21 novembre 2024
Chinina Cloridrato Salf
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Cos'è Chinina Cloridrato Salf (chinina cloridrato)
Chinina Cloridrato Salf è un farmaco a base di chinina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antimalarici. E' commercializzato in Italia da Salf S.p.A. Laboratorio Farmacologico
Confezioni e formulazioni di Chinina Cloridrato Salf disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Chinina Cloridrato Salf disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Chinina Cloridrato Salf e perchè si usa
Trattamento dei casi gravi di malaria dovuti a ceppi di Plasmodium falciparum o ad infezione mista a specie non note.
La somministrazione parenterale deve essere sostituita da quella orale non appena le condizioni del paziente lo consentano.
Indicazioni: come usare Chinina Cloridrato Salf, posologia, dosi e modo d'uso
Il dosaggio della chinina cloridrato è calcolato in rapporto al peso corporeo sia nell'adulto sia nel bambino.
La dose di carico iniziale è di 20 mg/kg (fino alla dose massima di 1,4 g) infusa in 4 ore.
La dose di carico non deve essere somministrata ai pazienti che hanno assunto chinina (o chinidina) o meflochina nella 24 ore precedenti.
Dopo un intervallo di 8-12 ore il trattamento prosegue con una dose di mantenimento di 10 mg/kg (fino alla dose massima di 700 mg) infusa in 4 ore da ripetere ad intervalli di 8-12 ore fino a quando le condizioni del paziente non consentono la somministrazione orale.
La dose di mantenimento deve essere ridotta a 5-7 mg/kg nei soggetti con insufficienza renale o quando il trattamento parenterale è richiesto per più di 48 ore.
Nei reparti di terapia intensiva la dose di carico può essere somministrata, in alternativa, alla dose di 7 mg/kg infusa in 30 minuti, seguita immediatamente da una dose di 10 mg/kg in 4 ore.
Dopo un intervallo di 8-12 ore la dose di mantenimento prosegue come descritto.
Il concentrato non deve essere somministrato come tale ma solo dopo opportuna diluizione con almeno 10 volumi di soluzione fisiologica.
Somministrare solo per infusione endovenosa lenta.
L'eventuale soluzione diluita residua non può essere riutilizzata e deve essere eliminata.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Chinina Cloridrato Salf
- Ipersensibilità al principio attivo (si tenga conto della possibilità di reazione crociata tra chinina e chinidina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Miastenia gravis: la chinina ha attività di blocco neuromuscolare e può peggiorare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia gravis.
- Carenza di glucosio- 6-fosfato-deidrogenasi: emolisi e anemia emolitica possono manifestarsi in soggetti con carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi trattati con chinina. La somministrazione di chinina deve essere interrotta immediatamente in caso di emolisi.
- Prolungamento dell'intervallo QT.
- Neurite ottica.
- Anamnesi di reazioni di ipersensibilità associate a un precedente uso di chinina. Queste includono anche:
- porpora trombotica trombocitopenica o sindrome uremica emolitica,
- trombocitopenia,
- febbre emoglobinurica (emolisi acuta intravascolare, emoglobinuria ed emoglobinemia).
- Uso concomitante di amiodarone, astemizolo, terfenadina, tioridazina, pimozide, droperidolo, alofantrina, cisapride, levacetilmetadolo (vedere paragrafo 4.5).
Chinina Cloridrato Salf può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
La chinina può causare effetti dannosi sulla gravidanza (in particolare suscettibilità alla ipoglicemia iperinsulimemica e alla febbre emoglobinurica (vedere paragrafo 4.4) e sul feto (in particolare, ipoplasia del nervo acustico e conseguente sordità).
Tuttavia, occorre tenere conto della pericolosità della malaria in gravidanza (specialmente nell'ultimo trimestre).
La chinina deve essere somministrata nei casi di assoluta necessità quando i benefici attesi superino i possibili rischi.
Allattamento
La chinina è escreta nel latte materno in concentrazioni inferiori a quelle plasmatiche; nei lattanti con carenza di glucoso-6-fosfato-deidrogenasi può causare emolisi grave.
Quali sono gli effetti indesiderati di Chinina Cloridrato Salf
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati della chinina organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Patologie cardiache
Angina pectoris
Torsione di punta
Vasculiti
Aritmie ventricolari
Fibrillazione atriale
Alterazioni della conduzione atrio-ventricolare.
Ipotensione grave (conseguente ad infusione rapida)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eritema multiforme
Eruzioni cutanee
Edema facciale
Angioedema (specialmente al volto)
Arrossamento cutaneo transitorio
Prurito
Fotosensibilità
Sudorazione eccessiva
Necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell).
Porpora trombotica trombocitopenica.
Patologie endocrine
Ipoglicemia
Patologie gastrointestinali
Disfagia
Dolore epigastrico
Dolori addominali
Nausea
Vomito
Patologie del sistema emolinfopoietico
Trombocitopenia
Leucopenia
Pancitopenia
Porfiria
emolisi
Coagulopatia
Coagulazione intravascolare disseminata
Ipoprotrombinemia
Metaemoglobinemia
Mielosoppressione
Agranulocitosi.
Patologie epatobiliari
Epatotossicità (epatite colostatica) ed epatiti granulomatose
Disturbi del sistema immunitario
Reazioni di ipersensibilità
Fotosensibilità
Lupus anticoagulante
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Miastenia gravis
Patologie del sistema nervoso
Apprensione
Confusione
Emicrania, cefalea
Agitazione, inquietudine
Sincope
Vertigini, convulsioni
Patologie dell'occhio
Visione dei colori anomala
Vista annebbiata
Diplopia
Nistagmo
Fotofobia
Scotoma
Disturbi della vista
Restringimento del campo visivo
Cecità notturna, cecità temporanea
Midriasi.
Raramente: cecità.
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Ototossicità
Tinnito
Ipoacusia
sordità (generalmente reversibile)
vertigini.
Patologie renali e urinarie
Febbre emoglobinurica
Sindrome uremico-emolitica
Nefrite interstiziale
Nefrotossicità
Emoglobinuria.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Asma
Infiltrato polmonare
Depressione respiratoria
Dispnea
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Cinconismo – La somministrazione di chinina può causare tossicità dose-dipendente caratterizzata da un tipico corteo sintomatologico (“cinconismo“). Nelle forme lievi è presente: tinnito, cefalea, nausea, disturbi visivi (ad esempio: offuscamento, scotomi, fotofobia, alterata percezione dei colori), vertigini, dispnea, febbre.
Proseguendo il trattamento o dopo dosi singole elevate compaiono: manifestazioni gastrointestinali (vomito, dolore addominale, diarrea), cardiovascolari (arresto sinusale, ritmo giunzionale, blocco atrio-ventricolare, tachicardia e fibrillazione ventricolari), cutanee (cute calda e arrossata, eruzioni cutanee), depressione respiratoria, confusione mentale, convulsioni e peggioramento dei disturbi della vista (compresa la cecità temporanea).
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione
Reazioni di ipersensibilità – La reazione più frequentemente osservata è un arrossamento cutaneo accompagnato da intenso prurito generalizzato.
Altre reazioni meno frequenti sono: eruzioni cutanee (orticarioidi, papulari, scarlattiniformi), angioedema (specialmente al volto), alterazioni ematologiche (incluse trombocitopenia e coagulazione intravascolare disseminata), insufficienza renale acuta e asma.
Raramente: febbre emoglobinurica (“blackwater fever“) (vedere paragrafo 4.4).
Altri – Febbre.
Alterazioni del sito di somministrazione – La chinina è una sostanza molto irritante: dopo l'infusione endovenosa possono verificarsi tromboflebiti.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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