25 giugno 2004
Aggiornamenti e focus
Molto sfruttata poco efficace
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Un recente studio dice che il 42% degli statunitensi ha provato una qualche forma di medicina complementare, con un aumento dell'8% nel giro di 7 anni e un ammontare di spesa complessivo di 27 miliardi di dollari spesi dai pazienti nel 1997. E in questo ambito le erbe la fanno da padrone, con un mercato che si aggira sui 5 miliardi di dollari. Aumentano, però, di pari passo, anche gli studi in merito alla loro efficacia. Uno recente, pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, si è occupato dell'Echinacea, pianta proposta da tempo come antivirale naturale e immunostimolante, che rappresenta, da sola, il 10% del mercato fitoterapico. I risultati non sembrano molto confortanti.
Già un precedente studio di JAMA aveva definito la pianta come inefficace nel trattamento del raffreddore e delle infezioni del tratto respiratorio superiore nei bambini tra i due e gli undici anni. E questo nonostante nelle sue tre forme di interesse medico (Echinacea angustifolia, pallidae e purpura) siano molte le aspettative indotte nei pazienti con raffreddore comune. Ma i dati esistenti in letteratura provengono da un piccolo numero di trial clinici e sono ancora incerti. Per questo i ricercatori statunitensi hanno cercato di verificare l'effettiva efficacia del rimedio fitoterapico nel ridurre la severità e la durata del raffreddore comune, quando preso precocemente. Lo studio ha coinvolto 128 persone arruolate e suddivise casualmente per ricevere 100 mg di estratto di echinacea o un placebo. I partecipanti, che dovevano necessariamente essere a 24 ore dalla manifestazione dei primi sintomi, sono stati divisi senza sapere quale delle due soluzioni stessero ricevendo. Il preparato è stato somministrato per tre volte al giorno finché i sintomi non sono scomparsi o in alternativa fino a un massimo di 14 giorni. Dopodiché i pazienti hanno annotato i loro sintomi in una sorta di diario, attribuendovi un punteggio e includendo starnuti, congestione nasale, mal di testa, mal di gola, raucedine, dolori muscolari e tosse. La popolazione di pazienti scelta era uniforme quanto a età, sesso e tempo di manifestazione dei primi sintomi, oltre a elementi come il numero medio di raffreddori in un anno e l'eventuale abitudine al fumo. Dallo studio non è però emersa alcuna significativa differenza statistica tra i due gruppi considerati, nei punteggi totali e individuali relativi ai sintomi, e anche il tempo di risoluzione dalla malattia non è variato granché. Dati che fanno riflettere.
Sebbene alcuni studi abbiano concluso che l'Echinacea riduce i sintomi e la durata del raffreddore il gruppo di ricerca non è stato in grado di riprodurre un simile risultato. Va detto - precisano i ricercatori - che un limite dell'indagine può essere rappresentato dall'esiguità del campione esaminato, 128 pazienti potrebbe, infatti, essere un numero insufficiente a definire un seppur minimo effetto della pianta. Rimane, però, che sebbene la preparazione usata nello studio sia di fatto ben tollerata, non è efficace come terapia per il comune raffreddore. Ci si riserva, comunque, di verificare, in altri studi, il ruolo del dosaggio e della composizione al fine di produrre una risposta immunostimolante sufficiente a fronteggiare l'attacco virale. Visto però che l'echinacea è tra le erbe dichiarate dall'Oms a rischio estinzione per il potenziale massiccio sfruttamento, forse per proteggerla si potrebbe cominciare a usarla un po' meno. In attesa della prossima puntata.
Marco Malagutti
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Come placebo
Già un precedente studio di JAMA aveva definito la pianta come inefficace nel trattamento del raffreddore e delle infezioni del tratto respiratorio superiore nei bambini tra i due e gli undici anni. E questo nonostante nelle sue tre forme di interesse medico (Echinacea angustifolia, pallidae e purpura) siano molte le aspettative indotte nei pazienti con raffreddore comune. Ma i dati esistenti in letteratura provengono da un piccolo numero di trial clinici e sono ancora incerti. Per questo i ricercatori statunitensi hanno cercato di verificare l'effettiva efficacia del rimedio fitoterapico nel ridurre la severità e la durata del raffreddore comune, quando preso precocemente. Lo studio ha coinvolto 128 persone arruolate e suddivise casualmente per ricevere 100 mg di estratto di echinacea o un placebo. I partecipanti, che dovevano necessariamente essere a 24 ore dalla manifestazione dei primi sintomi, sono stati divisi senza sapere quale delle due soluzioni stessero ricevendo. Il preparato è stato somministrato per tre volte al giorno finché i sintomi non sono scomparsi o in alternativa fino a un massimo di 14 giorni. Dopodiché i pazienti hanno annotato i loro sintomi in una sorta di diario, attribuendovi un punteggio e includendo starnuti, congestione nasale, mal di testa, mal di gola, raucedine, dolori muscolari e tosse. La popolazione di pazienti scelta era uniforme quanto a età, sesso e tempo di manifestazione dei primi sintomi, oltre a elementi come il numero medio di raffreddori in un anno e l'eventuale abitudine al fumo. Dallo studio non è però emersa alcuna significativa differenza statistica tra i due gruppi considerati, nei punteggi totali e individuali relativi ai sintomi, e anche il tempo di risoluzione dalla malattia non è variato granché. Dati che fanno riflettere.
In attesa di nuovi studi
Sebbene alcuni studi abbiano concluso che l'Echinacea riduce i sintomi e la durata del raffreddore il gruppo di ricerca non è stato in grado di riprodurre un simile risultato. Va detto - precisano i ricercatori - che un limite dell'indagine può essere rappresentato dall'esiguità del campione esaminato, 128 pazienti potrebbe, infatti, essere un numero insufficiente a definire un seppur minimo effetto della pianta. Rimane, però, che sebbene la preparazione usata nello studio sia di fatto ben tollerata, non è efficace come terapia per il comune raffreddore. Ci si riserva, comunque, di verificare, in altri studi, il ruolo del dosaggio e della composizione al fine di produrre una risposta immunostimolante sufficiente a fronteggiare l'attacco virale. Visto però che l'echinacea è tra le erbe dichiarate dall'Oms a rischio estinzione per il potenziale massiccio sfruttamento, forse per proteggerla si potrebbe cominciare a usarla un po' meno. In attesa della prossima puntata.
Marco Malagutti
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