Delapride
Cos'è Delapride (delapril + indapamide)
Delapride è un farmaco a base di delapril + indapamide, appartenente al gruppo terapeutico ACE inibitori + diuretici. E' commercializzato in Italia da Chiesi Italia S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Delapride disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Delapride disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Delapride e perchè si usa
Indicazioni: come usare Delapride, posologia, dosi e modo d'uso
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Delapride
Delapride può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Quali sono gli effetti indesiderati di Delapride
- Alterazioni del sistema immunitario: angioedema con frequenza non nota.
- Sistema cardiovascolare: ipotensione severa, all'inizio del trattamento ed in occasione di incremento posologico. Ciò si può verificare specialmente nei pazienti a rischio (vedere “ avvertenze speciali e precauzioni d'impiego“). Possono verificarsi sintomi quali capogiri, debolezza, disturbi della vista, raramente con perdita di coscienza (sincopi).
Casi singoli di tachicardia, palpitazioni, aritmie, angina pectoris, infarto miocardico, attacchi ischemici transitori ed emorragie cerebrali sono stati riportati per gli ACE-inibitori in associazione ad ipotensione.
- Apparato urinario: può manifestarsi o può peggiorare l'insufficienza renale; è stata osservata insufficienza renale acuta (vedere “avvertenze speciali e precauzioni d'impiego“). Danno renale acuto con frequenza non nota.
- Apparato respiratorio: è stato documentato che gli ACE-inibitori possono indurre la tosse in un numero significativo di pazienti. Le seguenti reazioni avverse sono state raramente riportate con l'uso di ACE-inibitori: dispnea, sinusite, rinite, glossite, bronchite e broncospasmo. In casi isolati, l'edema angioneurotico ha causato una ostruzione respiratoria fatale, interessando le vie respiratorie superiori.
- Apparato gastrointestinale: occasionalmente si possono verificare nausea, dolori addominali, indigestione, vomito, diarrea, costipazione, secchezza delle fauci e disgeusia/ageusia con frequenza non nota. Sono stati riportati con l'uso di ACE-inibitori casi individuali di ittero colestatico, epatite, pancreatite e ileo.
- Cute ed annessi: occasionalmente si possono verificare reazioni allergiche e di ipersensibilità quali rash, prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, efflorescenze simil-psoriasiche e alopecia. Ciò si può accompagnare a febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia e/o aumenti del titolo ANA. Gli ACE-inibitori sono stati associati all'insorgenza di edema angioneurotico in un ristretto sottogruppo di pazienti con interessamento del viso e dei tessuti.
- Sistema nervoso: occasionalmente cefalea, capogiri; raramente stanchezza, depressione, disturbi del sonno, parestesie, impotenza, disturbi dell'equilibrio, confusione, tinnito, vista offuscata, disturbi del gusto, perdita di coscienza, sincope con frequenza non nota.
- Parametri di laboratorio: possono verificarsi aumenti della creatininemia e dell'urea plasmatica, reversibili con l'interruzione della terapia, soprattutto in presenza di insufficienza renale, grave insufficienza cardiaca ed ipertensione renovascolare. In alcuni pazienti sono stati riportati diminuzione dell'emoglobina, dell'ematocrito, delle piastrine e della conta dei globuli bianchi ed in casi individuali agranulocitosi e pancitopenia. Inoltre, sono stati segnalati aumenti dei livelli sierici della bilirubina e degli enzimi epatici. Sono stati riportati casi individuali di anemia emolitica in pazienti con deficienza congenita di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
- Alterazioni del sangue e del sistema linfatico:
- molto rare: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica.
- Alterazioni del sistema nervoso:
- rare: capogiri, astenia, cefalea, parestesia
- Alterazioni cardiache:
- molto rare: aritmia, ipotensione
- Alterazioni dell'apparato gastrointestinale:
- rare: nausea, stipsi, secchezza delle fauci
- molto rare: pancreatite
- Alterazioni del sistema epatobiliare:
- in presenza di insufficienza epatica, possibile insorgenza di encefalopatia epatica (vedere “Controindicazioni“ e “Avvertenze e speciali precauzioni d'impiego“)
- molto rare: compromissione funzionalità epatica
- Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo:
- reazioni di ipersensibilità, principalmente dermatologiche (comuni: eruzioni maculo-papulose; non comuni: porpora) nei soggetti predisposti alle manifestazioni allergiche ed asmatiche.
- possibile peggioramento di un preesistente lupus eritematoso acuto disseminato.
- Patologie dell'occhio:
- effusione coroidale (frequenza non nota)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
- Ipokaliemia , (vedere paragrafo 4.4) frequenza comune.
- Iponatriemia (vedere paragrafo 4.4), frequenza non comune
- Ipocloremia, frequenza rara
- Ipomagnesiemia, frequenza rara
- molto rari: ipercalcemia
È stata riscontrata iponatriemia con ipovolemia, responsabile della disidratazione e dell'ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloro può portare un'alcalosi metabolica secondaria compensatoria; l'entità di questo effetto è lieve e l'incidenza infrequente.
- Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:
Disfunzione erettile, frequenza non comune
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Durante gli studi clinici di fase I e III che hanno confrontato indapamide 1,5 mg e 2,5 mg, l'analisi dei livelli di potassio plasmatico ha mostrato un effetto dose-dipendente dell'in-dapamide:
- Indapamide 1.5 mg: concentrazioni plasmatiche di potassio <3,4 mmol/l sono state osservate nel 10% dei pazienti e concentrazioni <3,2 mmol/l nel 4% dei pazienti dopo 4-6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la riduzione media del potassio nel sangue era di 0,23 mmol/l.
- Indapamide 2.5 mg: concentrazioni plasmatiche di potassio <3,4 mmol/l sono state osservate nel 25% dei pazienti e concentrazioni <3,2 mmol/l nel 10% dei pazienti dopo 4-6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la riduzione media del potassio nel sangue era di 0,41 mmol/l.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
Farmaci e integratori:
- Cerca un farmaco
- Elenco dei farmaci che iniziano per D
- Elenco dei farmaci per Principio attivo
- Elenco dei farmaci per Gruppo terapeutico
- Elenco dei farmaci per Azienda farmaceutica
- Elenco dei farmaci per Patologia
- Novità del mese
- Integratori dalla A alla Z
- FAQ sui farmaci
...e inoltre su Dica33: