29 settembre 2010
Aggiornamenti e focus
Anche il cittadino può fare farmacovigilanza
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Anche i cittadini dovrebbero segnalare reazioni ed effetti avversi provocati da farmaci regolarmente autorizzati (in sigla Adr, Adverse drug reactions). Così almeno stabilisce una risoluzione del Parlamento europeo che detta nuovi indirizzi in materia di farmacovigilanza, termine che riassume l'attività di sorveglianza assicurata dalle autorità nazionali per monitorare il consumo di farmaci nei propri confini.
Tra tali indirizzi, spicca appunto il via libera alle segnalazioni dirette da parte dei cittadini. Allo scopo, ogni Stato dell'Unione dovrà istituire un portale web nazionale per la farmacovigilanza, collegato a un portale europeo dove verranno pubblicati i testi aggiornati dei foglietti illustrativi, i sistemi di gestione dei rischi e soprattutto il modulo per la segnalazione di Adr da parte del paziente. L'apertura del Parlamento europeo è senza dubbio innovativa: anche se ai paesi membri è comunque data facoltà di decidere se lasciare che i cittadini segnalino direttamente alle autorità sanitarie oppure lo facciano attraverso il filtro del medico o del farmacista, è evidente che l'intenzione dell'assemblea di Strasburgo è quella di coinvolgere più da vicino i pazienti nell'attività di vigilanza esercitata dagli Stati. Le ragioni possono essere spiegate con poche cifre: ogni anno nel mondo quasi 200.000 persone muoiono per eventi iatrogeni (legati cioè all'uso di farmaci), mentre il 5% dei ricoveri negli ospedali europei è dovuto a effetti collaterali negativi.
La sensibilizzazione dei pazienti alla farmacovigilanza può rivelarsi un'opportunità soprattutto per il nostro paese, che in questa specifica materia denuncia un forte ritardo. Basta dare un'occhiata agli ultimi dati sul tasso annuale delle segnalazioni di Adr giunte all'Agenzia italiana del farmaco: nel 2008 sono state 164,8 ogni milione di abitanti, una percentuale ben lontana da quella registrata nei paesi meglio organizzati e dal "gold standard" dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che indica in 300 segnalazioni per milione di abitanti la performance ottimale di un sistema di farmacovigilanza efficiente. Sempre a proposito dei dati 2008, è utile osservare come le segnalazioni pervenute riguardassero per il 47% adulti (dai 18 ai 64 anni), per il 34% ultrasessantacinquenni, per il 16% bambini sotto gli undici anni e per il 3% la fascia degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni.La risoluzione del Parlamento europeo deve ora passare all'esame del Consiglio dell'Unione per il via libera definitivo.
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Tra tali indirizzi, spicca appunto il via libera alle segnalazioni dirette da parte dei cittadini. Allo scopo, ogni Stato dell'Unione dovrà istituire un portale web nazionale per la farmacovigilanza, collegato a un portale europeo dove verranno pubblicati i testi aggiornati dei foglietti illustrativi, i sistemi di gestione dei rischi e soprattutto il modulo per la segnalazione di Adr da parte del paziente. L'apertura del Parlamento europeo è senza dubbio innovativa: anche se ai paesi membri è comunque data facoltà di decidere se lasciare che i cittadini segnalino direttamente alle autorità sanitarie oppure lo facciano attraverso il filtro del medico o del farmacista, è evidente che l'intenzione dell'assemblea di Strasburgo è quella di coinvolgere più da vicino i pazienti nell'attività di vigilanza esercitata dagli Stati. Le ragioni possono essere spiegate con poche cifre: ogni anno nel mondo quasi 200.000 persone muoiono per eventi iatrogeni (legati cioè all'uso di farmaci), mentre il 5% dei ricoveri negli ospedali europei è dovuto a effetti collaterali negativi.
La sensibilizzazione dei pazienti alla farmacovigilanza può rivelarsi un'opportunità soprattutto per il nostro paese, che in questa specifica materia denuncia un forte ritardo. Basta dare un'occhiata agli ultimi dati sul tasso annuale delle segnalazioni di Adr giunte all'Agenzia italiana del farmaco: nel 2008 sono state 164,8 ogni milione di abitanti, una percentuale ben lontana da quella registrata nei paesi meglio organizzati e dal "gold standard" dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che indica in 300 segnalazioni per milione di abitanti la performance ottimale di un sistema di farmacovigilanza efficiente. Sempre a proposito dei dati 2008, è utile osservare come le segnalazioni pervenute riguardassero per il 47% adulti (dai 18 ai 64 anni), per il 34% ultrasessantacinquenni, per il 16% bambini sotto gli undici anni e per il 3% la fascia degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni.La risoluzione del Parlamento europeo deve ora passare all'esame del Consiglio dell'Unione per il via libera definitivo.
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