11 febbraio 2005
Aggiornamenti e focus
Discese spericolate
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Lo sci, sport che negli ultimi decenni ha visto accrescere i praticanti di ogni età e di entrambi i sessi, è pratica sportiva che espone, sia per ragioni ambientali, sia per le attrezzature necessarie, al rischio di lesioni traumatiche. Un rischio che con l'aumentare dei praticanti aumenta, come testimonia l'aumentato numero di incidenti. Un aspetto questo degli incidenti sulla neve che, dopo recenti fatti di cronaca, ha portato alla mobilitazione persino dei politici che parlano di una normativa urgente nel nostro paese per regolamentare in maniera inequivocabile comportamenti e misure da tenere. Ma quali sono gli infortuni più frequenti?
La progressiva introduzione degli scarponi in plastica con uno scafo più alto e rigido ha determinato un incremento delle distorsioni di ginocchio e un corrispondente calo di fratture di gamba e caviglia. La lesione più frequente tra gli sciatori è, comunque, la distorsione; le altre lesioni sono equamente divise tra fratture e contusioni. Le parti più frequentemente interessate alle contusioni sono la spalla e la parte superiore del corpo in genere; nel caso di distorsioni nel 65% dei casi è interessato il ginocchio; nel caso di fratture è interessato soprattutto l'arto superiore, mano e spalla.
Ginocchio
È la parte che corre più rischi ed è quella che risente principalmente dei nuovi materiali in uso. A rischio sono le strutture capsulo-legamentose quali menischi, legamento crociato anteriore e legamento collaterale mediale. La colpa dei moderni scarponi da sci è quella di essere alti e rigidi, in grado così di proteggere polpaccio e caviglia, lasciando però la prima porzione della gamba priva di difese, libera di ruotare sul proprio asse. Succede così che cadendo si scarica tutta l'energia sul ginocchio dello sciatore. La distorsione si verifica in particolare quando gli sci non si sganciano dagli attacchi ed il ginocchio ruota con il piede fisso al suolo. Nel caso di lesione del menisco l'infortunato avverte un dolore forte e acuto, il ginocchio si gonfia ed è impossibile appoggiare la gamba. Il più interessato tra i legamenti è, invece, il collaterale interno, la cui rottura può essere anche solo parziale.
Spalla
Si tratta di distorsioni molto meno frequenti e interessano le articolazioni dell'osso scapolare e della clavicola. Comunemente si tratta di distorsione della spalla, lussazione scapolo-omerale, lussazione acromion claveare e frattura dell'omero e della clavicola. In genere gli sciatori se le procurano cadendo violentemente sulla schiena. Anche in questo caso il dolore è forte e sono impediti i normali movimenti della spalla, ma si possono ridurre subito con l'aiuto di un ortopedico esperto.
Polso
Ma anche braccio e avambraccio. Anche in questo caso non si tratta di traumi molto frequenti, le più comuni riguardano le fratture di radio e ulna (le due ossa dell'avambraccio), dello scafoide (ossa del polso), delle falangi. Caratteristico è il pollice dello sciatore dovuto all'urto della punta del pollice con la neve per effetto della caduta. Lo sciatore avverte dolore, gonfiore e impossibilità a muovere il dito.
Cranio e rachide cervicale
Traumi cranici commotivi e non e distorsione del rachide cervicale sono gli incidenti più comuni. Si tratta di traumi molto rischiosi che possono portare a stati di commozione cerebrale e perdita di conoscenza con conseguenze alle vertebre cervicali oppure al midollo spinale. Il sintomo più importante è la perdita di conoscenza, anche non immediata, del traumatizzato.
Femore e tibia
Sono fratture in netta diminuzione rispetto al passato ma restano comunque frequenti. Lo sciatore sente dolore acuto alla parte traumatizzata con shock e sensazione di freddo.
Lo snowboard è uno sport in significativa crescita dal 1990, al punto che ormai in molti impianti gli snowboarder raggiungono il 25-40% del totale. Si ha a che fare in questo caso con infortuni diversi e la maggior parte dei medici sportivi è d'accordo che lo snowboard comporta un rischio leggermente superiore allo sci. Predominano i traumi agli arti superiori, seguiti da traumi alla testa e da quelli agli arti inferiori (principalmente la caviglia). Tra i rider traumatizzati quelli con frattura sul totale sono in percentuale doppia (28%) rispetto agli sciatori (14%). La maggior parte di tali fratture riguarda il polso. L'istituto svizzero per la prevenzione dell'alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) di Losanna ha messo in evidenza, inoltre, come il consumo dicannabis aumenti la propensione al rischio e riduca la capacità di reazione. Un dato da considerare visto che gli snowboardisti sono spesso anche amanti della cannabis. È importante cercare di assecondare la caduta sollevando le tavole dalla neve. Inoltre, visto che gli attacchi non si sganciano automaticamente come per lo sci, bisogna fare in modo di non restare con uno solo dei due attacchi dello snowboard agganciato al piede.
Chi non può
Sono poche le persone alle quali è sconsigliato praticare lo sci. La fragilità ossea e la presenza di protesi ortopediche sono una controindicazione, perché eventuali cadute potrebbero provocare fratture gravi o compromettere la protesi. Anche i problemi cardiaci di seria entità e le gravi forme di alterazioni della pressione sanguigna sconsigliano la pratica di questo sport. Chi ha problemi al ginocchio, infine, dovrebbe consultare uno specialista, la possibilità o meno di sciare dipende dal disturbo e dal tipo di dolore. Per tutti gli altri può essere opportuno seguire il Decalogo dello sciatore, pubblicato sul sito della Polizia di Stato, con le regole di condotta da seguire per godersi senza pericoli la propria vacanza sulla neve.
Rispetto per gli altri
Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone o provocare danni.
Padronanza della velocità e del comportamento
Ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento adeguati alla propria capacità nonché alle condizioni generali del tempo.
Scelta della direzione
Lo sciatore a monte che ha la possibilità di scegliere il percorso deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.
Sorpasso
Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore sorpassato.
Attraversamento e incrocio
Lo sciatore che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri.
Sosta
Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità, sulle piste e in specie nei passaggi obbligati o senza visibilità. In caso di caduta lo sciatore deve sgomberare la pista al più presto possibile.
Salita
Lo sciatore che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilità. Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore che discende a piedi la pista.
Rispetto della segnaletica
Tutti gli sciatori devono rispettare la segnaletica delle piste.
In caso di incidente
Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente
Identificazione
Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne è testimone è tenuto a dare le proprie generalità.
Marco Malagutti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
I traumi cambiano
La progressiva introduzione degli scarponi in plastica con uno scafo più alto e rigido ha determinato un incremento delle distorsioni di ginocchio e un corrispondente calo di fratture di gamba e caviglia. La lesione più frequente tra gli sciatori è, comunque, la distorsione; le altre lesioni sono equamente divise tra fratture e contusioni. Le parti più frequentemente interessate alle contusioni sono la spalla e la parte superiore del corpo in genere; nel caso di distorsioni nel 65% dei casi è interessato il ginocchio; nel caso di fratture è interessato soprattutto l'arto superiore, mano e spalla.
Ginocchio
È la parte che corre più rischi ed è quella che risente principalmente dei nuovi materiali in uso. A rischio sono le strutture capsulo-legamentose quali menischi, legamento crociato anteriore e legamento collaterale mediale. La colpa dei moderni scarponi da sci è quella di essere alti e rigidi, in grado così di proteggere polpaccio e caviglia, lasciando però la prima porzione della gamba priva di difese, libera di ruotare sul proprio asse. Succede così che cadendo si scarica tutta l'energia sul ginocchio dello sciatore. La distorsione si verifica in particolare quando gli sci non si sganciano dagli attacchi ed il ginocchio ruota con il piede fisso al suolo. Nel caso di lesione del menisco l'infortunato avverte un dolore forte e acuto, il ginocchio si gonfia ed è impossibile appoggiare la gamba. Il più interessato tra i legamenti è, invece, il collaterale interno, la cui rottura può essere anche solo parziale.
Spalla
Si tratta di distorsioni molto meno frequenti e interessano le articolazioni dell'osso scapolare e della clavicola. Comunemente si tratta di distorsione della spalla, lussazione scapolo-omerale, lussazione acromion claveare e frattura dell'omero e della clavicola. In genere gli sciatori se le procurano cadendo violentemente sulla schiena. Anche in questo caso il dolore è forte e sono impediti i normali movimenti della spalla, ma si possono ridurre subito con l'aiuto di un ortopedico esperto.
Polso
Ma anche braccio e avambraccio. Anche in questo caso non si tratta di traumi molto frequenti, le più comuni riguardano le fratture di radio e ulna (le due ossa dell'avambraccio), dello scafoide (ossa del polso), delle falangi. Caratteristico è il pollice dello sciatore dovuto all'urto della punta del pollice con la neve per effetto della caduta. Lo sciatore avverte dolore, gonfiore e impossibilità a muovere il dito.
Cranio e rachide cervicale
Traumi cranici commotivi e non e distorsione del rachide cervicale sono gli incidenti più comuni. Si tratta di traumi molto rischiosi che possono portare a stati di commozione cerebrale e perdita di conoscenza con conseguenze alle vertebre cervicali oppure al midollo spinale. Il sintomo più importante è la perdita di conoscenza, anche non immediata, del traumatizzato.
Femore e tibia
Sono fratture in netta diminuzione rispetto al passato ma restano comunque frequenti. Lo sciatore sente dolore acuto alla parte traumatizzata con shock e sensazione di freddo.
Il caso snowboard
Lo snowboard è uno sport in significativa crescita dal 1990, al punto che ormai in molti impianti gli snowboarder raggiungono il 25-40% del totale. Si ha a che fare in questo caso con infortuni diversi e la maggior parte dei medici sportivi è d'accordo che lo snowboard comporta un rischio leggermente superiore allo sci. Predominano i traumi agli arti superiori, seguiti da traumi alla testa e da quelli agli arti inferiori (principalmente la caviglia). Tra i rider traumatizzati quelli con frattura sul totale sono in percentuale doppia (28%) rispetto agli sciatori (14%). La maggior parte di tali fratture riguarda il polso. L'istituto svizzero per la prevenzione dell'alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) di Losanna ha messo in evidenza, inoltre, come il consumo dicannabis aumenti la propensione al rischio e riduca la capacità di reazione. Un dato da considerare visto che gli snowboardisti sono spesso anche amanti della cannabis. È importante cercare di assecondare la caduta sollevando le tavole dalla neve. Inoltre, visto che gli attacchi non si sganciano automaticamente come per lo sci, bisogna fare in modo di non restare con uno solo dei due attacchi dello snowboard agganciato al piede.
Chi non può
Sono poche le persone alle quali è sconsigliato praticare lo sci. La fragilità ossea e la presenza di protesi ortopediche sono una controindicazione, perché eventuali cadute potrebbero provocare fratture gravi o compromettere la protesi. Anche i problemi cardiaci di seria entità e le gravi forme di alterazioni della pressione sanguigna sconsigliano la pratica di questo sport. Chi ha problemi al ginocchio, infine, dovrebbe consultare uno specialista, la possibilità o meno di sciare dipende dal disturbo e dal tipo di dolore. Per tutti gli altri può essere opportuno seguire il Decalogo dello sciatore, pubblicato sul sito della Polizia di Stato, con le regole di condotta da seguire per godersi senza pericoli la propria vacanza sulla neve.
Rispetto per gli altri
Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone o provocare danni.
Padronanza della velocità e del comportamento
Ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento adeguati alla propria capacità nonché alle condizioni generali del tempo.
Scelta della direzione
Lo sciatore a monte che ha la possibilità di scegliere il percorso deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.
Sorpasso
Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore sorpassato.
Attraversamento e incrocio
Lo sciatore che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri.
Sosta
Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità, sulle piste e in specie nei passaggi obbligati o senza visibilità. In caso di caduta lo sciatore deve sgomberare la pista al più presto possibile.
Salita
Lo sciatore che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilità. Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore che discende a piedi la pista.
Rispetto della segnaletica
Tutti gli sciatori devono rispettare la segnaletica delle piste.
In caso di incidente
Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente
Identificazione
Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne è testimone è tenuto a dare le proprie generalità.
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