Ictus, riconoscere i segnali di allarme
L'ictus si distingue in due tipologie, ischemico ed emorragico. L'ictus ischemico è il più frequente e si verifica in seguito alla comparsa - all'interno di un'arteria nel cervello - di un trombo, cioè un coagulo di sangue che restringe il diametro del vaso. A causa di questo evento la circolazione sanguigna in quell'area viene limitata o interrotta e le cellule nervose della zona smettono di funzionare. Più raro ma grave l'ictus emorragico. La rottura dei vasi sanguigni causa la fuoruscita di sangue che invade le vicine aree cerebrali.
Quando arrivano determinati segnali d'allarme è meglio non perdere tempo. Bisogna chiamare subito i soccorsi e cercare l'intervento di un medico. I sintomi di un evento ischemico sono molto variabili e dipendono dalla zona del cervello interessata e all'estensione dell'evento. Alcuni chiari segnali premonitori sono la perdita di forza da un solo lato del corpo, debolezza e incapacità di muovere la mano, il braccio e la gamba da quel lato, difficoltà a deglutire; sempre da un solo lato piò arrivare la perdita della sensibilità tattile. Inoltre ci può essere un'improvvisa capacità di esprimersi o di comprendere i discorsi; agitazione, incapacità di riconoscere familiari e amici. Anche la vista può venire colpita: si manifesta un improvviso oscuramento di metà del campo visivo o apparire una zona scura al centro. Spesso sono presenti problemi di equilibrio, vertigini e nausea. Se c'è anche un solo sintomo è importante chiamare un' ambulanza o recarsi subito in un ospedale, meglio se una struttura ha una Stroke Unit (un reparto in grado di affrontare al meglio gli ictus).
E' urgente intervenire anche in caso di attacco ischemico transitorio (ITA), un evento dove i segni premonitori scompaiono entro 24 ore. Si tratta in questi casi di un'occlusione transitoria, ma che fa aumentare molto il rischio di un ictus completo in futuro.
In caso di ictus ischemico si utilizzano farmaci in grado di sciogliere il trombo che causa l'ostruzione dell'arteria somministrandoli per via endovenosa. Ma l'intervento deve essere tempestivo, entro poche ore dalla comparsa dei sintomi. È possibile poi intervenire con trombectomia meccanica, aspirazione o rimozione del trombo dall'arteria attraverso alcunni strumenti. Per l'ictus emorragico è invece necessario controllare la pressione con terapia farmacologica e nei casi più seri occorre un intervento chirurgico.
L'ictus colpisce più comunemente dopo i 65 anni. Sono però a maggior rischio anche le persone più giovani in sovrappeso, obese o fumatori. Anche per questo è importante rispettare uno stile di vita sano che preveda anche un'alimentazione bilanciata, poco sale, il consumo limitato di grassi animali e quotidiano di frutta, verdura e proteine vegetali. Contro l'eccesso di chili e per la buona circolazione è poi importante svolgere una costante attività fisica.
Alessandra Margreth
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