravidanza. Un problema che spesso induce aborti spontanei.
Ovviamente non va dimenticato che l'agopuntura non è la panacea per tutti i problemi di fertilità e che laddove vi siano difetti strutturali serve a poco. Per questo è indispensabile valutare l'esistenza di disturbi organici, prima di tentare le vie dolci. Se non esistono però problemi di questo genere e si è attorno ai 30 anni può valer la pena tentare, prima di investire in costosi e il più delle volte invasivi trattamenti per la fertilità.
Marco Malagutti
Salute oggi:
- Notizie e aggiornamenti
- Libri e pubblicazioni
- Dalle aziende
- Appunti di salute
- Nutrire la salute
- Aperi-libri
- Allenati con noi
...e inoltre su Dica33: