20 giugno 2008
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Lo sport? A volte è una guerra
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Secondo la prospettiva interazionista, la scelta dello sport da praticare viene determinata principalmente da fattori di ordine biologico, psicologico e, secondariamente, sociale e culturale.
I primi comprendono i requisiti costituzionali ed intellettivi necessari per lo svolgimento delle singole attività sportive.
Gli sport differiscono gli uni dagli altri per il ritmo, la fluidità, la precisione, la coordinazione dei movimenti, oltre che per la resistenza, la forza, la destrezza e la velocità necessarie per compierli.
Le attività sportive, inoltre, richiedono un diverso tipo di impegno mentale che raggiunge il massimo livello, per esempio, nel nuoto sincronizzato e nei tuffi, in cui sono necessari una buona capacità di coordinazione, un alto controllo dell'istintività, dei processi decisionali e dell'attenzione.
Gli aspetti psicologici che vengono appagati dalla pratica sportiva sono molteplici e differenti. Essi sono basati sia sulle motivazioni proprie di ogni individuo, sia sulla disciplina sportiva praticata. I più importanti sono:
Nella scelta di uno sport intervengono anche i fattori sociali.
Gli sport cosiddetti di elite, come la vela, l'equitazione, il golf, vengono praticati prevalentemente da persone di ceto sociale elevato. Altri sport, definiti 'popolari', come la boxe, invece, vengono praticati quasi esclusivamente dagli appartenenti ai ceti meno abbienti.
Nella scelta di uno sport a livello professionale, inoltre, intervengono anche altri fattori quali il prestigio e/o la remunerazione economica.
Anche il luogo di residenza può influenzare la scelta dello sport. Ad esempio, coloro che abitano in una località di montagna hanno maggiori probabilità di imparare a sciare, rispetto a coloro che vivono al mare. Oggigiorno, tuttavia, questa tendenza è diminuita sensibilmente, rispetto ad alcuni decenni fa, grazie all'ampia mobilità territoriale.
Attualmente, il sesso non è più una discriminante nella scelta della pratica sportiva, come accadeva di frequente nel passato. La boxe, per esempio, non è più una disciplina praticata unicamente dagli uomini.
Anche le convinzioni culturali e ideologiche possono influire sulla scelta dello sport. Gli ecologisti, ad esempio, propendono per la pratica di un'attività sportiva a contatto con la natura (ad es. vela, alpinismo, esplorazione subacquea), i non violenti tendono a scegliere degli sport in cui il contenuto di aggressività è basso (ad es. atletica, ginnastica artistica).
Chi fa che cosa e perché
In base alle specifiche caratteristiche tecniche delle singole discipline sportive (individuali o di gruppo, con o senza mediazioni strumentali, ecc.) esistono delle relazioni ben precise con le caratteristiche di personalità di coloro che le praticano.
Per comodità si possono suddividere gli sport in base ad alcune categorie, secondo i loro aspetti più caratterizzanti:
La distruzione dell'avversario: si tratta di sport individuali in cui la vittoria si ottiene annientando l'avversario.
La boxe rappresenta la disciplina in cui questo si esprime in modo più diretto, senza mediazione strumentale e ad una distanza minima. Essa viene praticata, tendenzialmente, da persone di status socio-economico basso, impulsive, con difficoltà di adattamento sociale, desiderio di affermazione e di vendetta nei confronti dell'ambiente. Spesso, inoltre, i boxeur hanno dei sentimenti di inferiorità, si sentono insicuri e minacciati, al punto da compensare con la forza fisica tali vissuti.
Ad un livello maggiore di simbolizzazione e di elaborazione dell'aggressività si colloca la scherma. Coloro che la praticano sono caratterizzati da un buon autocontrollo, sicurezza e capacità di coordinazione psicofisica.
Su un piano ancora più elevato di differenziazione si colloca il tennis, la cui finalità non consiste nel danneggiare l'avversario, ma di violarne il territorio. Le dinamiche istintuali sono rimosse, ritualizzate e soggette a trasformazioni simboliche, che implicano un maggior controllo sull'aggressività e sulla violenza.
La guerra ritualizzata: sono sport di squadra nei quali le motivazioni di distruzione, di invasione e di sottomissione non sono indirizzate allo schema corporeo dell'avversario, ma al suo territorio. Lo scontro tra le squadre si manifesta come una guerra ritualizzata per il predominio, in cui la vittoria si manifesta simbolicamente con il pallone nella rete, nel caso del calcio, o nel canestro, nel caso del basket.
In generale, la squadra, per il suo buon funzionamento, richiede cooperazione, interazione reciproca e integrazione tra i partecipanti, ma, allo stesso tempo, offre anche rassicurazione ai suoi componenti. La presenza del pubblico, inoltre, stimola l'esibizionismo dei giocatori.
Le caratteristiche psicologiche di coloro che praticano gli sport di questa categoria sono:
Calcio: i calciatori, hanno delle ottime capacità visuospaziali, sono estroversi, socievoli e ricercano attivamente i contatti interpersonali. I portieri sono individualisti, vivaci, estroversi, originali, coraggiosi e sprezzanti del pericolo. I difensori sono equilibrati, affidabili, dotati di qualità etiche, di un discreto livello di aggressività, hanno dei tratti ossessivi, che si manifestano nella marcatura stretta dell'avversario. I centrocampisti possiedono delle capacità cognitive molto sviluppate, in particolare hanno una spiccata intelligenza tattica. Gli attaccanti, infine, sono esuberanti, individualisti, fantasiosi, imprevedibili, insofferenti alle costrizioni, esibizionisti e con una forte autostima. La vulnerabilità e la dipendenza dal giudizio del pubblico costituiscono i loro punti deboli.
Basket: esige dei requisiti psicofisici, quali la statura elevata e la rapidità nel compiere le operazioni percettivo-cognitive (per esempio, la rapidità dei riflessi e delle decisioni, la coordinazione, l'estrosità, l'intelligenza versatile e creativa), necessari per lo svolgimento delle partite. Nello specifico, il pivot è timido ed introverso; si ritiene che ciò sia dovuto all'effetto psicologico della sua differenza fisica, rappresentata dalla statura inferiore rispetto ai compagni di squadra. Il playmaker è autoritario ed orientato ad assumere la leadership. L'esterno è egocentrico, individualista ed esibizionista.
Pallavolo: anche questo sport è caratterizzato, come il basket, dalla velocità. I giocatori tendono ad essere estroversi, socievoli e dotati di una buona dose di aggressività, che emerge in modo evidente nella 'schiacciata'. Le caratteristiche di personalità dei giocatori sono piuttosto simili, in quanto c'è una rotazione dei ruoli all'interno della squadra.
La fiammata del successo: si tratta delle discipline sportive, per lo più individuali, in cui l'obiettivo dominante consiste nel dimostrare la propria superiorità rispetto a qualche singola abilità corporea dell'avversario. Esse si esplicano tramite una rapida e violenta esplosione di energia. Alcuni esempi sono: i cento metri, il salto in alto e in lungo, il sollevamento pesi, il lancio del giavellotto. Dal punto di vista psicologico, coloro che praticano tali sport hanno una personalità estroversa, impulsiva, disinibita e sono intolleranti alla frustrazione e ai doveri della routine. Nei saltatori si rileva un maggiore grado di riflessività ed un maggiore equilibrio; nei sollevatori di pesi sono presenti dei tratti di ossessività e scrupolosità.
Fino all'ultimo respiro: sono le discipline sportive caratterizzate da sforzo prolungato, resistenza e capacità di dosare l'energia. Esempi di tali sport sono: la corsa, la marcia, lo sci, il nuoto, il ciclismo. I tratti di personalità di coloro che le praticano sono: la tenacia, la volontà, la capacità di tollerare le frustrazioni, l'autocontrollo, la stabilità emotiva, il saper attendere, la capacità di dosare le energie e il basso livello di impulsività e di narcisismo. Il Super-Io è forte, talvolta con tratti di natura ossessiva, orientato all'introversione e con tendenze intrapunitive e masochiste.
Esibizionismo corporeo: tali discipline sono caratterizzate dal desiderio di imporsi sull'avversario, dimostrando la propria superiorità in termini di bellezza e di perfezione del gesto. E' il caso della ginnastica artistica, dei tuffi, del pattinaggio, del culturismo e del body building. In tali discipline la componente estetica, il narcisismo e l'esibizionismo sono assai evidenti. Gli atleti hanno un Super-Io severo ed esigente, con tratti di ossessività, perfezionismo, forte autocritica, senso del dovere e rigore etico.
Sfida al destino: questi sport sono caratterizzati da un'alta componente di rischio e di pericolo. Si pensi, ad esempio, all'automobilismo, al motociclismo, al paracadutismo, alla discesa libera, alla roccia. Coloro che praticano tali attività sono coraggiosi e sprezzanti del pericolo. Possono avere un senso latente di onnipotenza, di insoddisfazione esistenziale, che li induce a ricercare sempre nuovi stimoli, eccitanti e trasgressivi.
Sport della natura: in essi la componente agonistica è meno presente rispetto ai precedenti. La ricerca del dominio, in questo caso, si esplica sulle forze della natura. Esempi di tali sport sono: la vela, la canoa, l'alpinismo, la speleologia, l'equitazione, la caccia. La pratica di tali attività è spesso motivata dal desiderio di conoscenza e di scoperta scientifica. La personalità di questi sportivi tende all'introversione, all'autosufficienza, all'anticonformismo e alla ricerca di cose insolite e alternative.
Nello specifico, l'alpinista è caratterizzato da rigore morale, atteggiamenti di contemplazione e senso di appartenenza ad una elite.
Il subacqueo è introverso, scarsamente disponibile ai contatti sociali, dotato di un buon equilibrio emotivo, scrupoloso, controllato, anticonformista, con la necessità di costruirsi una sorta di vita parallela a quella quotidiana.
Anna Fata
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
I primi comprendono i requisiti costituzionali ed intellettivi necessari per lo svolgimento delle singole attività sportive.
Gli sport differiscono gli uni dagli altri per il ritmo, la fluidità, la precisione, la coordinazione dei movimenti, oltre che per la resistenza, la forza, la destrezza e la velocità necessarie per compierli.
Le attività sportive, inoltre, richiedono un diverso tipo di impegno mentale che raggiunge il massimo livello, per esempio, nel nuoto sincronizzato e nei tuffi, in cui sono necessari una buona capacità di coordinazione, un alto controllo dell'istintività, dei processi decisionali e dell'attenzione.
La parte della psiche
Gli aspetti psicologici che vengono appagati dalla pratica sportiva sono molteplici e differenti. Essi sono basati sia sulle motivazioni proprie di ogni individuo, sia sulla disciplina sportiva praticata. I più importanti sono:
- La dominanza, la rivalità e l'aggressività: particolarmente evidenti nell'agonismo, in cui l'obiettivo consiste nel prevalere sull'avversario, inteso come 'limite' da superare. Nell'agonismo, inoltre, l'aggressività viene sublimata ed incanalata per raggiungere la vittoria.
- L'autorealizzazione: la pratica sportiva rappresenta un modo per conoscere se stessi ed i propri limiti, per acquisire un maggiore autocontrollo ed una più profonda fiducia in sé. La pratica sportiva, inoltre, può anche rappresentare un mezzo per compensare un proprio senso di inferiorità.
- La socializzazione: lo sport, in particolare quello di squadra, consente di entrare in contatto con altre persone. In tale contesto, vengono favoriti lo scambio reciproco, la comunicazione e lo spirito di collaborazione.
- Il narcisismo e l'esibizionismo: in alcune attività sportive, come nella ginnastica artistica, nel body building e nei tuffi, la componente visiva è molto accentuata. La pratica fisica si configura come uno spettacolo in cui gli atleti mettono in mostra non solo le loro abilità, ma anche il loro corpo finemente modellato e abbigliato, in modo da esaltare le loro forme.
Quanto pesano i fattori sociali
Nella scelta di uno sport intervengono anche i fattori sociali.
Gli sport cosiddetti di elite, come la vela, l'equitazione, il golf, vengono praticati prevalentemente da persone di ceto sociale elevato. Altri sport, definiti 'popolari', come la boxe, invece, vengono praticati quasi esclusivamente dagli appartenenti ai ceti meno abbienti.
Nella scelta di uno sport a livello professionale, inoltre, intervengono anche altri fattori quali il prestigio e/o la remunerazione economica.
Anche il luogo di residenza può influenzare la scelta dello sport. Ad esempio, coloro che abitano in una località di montagna hanno maggiori probabilità di imparare a sciare, rispetto a coloro che vivono al mare. Oggigiorno, tuttavia, questa tendenza è diminuita sensibilmente, rispetto ad alcuni decenni fa, grazie all'ampia mobilità territoriale.
Attualmente, il sesso non è più una discriminante nella scelta della pratica sportiva, come accadeva di frequente nel passato. La boxe, per esempio, non è più una disciplina praticata unicamente dagli uomini.
Anche le convinzioni culturali e ideologiche possono influire sulla scelta dello sport. Gli ecologisti, ad esempio, propendono per la pratica di un'attività sportiva a contatto con la natura (ad es. vela, alpinismo, esplorazione subacquea), i non violenti tendono a scegliere degli sport in cui il contenuto di aggressività è basso (ad es. atletica, ginnastica artistica).
Chi fa che cosa e perché
In base alle specifiche caratteristiche tecniche delle singole discipline sportive (individuali o di gruppo, con o senza mediazioni strumentali, ecc.) esistono delle relazioni ben precise con le caratteristiche di personalità di coloro che le praticano.
Per comodità si possono suddividere gli sport in base ad alcune categorie, secondo i loro aspetti più caratterizzanti:
La distruzione dell'avversario: si tratta di sport individuali in cui la vittoria si ottiene annientando l'avversario.
La boxe rappresenta la disciplina in cui questo si esprime in modo più diretto, senza mediazione strumentale e ad una distanza minima. Essa viene praticata, tendenzialmente, da persone di status socio-economico basso, impulsive, con difficoltà di adattamento sociale, desiderio di affermazione e di vendetta nei confronti dell'ambiente. Spesso, inoltre, i boxeur hanno dei sentimenti di inferiorità, si sentono insicuri e minacciati, al punto da compensare con la forza fisica tali vissuti.
Ad un livello maggiore di simbolizzazione e di elaborazione dell'aggressività si colloca la scherma. Coloro che la praticano sono caratterizzati da un buon autocontrollo, sicurezza e capacità di coordinazione psicofisica.
Su un piano ancora più elevato di differenziazione si colloca il tennis, la cui finalità non consiste nel danneggiare l'avversario, ma di violarne il territorio. Le dinamiche istintuali sono rimosse, ritualizzate e soggette a trasformazioni simboliche, che implicano un maggior controllo sull'aggressività e sulla violenza.
La guerra ritualizzata: sono sport di squadra nei quali le motivazioni di distruzione, di invasione e di sottomissione non sono indirizzate allo schema corporeo dell'avversario, ma al suo territorio. Lo scontro tra le squadre si manifesta come una guerra ritualizzata per il predominio, in cui la vittoria si manifesta simbolicamente con il pallone nella rete, nel caso del calcio, o nel canestro, nel caso del basket.
In generale, la squadra, per il suo buon funzionamento, richiede cooperazione, interazione reciproca e integrazione tra i partecipanti, ma, allo stesso tempo, offre anche rassicurazione ai suoi componenti. La presenza del pubblico, inoltre, stimola l'esibizionismo dei giocatori.
Le caratteristiche psicologiche di coloro che praticano gli sport di questa categoria sono:
Calcio: i calciatori, hanno delle ottime capacità visuospaziali, sono estroversi, socievoli e ricercano attivamente i contatti interpersonali. I portieri sono individualisti, vivaci, estroversi, originali, coraggiosi e sprezzanti del pericolo. I difensori sono equilibrati, affidabili, dotati di qualità etiche, di un discreto livello di aggressività, hanno dei tratti ossessivi, che si manifestano nella marcatura stretta dell'avversario. I centrocampisti possiedono delle capacità cognitive molto sviluppate, in particolare hanno una spiccata intelligenza tattica. Gli attaccanti, infine, sono esuberanti, individualisti, fantasiosi, imprevedibili, insofferenti alle costrizioni, esibizionisti e con una forte autostima. La vulnerabilità e la dipendenza dal giudizio del pubblico costituiscono i loro punti deboli.
Basket: esige dei requisiti psicofisici, quali la statura elevata e la rapidità nel compiere le operazioni percettivo-cognitive (per esempio, la rapidità dei riflessi e delle decisioni, la coordinazione, l'estrosità, l'intelligenza versatile e creativa), necessari per lo svolgimento delle partite. Nello specifico, il pivot è timido ed introverso; si ritiene che ciò sia dovuto all'effetto psicologico della sua differenza fisica, rappresentata dalla statura inferiore rispetto ai compagni di squadra. Il playmaker è autoritario ed orientato ad assumere la leadership. L'esterno è egocentrico, individualista ed esibizionista.
Pallavolo: anche questo sport è caratterizzato, come il basket, dalla velocità. I giocatori tendono ad essere estroversi, socievoli e dotati di una buona dose di aggressività, che emerge in modo evidente nella 'schiacciata'. Le caratteristiche di personalità dei giocatori sono piuttosto simili, in quanto c'è una rotazione dei ruoli all'interno della squadra.
La fiammata del successo: si tratta delle discipline sportive, per lo più individuali, in cui l'obiettivo dominante consiste nel dimostrare la propria superiorità rispetto a qualche singola abilità corporea dell'avversario. Esse si esplicano tramite una rapida e violenta esplosione di energia. Alcuni esempi sono: i cento metri, il salto in alto e in lungo, il sollevamento pesi, il lancio del giavellotto. Dal punto di vista psicologico, coloro che praticano tali sport hanno una personalità estroversa, impulsiva, disinibita e sono intolleranti alla frustrazione e ai doveri della routine. Nei saltatori si rileva un maggiore grado di riflessività ed un maggiore equilibrio; nei sollevatori di pesi sono presenti dei tratti di ossessività e scrupolosità.
Fino all'ultimo respiro: sono le discipline sportive caratterizzate da sforzo prolungato, resistenza e capacità di dosare l'energia. Esempi di tali sport sono: la corsa, la marcia, lo sci, il nuoto, il ciclismo. I tratti di personalità di coloro che le praticano sono: la tenacia, la volontà, la capacità di tollerare le frustrazioni, l'autocontrollo, la stabilità emotiva, il saper attendere, la capacità di dosare le energie e il basso livello di impulsività e di narcisismo. Il Super-Io è forte, talvolta con tratti di natura ossessiva, orientato all'introversione e con tendenze intrapunitive e masochiste.
Esibizionismo corporeo: tali discipline sono caratterizzate dal desiderio di imporsi sull'avversario, dimostrando la propria superiorità in termini di bellezza e di perfezione del gesto. E' il caso della ginnastica artistica, dei tuffi, del pattinaggio, del culturismo e del body building. In tali discipline la componente estetica, il narcisismo e l'esibizionismo sono assai evidenti. Gli atleti hanno un Super-Io severo ed esigente, con tratti di ossessività, perfezionismo, forte autocritica, senso del dovere e rigore etico.
Sfida al destino: questi sport sono caratterizzati da un'alta componente di rischio e di pericolo. Si pensi, ad esempio, all'automobilismo, al motociclismo, al paracadutismo, alla discesa libera, alla roccia. Coloro che praticano tali attività sono coraggiosi e sprezzanti del pericolo. Possono avere un senso latente di onnipotenza, di insoddisfazione esistenziale, che li induce a ricercare sempre nuovi stimoli, eccitanti e trasgressivi.
Sport della natura: in essi la componente agonistica è meno presente rispetto ai precedenti. La ricerca del dominio, in questo caso, si esplica sulle forze della natura. Esempi di tali sport sono: la vela, la canoa, l'alpinismo, la speleologia, l'equitazione, la caccia. La pratica di tali attività è spesso motivata dal desiderio di conoscenza e di scoperta scientifica. La personalità di questi sportivi tende all'introversione, all'autosufficienza, all'anticonformismo e alla ricerca di cose insolite e alternative.
Nello specifico, l'alpinista è caratterizzato da rigore morale, atteggiamenti di contemplazione e senso di appartenenza ad una elite.
Il subacqueo è introverso, scarsamente disponibile ai contatti sociali, dotato di un buon equilibrio emotivo, scrupoloso, controllato, anticonformista, con la necessità di costruirsi una sorta di vita parallela a quella quotidiana.
Anna Fata
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