Tagrisso 40 mg 28x1 compresse rivestite con film

02 novembre 2024
Farmaci - Tagrisso

Tagrisso 40 mg 28x1 compresse rivestite con film


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Tagrisso 40 mg 28x1 compresse rivestite con film è un medicinale soggetto a prescrizione limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - oncologo, radioterapista, pneumologo, internista (classe H), a base di osimertinib, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici. E' commercializzato in Italia da AstraZeneca S.p.A.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

AstraZeneca AB

CONCESSIONARIO:

AstraZeneca S.p.A.

MARCHIO

Tagrisso

CONFEZIONE

40 mg 28x1 compresse rivestite con film

FORMA FARMACEUTICA
compresse rivestite

PRINCIPIO ATTIVO
osimertinib

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici

CLASSE
H

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - oncologo, radioterapista, pneumologo, internista

PREZZO
9100,75 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Tagrisso disponibili in commercio:


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Foglietto illustrativo Tagrisso »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Tagrisso? Perchè si usa?


TAGRISSO in monoterapia è indicato per:
  • il trattamento adiuvante dopo resezione completa del tumore in pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer - NSCLC) in stadio IB-IIIA il cui tumore presenta delezioni dell'esone 19 o mutazione sostitutiva dell'esone 21 (L858R) del recettore per il fattore di crescita epidermico (epidermal growth factor receptor - EGFR) (vedere paragrafo 5.1).
  • il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con NSCLC localmente avanzato o metastatico con mutazioni attivanti EGFR.
  • il trattamento dei pazienti adulti con NSCLC localmente avanzato o metastatico positivo per la mutazione T790M di EGFR.
TAGRISSO è indicato in associazione a:
  • pemetrexed e chemioterapia a base di platino per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con NSCLC avanzato il cui tumore presenta delezioni dell'esone 19 o mutazione sostitutiva dell'esone 21 (L858R) di EGFR.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Tagrisso?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

L'erba di San Giovanni non deve essere usata in concomitanza a TAGRISSO (vedere paragrafo 4.5).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Tagrisso?


Valutazione dello stato di mutazione dell'EGFR

Quando si prende in considerazione l'impiego di TAGRISSO come trattamento adiuvante dopo resezione completa del tumore in pazienti con NSCLC, è importante che lo stato positivo di mutazione EGFR (delezioni dell'esone 19 (Ex19del) o mutazione sostitutiva dell'esone 21 L858R (L858R)) indichi l'eleggibilità al trattamento. Un test validato deve essere eseguito in un laboratorio clinico utilizzando DNA di tessuto tumorale ottenuto da campione bioptico o chirurgico.

Quando si prende in considerazione l'impiego di TAGRISSO come trattamento per NSCLC localmente avanzato o metastatico, è importante determinare lo stato positivo di mutazione dell'EGFR. Un test validato deve essere eseguito utilizzando DNA tumorale ricavato da un campione tissutale o DNA tumorale circolante (ctDNA) ottenuto da un campione di plasma.

La determinazione positiva dello stato di mutazione di EGFR (mutazioni attivanti EGFR per il trattamento di prima linea, delezione dell'esone 19 o mutazione sostitutiva dell'esone 21 (L858R) quando TAGRISSO è somministrato in associazione a pemetrexed e chemioterapia a base di platino per il trattamento di prima linea o mutazioni T790M in seguito a progressione durante o dopo la terapia con EGFR TKI) utilizzando un test su tessuto o plasma, indica l'eleggibilità per il trattamento con TAGRISSO. Tuttavia, se si usa un campione di plasma per eseguire la ricerca della mutazione sul ctDNA e il risultato è negativo, è consigliabile eseguire anche un test tissutale, laddove possibile, a causa del potenziale di risultati falsi negativi che si possono ottenere con un test basato sul plasma.

Si devono usare soltanto test sensibili, attendibili e robusti che abbiano un'affidabilità comprovata per la determinazione dello stato di mutazione di EGFR nel DNA tumorale.

Malattia Polmonare Interstiziale (Interstitial Lung Disease - ILD)

Nell'ambito di studi clinici è stata osservata l'insorgenza della ILD o di reazioni avverse simil-ILD (es. polmonite) severe, pericolose per la vita o ad esito fatale in pazienti trattati con TAGRISSO. La maggior parte dei casi è migliorata o si è risolta in seguito all'interruzione del trattamento. I pazienti con un'anamnesi medica pregressa positiva per ILD, ILD indotta da farmaci, polmonite da radiazione che hanno richiesto un trattamento con steroidi o con evidenze di ILD clinicamente attiva sono stati esclusi dagli studi clinici (vedere paragrafo 4.8).

ILD o reazioni avverse simil-ILD sono state riportate nel 4,0% dei 1 813 pazienti che hanno ricevuto TAGRISSO in monoterapia negli studi ADAURA, FLAURA, FLAURA2 e AURA. Nel setting localmente avanzato o metastatico sono stati segnalati sette casi ad esito fatale. Nel setting adiuvante nessun caso ad esito fatale è stato segnalato. L'incidenza di ILD è stata di 11,2% nei pazienti di etnia giapponese, 2,3% nei pazienti di etnia asiatica non giapponese e 2,7% nei pazienti non asiatici (vedere paragrafo 4.8).

ILD o reazioni avverse simil-ILD sono state riportate nel 3,3% e sono state fatali nello 0,4% (n=1) dei 276 pazienti che hanno ricevuto TAGRISSO in associazione a pemetrexed e chemioterapia a base di platino nello studio FLAURA2. L'incidenza di ILD è stata di 14,9% nei pazienti di etnia giapponese e di 1,7% nei pazienti non asiatici; nessun paziente di etnia asiatica non giapponese ha avuto un evento di ILD nel braccio di associazione di FLAURA2. Il tempo mediano dalla prima dose all'insorgenza di ILD o reazioni avverse simil-ILD è stato di 161 giorni.

Deve essere effettuata un'attenta valutazione di tutti i pazienti con insorgenza acuta e/o inspiegabile peggioramento dei sintomi polmonari (dispnea, tosse, febbre) per escludere ILD. Il trattamento con questo medicinale deve essere interrotto durante le indagini su questi sintomi. Se è diagnosticata ILD, il trattamento con TAGRISSO deve essere interrotto e se necessario deve essere intrapreso un trattamento appropriato. La reintroduzione di TAGRISSO deve essere considerata solo dopo una attenta analisi del rischio e dei benefici per il paziente.
Reazioni avverse cutanee gravi (Severe Cutaneous Adverse Reactions, SCARs)

In associazione al trattamento con TAGRISSO, sono stati segnalati casi di sindrome di Stevens - Johnson (Stevens-Johnson syndrome - SJS) e necrolisi epidermica tossica (Toxic epidermal necrolysis – TEN) con categorie di frequenza rispettivamente rara e non nota. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati relativamente ai segni e ai sintomi della SJS e della TEN. Se compaiono segni e sintomi indicativi della SJS o della TEN, TAGRISSO deve essere sospeso. Se la SJS o la TEN sono diagnosticate, TAGRISSO deve essere interrotto immediatamente.

Prolungamento dell'intervallo QTc

In pazienti trattati con TAGRISSO si verifica il prolungamento dell'intervallo QTc. Il prolungamento dell'intervallo QTc può comportare un rischio maggiore di tachiaritmie ventricolari (es. torsione di punta) o morte improvvisa. Non sono state riportate aritmie correlate al QTc nell'ambito degli studi ADAURA, FLAURA, FLAURA2 o AURA (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con alterazioni clinicamente rilevanti del ritmo e della conduzione, secondo quanto rilevato all'elettrocardiogramma a riposo (ECG) (es. intervallo QTc superiore a 470 msec), sono stati esclusi da questi studi (vedere paragrafo 4.8).

Quando possibile, l'impiego di TAGRISSO nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo deve essere evitato. Deve essere considerato un monitoraggio periodico con elettrocardiogrammi (ECG) e il controllo degli elettroliti nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, alterazioni elettrolitiche o nei pazienti che stanno assumendo medicinali che sono noti per prolungare l'intervallo QTc. Il trattamento deve essere sospeso nei pazienti che sviluppano un intervallo QTc superiore a 500 msec in almeno 2 ECG separati, finché l'intervallo QTc non è inferiore a 481 msec o fino al ritorno al valore basale se l'intervallo QTc è pari o superiore a 481 msec, poi si può riprendere il trattamento con TAGRISSO a una dose ridotta come descritto nella Tabella 1. Il trattamento con TAGRISSO deve essere definitivamente interrotto nei pazienti che manifestano un prolungamento dell'intervallo QTc in concomitanza a uno qualsiasi dei seguenti eventi: torsione di punta, tachicardia ventricolare polimorfa, segni/sintomi di aritmia grave.
Modifiche nella contrattilità cardiaca

Negli studi clinici, la frazione di eiezione ventricolare sinistra (left ventricular ejection fraction - LVEF) diminuisce in misura maggiore o uguale a 10 punti percentuali ed una riduzione a meno del 50% si è verificata nel 4,2% (65/1 557) dei pazienti trattati con TAGRISSO in monoterapia che avevano avuto una valutazione della LVEF al basale seguita da almeno un follow-up. Nei pazienti con fattori di rischio cardiaco ed in quelli con condizioni che possono influenzare la LVEF, deve essere considerato un monitoraggio cardiaco che includa una valutazione della LVEF al basale e durante il trattamento. Nei pazienti che sviluppano segni/sintomi cardiaci rilevanti durante il trattamento, deve essere preso in considerazione un monitoraggio cardiaco che includa la valutazione della LVEF. In uno studio adiuvante controllato verso placebo (ADAURA), l'1,5% (5/325) dei pazienti trattati con TAGRISSO e l'1,5% (5/331) dei pazienti trattati con placebo ha manifestato diminuzioni della LVEF maggiori o uguali a 10 punti percentuali e una riduzione a meno del 50%. Nello studio FLAURA2, l'8,0% (21/262) dei pazienti trattati con TAGRISSO in associazione a pemetrexed e chemioterapia a base di platino, che avevano una valutazione della LVEF al basale e almeno una valutazione di follow-up, ha manifestato diminuzioni della LVEF maggiori o uguali a 10 punti percentuali e una riduzione a meno del 50%.

Cheratite

La cheratite è stata riportata nello 0,6% (n=10) dei 1 813 pazienti trattati con TAGRISSO in monoterapia negli studi ADAURA, FLAURA, FLAURA2 e AURA. I pazienti che presentano segni e sintomi suggestivi di cheratite, in forma acuta o in peggioramento, quali: infiammazione degli occhi, lacrimazione, fotofobia, vista offuscata, dolore oculare e/o rossore oculare, devono essere prontamente riferiti ad uno specialista in oftalmologia (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

Anemia aplastica

In associazione al trattamento con TAGRISSO sono stati segnalati rari casi di anemia aplastica, inclusi eventi fatali. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere informati relativamente a segni e sintomi dell'anemia aplastica inclusi, ma non limitati a, febbre persistente, lividura, sanguinamento, pallore, infezione e stanchezza. Se si sviluppano segni e sintomi indicativi di anemia aplastica, deve essere preso in considerazione un attento monitoraggio del paziente e la sospensione del trattamento o l'interruzione di TAGRISSO. TAGRISSO deve essere interrotto nei pazienti con anemia aplastica confermata (vedere paragrafo 4.2).

Età e peso corporeo

I pazienti anziani (> 65 anni) o i pazienti con basso peso corporeo (< 50 kg) possono essere esposti ad un rischio aumentato di sviluppo di reazioni avverse di Grado 3 o più alto. È raccomandato un attento monitoraggio in questi pazienti (vedere paragrafo 4.8).

Sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Tagrisso?


Interazioni farmacocinetiche

Induttori potenti di CYP3A4 possono diminuire l'esposizione di osimertinib. Osimertinib può aumentare l'esposizione di substrati della proteina di resistenza del carcinoma mammario (breast cancer resistant protein - BCRP) e della glicoproteina P (P-gp).

Principi attivi che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di osimertinib

Studi in vitro hanno dimostrato che il metabolismo di Fase I di osimertinib avviene prevalentemente attraverso CYP3A4 e CYP3A5. In uno studio clinico di farmacocinetica condotto in pazienti, la co-somministrazione con 200 mg di itraconazolo due volte al giorno (un potente inibitore di CYP3A4), non ha prodotto alcun effetto clinicamente significativo sull'esposizione di osimertinib (area sotto la curva (area under the curve - AUC) aumentata del 24% e Cmax diminuita del 20%). Pertanto, gli inibitori di CYP3A4 probabilmente non influiscono sull'esposizione di osimertinib. Non sono stati identificati ulteriori enzimi catalizzatori.

Principi attivi che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche di osimertinib

In uno studio clinico di farmacocinetica condotto in pazienti, l'AUC di osimertinib allo stato stazionario è stata ridotta del 78% in caso di co-somministrazione di rifampicina (600 mg al giorno per 21 giorni). Analogamente, l'esposizione al metabolita, AZ5104 ha ridotto del 82% l'AUC e del 78% la Cmax. Si raccomanda di evitare l'uso concomitante di induttori forti di CYP3A (es. fenitoina, rifampicina, carbamazepina) e TAGRISSO. Induttori moderati del CYP3A4 (es.bosentan, efavirenz, etravirina, modafinil) possono inoltre diminuire l'esposizione a osimertinib e devono essere usati con cautela, o evitati quando possibile. Non ci sono dati clinici disponibili per raccomandare aggiustamenti della dose di TAGRISSO. L'uso concomitante dell'erba di san Giovanni è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

Effetto di principi attivi che riducono l'acido gastrico su osimertinib

In uno studio clinico di farmacocinetica, la co-somministrazione di omeprazolo non ha causato alterazioni clinicamente rilevanti delle esposizioni di osimertinib. Gli agenti modificanti il pH gastrico possono essere somministrati in concomitanza con TAGRISSO senza alcuna restrizione.

Principi attivi le cui concentrazioni plasmatiche possono essere alterate da TAGRISSO

Sulla base di studi in vitro, osimertinib è un inibitore competitivo delle proteine di trasporto BCRP.

In uno studio clinico di farmacocinetica, la co-somministrazione di TAGRISSO e rosuvastatina (substrato sensibile di BCRP) ha aumentato l'AUC e la Cmax di rosuvastatina del 35% e del 72%, rispettivamente. I pazienti in trattamento con medicinali concomitanti la cui eliminazione dipende da BCRP e con un indice terapeutico stretto devono essere monitorati attentamente per rilevare la comparsa di eventuali segni di variazione della tollerabilità a seguito dell'incrementata esposizione del medicinale concomitante, durante il trattamento con TAGRISSO (vedere paragrafo 5.2).

In uno studio clinico di farmacocinetica, la co-somministrazione di TAGRISSO e simvastatina (substrato sensibile di CYP3A4) ha diminuito l'AUC e la Cmax di simvastatina del 9% e del 23%, rispettivamente. Queste variazioni sono esigue e non hanno probabilmente alcuna rilevanza clinica. Interazioni farmacocinetiche cliniche con substrati di CYP3A4 sono improbabili. Un rischio di diminuita esposizione ai contraccettivi ormonali non può essere escluso.

In uno studio clinico di interazione del Recettore X del Pregnano (Pregnane X Receptor - PXR), la co-somministrazione di TAGRISSO con fexofenadina (substrato P-gp) ha aumentato l'AUC e la Cmax di fexofenadina del 56% (IC al 90% 35-79) e 76% (IC al 90% 49-108) dopo una dose singola e rispettivamente del 27% (IC al 90% 11-46) e 25% (IC al 90% 6-48) allo stato stazionario. I pazienti in trattamento con medicinali concomitanti la cui eliminazione dipende da P-gp e con un indice terapeutico stretto (es. digossina, dabigatran, aliskiren) devono essere monitorati attentamente per rilevare la comparsa di eventuali segni di variazione della tollerabilità a seguito dell'incrementata esposizione del medicinale concomitante, durante il trattamento con TAGRISSO (vedere paragrafo 5.2).


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Tagrisso?


Negli studi clinici di TAGRISSO, un numero limitato di pazienti è stato trattato con dosi giornaliere fino a 240 mg senza registrare casi di tossicità dose-limitante. In questi studi, i pazienti trattati con dosi giornaliere di TAGRISSO pari a 160 mg e 240 mg hanno evidenziato un aumento della frequenza e della severità di alcuni eventi avversi tipici dei TKI dell'EGFR (principalmente diarrea ed eruzione cutanea), in confronto a quanto osservato con la dose di 80 mg. Esiste un'esperienza limitata in relazione ai sovradosaggi accidentali nell'uomo. Tutti i casi rappresentavano incidenti isolati di pazienti che hanno assunto una dose giornaliera supplementare di TAGRISSO per errore, senza manifestare conseguenze cliniche.

Non esiste alcun trattamento specifico in caso di sovradosaggio con TAGRISSO. In caso di sospetto sovradosaggio, TAGRISSO deve essere sospeso e deve essere iniziato un trattamento sintomatico.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Tagrisso durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne

Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di prevenire la gravidanza durante il trattamento con TAGRISSO. I pazienti devono essere avvertiti di usare un metodo contraccettivo efficace per i seguenti periodi successivi al completamento della terapia con questo medicinale: almeno 2 mesi per le donne e 4 mesi per gli uomini. Non può essere escluso un rischio di diminuita esposizione ai contraccettivi ormonali.

Gravidanza

I dati relativi all'uso di osimertinib in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (embrioletalità, crescita ridotta dei feti e decesso neonatale, vedere paragrafo 5.3). Sulla base del suo meccanismo d'azione e dei dati preclinici, si ritiene che osimertinib possa causare danni al feto quando somministrato durante la gravidanza. TAGRISSO non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con osimertinib.

Allattamento

Non è noto se osimertinib/metaboliti siano escreti nel latte materno. Esistono informazioni insufficienti sull'escrezione di osimertinib/metaboliti nel latte di animali. Tuttavia, osimertinib e i suoi metaboliti sono stati rilevati nei cuccioli lattanti e si è verificata una scarsa crescita del cucciolo e una riduzione della sopravvivenza del cucciolo (vedere paragrafo 5.3). Un rischio per i lattanti non può essere escluso. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con TAGRISSO.

Fertilità

Non esistono dati riguardanti l'effetto di TAGRISSO sulla fertilità nell'uomo. I risultati degli studi condotti su animali hanno dimostrato che osimertinib ha effetti sugli organi riproduttivi maschili e femminili, e può compromettere la fertilità (vedere paragrafo 5.3).


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Tagrisso sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


TAGRISSO non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


TAGRISSO 40 mg compresse

Ogni compressa contiene 40 mg di osimertinib (come mesilato).

TAGRISSO 80 mg compresse

Ogni compressa contiene 80 mg di osimertinib (come mesilato).

Eccipiente con effetti noti

TAGRISSO 40 mg compresse

Ogni compressa contiene 0,3 mg di sodio.

TAGRISSO 80 mg compresse

Ogni compressa contiene 0,6 mg di sodio.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Nucleo della compressa

Mannitolo

Cellulosa microcristallina

Idrossipropilcellulosa a basso grado di sostituzione

Sodio stearil fumarato

Rivestimento della compressa

Polivinile alcool

Titanio diossido (E 171)

Macrogol 3350

Talco

Ferro ossido giallo (E 172)

Ferro ossido rosso (E 172)

Ferro ossido nero (E 172)


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Blister Al/Al perforati per dose unitaria. Confezione da 30 x 1 compresse (3 blister).

Blister Al/Al perforati per dose unitaria. Confezione da 28 x 1 compresse (4 blister).

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Data ultimo aggiornamento: 13/08/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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