Upstaza 2x10^13 genomi vettoriali / 0,5 ml, uso Intraputaminale, soluzione per infusione 1 flaconcino 0,5 ml

05 novembre 2024
Farmaci - Upstaza

Upstaza 2x10^13 genomi vettoriali / 0,5 ml, uso Intraputaminale, soluzione per infusione 1 flaconcino 0,5 ml


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Upstaza 2x10^13 genomi vettoriali / 0,5 ml, uso Intraputaminale, soluzione per infusione 1 flaconcino 0,5 ml è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe H), a base di eladocagene exuparvovec, appartenente al gruppo terapeutico Farmaci del sistema nervoso. E' commercializzato in Italia da PTC Therapeutics Italy S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

PTC Therapeutics International limited

CONCESSIONARIO:

PTC Therapeutics Italy S.r.l.

MARCHIO

Upstaza

CONFEZIONE

2x10^13 genomi vettoriali / 0,5 ml, uso Intraputaminale, soluzione per infusione 1 flaconcino 0,5 ml

FORMA FARMACEUTICA
soluzione (uso interno)

PRINCIPIO ATTIVO
eladocagene exuparvovec

GRUPPO TERAPEUTICO
Farmaci del sistema nervoso

CLASSE
H

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

PREZZO
5776444,11 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Upstaza disponibili in commercio:

  • upstaza 2x10^13 genomi vettoriali / 0,5 ml, uso Intraputaminale, soluzione per infusione 1 flaconcino 0,5 ml (scheda corrente)

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Upstaza? Perchè si usa?


Upstaza è indicato per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 18 mesi con una diagnosi di deficit di decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici (AADC) confermata dal punto di vista clinico, molecolare e genetico e con fenotipo severo (vedere paragrafo 5.1).


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Upstaza?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Upstaza?


Per la preparazione e l'infusione di Upstaza devono essere sempre utilizzate tecniche asettiche adeguate.

Monitoraggio

I pazienti in trattamento con terapia genica devono essere attentamente monitorati rispetto a complicanze correlate alla procedura, complicanze correlate alla malattia sottostante e rischi associati all'anestesia generale durante il periodo perioperatorio. I pazienti potrebbero manifestare una riacutizzazione dei sintomi del deficit di AADC sottostante, quale conseguenza dell'intervento chirurgico e dell'anestesia (vedere paragrafo 4.8).

I sintomi autonomici e serotoninergici da deficit di AADC potrebbero persistere dopo il trattamento con eladocagene exuparvovec.

Tracciabilità

Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

Immunogenicità

Non sono disponibili dati su eladocagene exuparvovec in pazienti con livelli di anticorpi anti-AAV2 > 1:50 prima del trattamento.

Perdite di liquido cerebrospinale

Le perdite di liquido cerebrospinale (LCS) si verificano in presenza di una lacerazione o di un foro nelle meningi che circondano il cervello o il midollo spinale, il che permette al LCS di fuoriuscire. Upstaza viene somministrato mediante infusione intraputaminale bilaterale utilizzando fori praticati con il trapano, pertanto, può verificarsi la fuoriuscita di LCS dopo l'intervento. I pazienti sottoposti a trattamento con eladocagene exuparvovec devono essere attentamente monitorati dopo la somministrazione per individuare eventuali fuoriuscite di LCS, in particolare in relazione al rischio di meningite ed encefalite.

Discinesia

I pazienti con deficit di AADC potrebbero presentare una maggiore sensibilità alla dopamina a causa della loro carenza cronica di questo neurotrasmettitore. La discinesia è stata segnalata in 26/30 pazienti dopo il trattamento con eladocagene exuparvovec, (vedere paragrafo 4.8). L'insorgenza della discinesia è causata dalla sensibilità alla dopamina, e inizia generalmente 1 mese dopo la somministrazione della terapia genica e diminuisce gradualmente nell'arco di diversi mesi. Gli eventi di discinesia sono stati gestiti con cure mediche di routine, come ad esempio il trattamento antidopaminergico (ad es. risperidone) (vedere paragrafo 5.1).

Rischio di diffusione virale

Il rischio di diffusione è considerato basso data la distribuzione sistemica molto limitata di eladocagene exuparvovec (vedere paragrafo 5.2). Come misura precauzionale, si consiglia ai pazienti/caregiver di maneggiare in modo appropriato il materiale di scarto utilizzato durante le medicazioni e/o per qualsiasi secrezione (lacrime, sangue, secrezioni nasali e LCS), il che può includere la conservazione del materiale di scarto in sacchetti sigillati prima dello smaltimento e l'uso di guanti da parte dei pazienti/caregiver per il cambio della medicazione e lo smaltimento dei rifiuti. Queste precauzioni riguardanti la manipolazione devono essere seguite per 14 giorni dopo la somministrazione di eladocagene exuparvovec. Si raccomanda che i pazienti/caregiver indossino i guanti per il cambio della medicazione e lo smaltimento dei rifiuti, specialmente in caso di stato di gravidanza, allattamento o immunodeficienza dei caregiver.

Donazione di sangue, organi, tessuti e cellule

I pazienti trattati con Upstaza non devono donare sangue, organi, tessuti e cellule per trapianti.

Contenuto di sodio e potassio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (39 mg) di potassio per dose, cioè essenzialmente ‘senza potassio'.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Upstaza?


Non sono stati effettuati studi d'interazione. Non si prevede alcuna interazione data la distribuzione sistemica molto limitata di eladocagene exuparvovec.

Vaccinazioni

Non sono state osservate interazioni tra le vaccinazioni generali e la somministrazione della terapia genica. L'operatore sanitario deve stabilire se è necessario modificare il programma di vaccinazione del paziente.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Upstaza? Dosi e modo d'uso


Il trattamento deve essere somministrato in un centro specializzato in neurochirurgia stereotassica da un neurochirurgo qualificato, in condizioni asettiche controllate.

Posologia

I pazienti riceveranno una dose totale di 1,8 × 1011 vg, somministrata sotto forma di quattro infusioni da 0,08 mL (0,45 × 1011 vg) (due per putamen).

La posologia è la stessa per l'intera popolazione coperta dall'indicazione.

Popolazioni speciali

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia di eladocagene exuparvovec nei bambini di età inferiore ai 18 mesi non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

L'esperienza in pazienti di età pari o superiore a 12 anni è limitata. La sicurezza e l'efficacia di eladocagene exuparvovec in questi pazienti non sono state ancora stabilite. I dati attualmente disponibili sono riportati al paragrafo 5.1. Non deve essere preso in considerazione nessun aggiustamento della dose.

Compromissione epatica e renale

La sicurezza e l'efficacia di eladocagene exuparvovec in pazienti con compromissione epatica e renale non sono state valutate.

Immunogenicità

Non esistono dati di sicurezza o di efficacia per i pazienti i cui livelli pre-trattamento di anticorpi anti-AAV2 erano > 1:50 (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione

Intraputaminale

Preparazione

Upstaza è una soluzione per infusione sterile che richiede lo scongelamento e la preparazione da parte della farmacia ospedaliera prima della somministrazione.

Per le istruzioni dettagliate sulla preparazione, la somministrazione, le misure da adottare in caso di esposizione accidentale e lo smaltimento di Upstaza, vedere paragrafo 6.6.

Somministrazione neurochirurgica

Upstaza è un flaconcino monouso somministrato per infusione intraputaminale bilaterale in due siti per putamen nel corso di un'unica sessione chirurgica. Vengono eseguite quattro infusioni separate di pari volume nel putamen anteriore destro, nel putamen posteriore destro, nel putamen anteriore sinistro e nel putamen posteriore sinistro.

Per le istruzioni sulla preparazione della sala operatoria per l'infusione di Upstaza, vedere paragrafo 6.6.

I siti target di infusione sono definiti secondo lo standard della pratica neurochirurgica stereotassica. Upstaza viene somministrato come infusione bilaterale (2 infusioni per putamen) mediante cannula intracranica. I 4 target finali per ciascuna traiettoria devono essere definiti come 2 mm dorsale verso (sopra) i punti di destinazione anteriore e posteriore nel piano medio-orizzontale (Figura 1).

Figura 1 I quattro punti target per i siti di infusione

  • Una volta completata la registrazione stereotassica, deve essere segnato sul cranio il punto di ingresso. L'accesso chirurgico deve essere eseguito attraverso le ossa del cranio e la dura madre.
  • La cannula di infusione viene posizionata nel punto designato del putamen, utilizzando strumenti stereotassici, in base alle traiettorie programmate. Si noti che la cannula di infusione viene posizionata e l'infusione eseguita separatamente per ciascun putamen.
  • Upstaza viene infuso a una velocità di 0,003 mL/min in ciascuno dei 2 punti target del rispettivo putamen; vengono infusi 0,08 mL di Upstaza per sito putaminale, per un numero complessivo di 4 infusioni e per un volume totale di 0,320 mL (o 1,8 × 1011 vg).
  • A partire dal primo sito target, la cannula viene inserita attraverso un foro praticato col trapano nel putamen e poi lentamente ritirata, in modo tale da distribuire gli 0,08 mL di Upstaza lungo la traiettoria programmata e ottimizzare la distribuzione nel putamen.
  • Dopo la prima infusione, la cannula viene ritirata e poi reinserita nel successivo punto target. La stessa procedura viene ripetuta anche per gli altri 3 punti target (anteriore e posteriore di ciascun putamen).
  • Dopo le procedure standard di chiusura neurochirurgica, il paziente viene quindi sottoposto a un imaging cerebrale (risonanza magnetica [RMI] o una tomografia computerizzata [TC]) postoperatoria per verificare che non vi siano complicanze (ovvero emorragie).
  • Il paziente deve risiedere nelle immediate vicinanze dell'ospedale in cui è stata eseguita la procedura per un minimo di 48 ore successive a quest'ultima. Il paziente potrà tornare a casa, dopo la procedura, previo parere del medico curante. L'assistenza post-trattamento deve essere gestita dal neurochirurgo e dal neurologo di riferimento. Il paziente dovrà sottoporsi a un controllo 7 giorni dopo l'intervento chirurgico per garantire che non siano insorte complicanze. Una seconda visita di controllo dovrà essere effettuata a 2 settimane di distanza (ovvero 3 settimane dopo l'intervento chirurgico) per monitorare il decorso post-chirurgico e l'insorgenza di eventi avversi.
  • Ai pazienti sarà offerta la possibilità di arruolarsi in un registro al fine di valutare ulteriormente la sicurezza a lungo termine e l'efficacia del trattamento in normali condizioni di pratica clinica.



SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Upstaza?


Il rischio di sovradosaggio è improbabile a causa della somministrazione controllata e neurochirurgica.

Non vi è alcuna esperienza clinica con il sovradosaggio di eladocagene exuparvovec. In caso di sovradosaggio è consigliato un trattamento sintomatico e di supporto, come ritenuto necessario dal medico curante. Si raccomanda una stretta osservazione clinica e il monitoraggio dei parametri di laboratorio (compreso l'emocromo completo con differenziale e il pannello metabolico completo) per la risposta immunitaria sistemica. Per istruzioni in caso di esposizione accidentale, vedere paragrafo 6.6.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Upstaza durante la gravidanza e l'allattamento?


Poiché non vi è esposizione sistemica e data la trascurabile biodistribuzione alle gonadi, il rischio di trasmissione germinale è basso.

Gravidanza

I dati relativi all'uso di eladocagene exuparvovec in donne in gravidanza non esistono. Non sono stati condotti studi sulla riproduzione negli animali con eladocagene exuparvovec (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Non è noto se eladocagene exuparvovec sia escreto nel latte materno.

Eladocagene exuparvovec non viene assorbito per via sistemica in seguito a somministrazione intraputaminale e non sono previsti effetti sui neonati/bambini allattati al seno.

Fertilità

Non sono disponibili dati clinici o non clinici relativi agli effetti di eladocagene exuparvovec sulla fertilità.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Upstaza sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Non pertinente.


PRINCIPIO ATTIVO


2.1 Descrizione generale 
Eladocagene exuparvovec è un medicinale per terapia genica che esprime l'enzima decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici (AADC) umano.
Si tratta di un vettore ricombinante non replicante basato sul virus adeno-associato di sierotipo 2 (AAV2) contenente il cDNA del gene della dopa decarbossilasi (DDC) umana, controllato dal promotore immediato-precoce del citomegalovirus. 
Eladocagene exuparvovec è prodotto nelle cellule renali embrionali umane mediante tecnologia del DNA ricombinante. 
2.2 Composizione qualitativa e quantitativa 
Ogni flaconcino monodose contiene 2,8 × 1011 vg di eladocagene exuparvovec in 0,5 mL estraibili di soluzione. Ogni mL di soluzione contiene 5,6 × 1011 vg di eladocagene exuparvovec. 
Per l'elencol'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Cloruro di potassio

Sodio cloruro

Diidrogenofosfato di potassio

Fosfato disodico anidro

Polossamero 188

Acqua per preparazioni iniettabili


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 45 mesi

Conservare e trasportare congelato a ≤ -65 °C. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno.

Per le condizioni di conservazione dopo lo scongelamento e di apertura del medicinale vedere paragrafo 6.3.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Flaconcino di vetro borosilicato di tipo I, con tappo di clorobutile siliconato con rivestimento sigillato con una capsula di alluminio/plastica.

Confezione da un flaconcino.

Data ultimo aggiornamento: 01/08/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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