Ellepalmiron 2,5 mg/ml

04 novembre 2024

Ellepalmiron 2,5 mg/ml


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Cos'è Ellepalmiron 2,5 mg/ml (levometadone cloridrato)


Ellepalmiron 2,5 mg/ml è un farmaco a base di levometadone cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Disassuefanti. E' commercializzato in Italia da L. Molteni & C. dei F.lli Alitti Società di Esercizio S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Ellepalmiron 2,5 mg/ml disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Ellepalmiron 2,5 mg/ml disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Ellepalmiron 2,5 mg/ml e perchè si usa


Terapia sostitutiva di mantenimento nella dipendenza da oppioidi negli adulti, in associazione con un adeguato supporto medico, sociale e psicosociale.

Indicazioni: come usare Ellepalmiron 2,5 mg/ml, posologia, dosi e modo d'uso


Il levometadone deve essere prescritto preferibilmente in centri di trattamento specializzati, come parte di un trattamento integrato per la terapia sostitutiva nella dipendenza da oppioidi negli adulti, comprendente assistenza medica, sociale e psicologica.

Posologia

Adulti

La dose è stabilita sulla base della comparsa dei sintomi di astinenza e deve essere aggiustata per ciascun paziente in relazione alla situazione individuale e alla percezione soggettiva. Generalmente, una volta definito il dosaggio, si deve avere come scopo la minima dose di mantenimento.

Al fine di prevenire un sovradosaggio, il primo giorno, al mattino sono assunti 15-20 mg della dose iniziale di levometadone cloridrato (corrispondenti a 6-8 ml di soluzione). A seconda dell'effetto soggettivo e oggettivo, alla sera del primo giorno è somministrata in aggiunta una dose di 10-25 mg di levometadone cloridrato (corrispondenti a 4-10 ml di soluzione). Nei pazienti con una soglia di tolleranza bassa o non nota (per esempio a seguito di uscita da strutture penitenziarie), la dose iniziale non deve eccedere 15 mg di levometadone cloridrato (6 ml di soluzione).

Dopo 1-6 giorni, la dose iniziale è somministrata una volta al giorno, al mattino. Il passaggio alla singola dose giornaliera al mattino è di norma effettuato gradualmente con 5 mg di levometadone cloridrato (2 ml di soluzione).

In caso di efficacia insufficiente (comparsa di sintomi di astinenza), il medico può incrementare la dose di 5-10 mg di levometadone cloridrato (2-4 ml di soluzione), al giorno.

La dose di mantenimento è normalmente raggiunta entro 1-6 giorni e può arrivare fino a 60 mg di levometadone cloridrato (24 ml di soluzione) e in casi eccezionali, si può considerare una dose più alta. Una dose maggiore di 50-60 mg di levometadone cloridrato può essere somministrata soltanto in casi eccezionali di provata necessità dopo avere escluso con certezza l'uso concomitante di altre sostanze narcotiche.

Nota:

Come conseguenza di interazioni e/o induzione enzimatica causate da altri medicinali (vedere paragrafo 4.5), la dose giornaliera di levometadone, se necessario, può essere incrementata. Per questa ragione, si devono monitorare attentamente eventuali sintomi di astinenza anche in pazienti in trattamento stabile e, se necessario, la dose deve essere ulteriormente aggiustata.

Il levometadone è approssimativamente due volte più attivo del metadone racemo. Esistono evidenze che il metabolismo del levometadone aumenta a seguito della somministrazione di metadone racemo, così da alterarne il rapporto specialmente nel passaggio da miscela racemica a levometadone. Di conseguenza, in tali casi, il regime posologico deve essere adattato con attenzione su base individuale (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti anziani

Si raccomanda di ridurre la dose in pazienti anziani.

Pazienti con danni renali o compromissioni epatiche o in cattive condizioni generali

Si raccomanda di ridurre la dose in pazienti con danni renali o gravi patologie epatiche croniche o in cattive condizioni generali.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia del levometadone in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni non sono state stabilite.

Ellepalmiron è controindicato in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni (vedere paragrafo 4.3).

Modo di somministrazione

Ellepalmiron è per solo uso orale.

La dose prescritta può essere assunta tal quale o diluita con acqua o succo di frutta (per es. succo di arancia, sciroppo di lampone).

La soluzione contenuta nei flaconi da 60 e 100 ml può essere misurata utilizzando la pipetta fornita. La pipetta è montata sull'adattatore, quindi il flacone con la pipetta attaccata è capovolto in modo che la quantità desiderata di soluzione è aspirata nella pipetta. Prima di separare la pipetta dal flacone, questo deve essere riportato in posizione verticale come anche nel caso in cui sia necessario rimettere nel flacone un eccesso di soluzione.

Dal flacone multidose da 1000 ml, la soluzione può essere misurata per la dispensazione utilizzando il misurino fornito o, per esempio, un dispenser tarato disponibile in commercio.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ellepalmiron 2,5 mg/ml


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Somministrazione contemporanea di inibitori delle MAO o entro 2 settimane dall'interruzione del trattamento con essi.
  • Durante il trattamento con levometadone, non devono essere somministrati antagonisti narcotici o altri agonisti/antagonisti (per es. pentazocina e buprenorfina), eccetto per il trattamento da sovradosaggio.
  • Depressione respiratoria.
  • Malattie ostruttive delle vie aeree.
  • Pazienti dipendenti da sostanze non-oppioidi.
  • Bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni (vedere paragrafo 4.4).

Ellepalmiron 2,5 mg/ml può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'uso del levometadone durante la gravidanza deve essere strettamente indicato e accompagnato da un adeguato monitoraggio preferibilmente in un centro medico specializzato.

Non ci sono dati da studi prospettici riguardanti l'uso del levometadone nelle donne in gravidanza. Gli studi epidemiologici sul rischio di malformazioni nei bambini esposti al metadone in utero sono contraddittori e non tengono conto dei vari bias. Non è stata finora stabilita una relazione causale tra l'uso di metadone in gravidanza e il rischio di malformazioni congenite. Gli studi preclinici hanno mostrato segni di tossicità riproduttiva associata all'uso di metadone (vedere paragrafo 5.3).

Adeguata terapia sostitutiva e prevenzione dei sintomi di astinenza durante la gravidanza devono essere garantite al fine di ridurre al minimo i danni al feto.

La riduzione della dose o la sospensione del medicinale durante la gravidanza devono essere sempre effettuate sotto stretto controllo medico della donna incinta e dopo un'attenta valutazione di tutti i rischi. A causa della possibile induzione enzimatica durante la gravidanza (sulla base dei dati clinici di farmacocinetica del metadone), un aumento del dosaggio può essere necessario in alcune donne in gravidanza se si manifestano sintomi di astinenza.

Nell'interesse del feto, può essere consigliabile suddividere la dose giornaliera al fine di evitare picchi nelle concentrazioni plasmatiche e per compensare la degradazione accelerata del levometadone, prevenendo così i sintomi di astinenza.

Il levometadone attraversa la barriera placentare e può portare a depressione respiratoria nel neonato se utilizzato prima o durante il parto. Circa il 60-80% dei neonati richiede un trattamento ospedaliero a causa della sindrome da astinenza neonatale. La sospensione del trattamento nel neonato deve essere effettuata presso un'adeguata unità di terapia intensiva pediatrica, in quanto il trattamento con levometadone può portare a tolleranza e dipendenza del feto, nonché a sintomi di astinenza nel neonato che necessitano di essere trattati.

L'aggiustamento della dose (specialmente la riduzione della dose) può essere necessario entro 1-2 settimane dopo la nascita.

I bambini di madri in terapia sostitutiva con metadone mostrano un peso alla nascita relativamente inferiore e una circonferenza cranica inferiore rispetto ai bambini non esposti a droghe. Inoltre, nei bambini con esposizione prenatale al metadone è stata osservata una maggiore incidenza di otite media, riscontri neurologici con disturbi dell'udito, ritardo mentale e motorio dello sviluppo e anomalie oculari. Si suppone esista una relazione con un aumento della SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante).

Allattamento

Il levometadone viene escreto nel latte materno a bassi livelli.

Effetti secondari tra cui depressione respiratoria e riduzione dello stato di coscienza che possono essere fatali sono stati segnalati in neonati esposti al metadone (miscela racemica di levometadone e destrometadone) attraverso il latte materno. Sono stati identificati fattori contribuenti tra cui l'uso concomitante di medicinali con effetto depressivo sul sistema nervoso centrale, fattori genetici e sovradosaggio.

Nel caso del levometadone, la decisione di raccomandare l'allattamento deve tenere conto delle raccomandazioni di un medico specialista e si deve considerare se la donna sta assumendo una dose di mantenimento stabile di levometadone, oltre all'eventuale uso continuato di sostanze illegali. Se si considera l'allattamento, la dose di levometadone deve essere la più bassa possibile. I medici prescrittori devono consigliare alle donne che allattano di controllare che il neonato non manifesti sedazione e difficoltà respiratorie, e di rivolgersi immediatamente a un medico qualora si verifichino tali situazioni. Sebbene la quantità di levometadone escreta nel latte materno non sia sufficiente a sopprimere completamente i sintomi di astinenza nei neonati allattati al seno, può attenuare la severità della sindrome da astinenza neonatale. Se è necessario interrompere l'allattamento, tale interruzione deve avvenire gradualmente, in quanto un brusco svezzamento potrebbe aumentare i sintomi da astinenza del neonato.

Fertilità

Il levometadone non sembra compromettere la fertilità femminile umana.

Studi condotti su uomini durante il trattamento di mantenimento con metadone hanno dimostrato che il metadone riduce i livelli di testosterone nel siero e diminuisce marcatamente il volume dell'eiaculato e la motilità degli spermatozoi. La conta degli spermatozoi di uomini trattati con metadone erano il doppio di quelli dei controlli. Tuttavia, questo riflette la mancanza di diluizione da parte del liquido seminale.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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