Acido Acetilsalicilico Aurobindo

22 novembre 2024

Acido Acetilsalicilico Aurobindo


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Cos'è Acido Acetilsalicilico Aurobindo (acido acetilsalicilico)


Acido Acetilsalicilico Aurobindo è un farmaco a base di acido acetilsalicilico, appartenente al gruppo terapeutico Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Acido Acetilsalicilico Aurobindo disponibili in commercio


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A cosa serve Acido Acetilsalicilico Aurobindo e perchè si usa


Acido Acetilsalicilico Aurobindo è limitato alla prevenzione secondaria con trattamento cronico:
  • Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio.
  • Prevenzione della morbilità cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile.
  • Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta.
  • Prevenzione dell'occlusione dei bypass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG).
  • Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta.
  • Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purché sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali.
Acido Acetilsalicilico Aurobindo non è raccomandato in situazioni di emergenza.

Indicazioni: come usare Acido Acetilsalicilico Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Adulti

Prevenzione secondaria dell'infarto del miocardio.

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Prevenzione della morbilità cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile.

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta.

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Prevenzione dell'occlusione dei bypass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG).

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta.

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purché sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali.

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Anziani

In generale, l'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti anziani, che sono più soggetti a manifestare eventi avversi. Si raccomanda la somministrazione della dose abituale negli adulti in assenza di grave insufficienza renale o epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento deve essere rivalutato ad intervalli regolari.

Popolazione pediatrica

L'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 16 anni, se non su consiglio medico quando i benefici superano i rischi (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione

Per uso orale.

Le compresse devono essere deglutite intere, preferibilmente almeno 30 minuti prima dei pasti, con un bicchiere pieno d'acqua. A causa del rivestimento gastroresistente, le compresse non devono essere frantumate, rotte o masticate, perché il rivestimento previene gli effetti irritanti sull'intestino.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Acido Acetilsalicilico Aurobindo


  • Ipersensibilità ai composti dell'acido salicilico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con un'attività simile, specialmente farmaci antinfiammatori non steroidei.
  • Ulcera peptica ricorrente e/o emorragia gastrica/intestinale attive o pregresse, o altri tipi di emorragia come emorragie cerebrovascolari.
  • Diatesi emorragica; patologie della coagulazione come emofilia e trombocitopenia.
  • Grave insufficienza epatica.
  • Grave insufficienza renale.
  • Grave insufficienza cardiaca, non controllata.
  • Dosi giornaliere superiori a 100 mg nel terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
  • Metotrexato usato a dosi uguali o superiori a 15 mg/settimana (vedere paragrafo 4.5).

Acido Acetilsalicilico Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Dosi basse (fino a 100 mg/giorno):

Gli studi clinici indicano che dosi fino a 100 mg/giorno possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, tali dosi richiedono un monitoraggio specialistico.

Dosi di 100-500 mg/giorno:

L'esperienza clinica sull'uso di dosi superiori a 100 mg/giorno e fino a 500 mg/giorno è insufficiente. Pertanto, anche a questo intervallo di dosi si applicano le raccomandazioni riportate sotto, per dosi di 500 mg/giorno e superiori.

Dosi di 500 mg/giorno e superiori:

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare aumentava da meno dell'1% a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di produrre un aumento della perdita pre- e post-impianto e della letalità embrio/fetale. Inoltre negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi ha mostrato di produrre un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari. Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessità. Qualora l'acido acetilsalicilico sia usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale, che può progredire ad insufficienza renale con oligoidramnios;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse;
  • inibizione delle contrazioni uterine, risultante in ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, l'acido acetilsalicilico a dosi di 100 mg/giorno e superiori è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento

I salicilati ed i loro metaboliti sono escreti nel latte materno in piccole quantità. Dal momento che non sono stati osservati finora effetti indesiderati nel neonato, un uso a breve termine delle dosi raccomandate non richiede l'interruzione dell'allattamento. In caso di uso prolungato e/o di assunzione di dosi più elevate, l'allattamento deve essere interrotto.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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