24 novembre 2024
Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz
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Cos'è Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz (olmesartan medoxomil + idroclorotiazide)
Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz è un farmaco a base di olmesartan medoxomil + idroclorotiazide, appartenente al gruppo terapeutico Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici. E' commercializzato in Italia da Sandoz S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- olmesartan idroclorotiazide sandoz 20 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
- olmesartan idroclorotiazide sandoz 20 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film
- olmesartan idroclorotiazide sandoz 40 mg/25 mg 28 compresse rivestite
A cosa serve Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz e perchè si usa
Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.
Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg, associazione fissa, è indicato in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.
Indicazioni: come usare Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Adulti
La dose raccomandata di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg o 40 mg/25 mg è di una compressa al giorno.
Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.
Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/25 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg, associazione fissa.
Per facilità d'uso, i pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con compresse di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg o 40 mg/25 mg, contenenti le stesse quantità di principi attivi.
Anziani (dai 65 anni di età)
Negli anziani è raccomandata la stessa dose dell'associazione utilizzata negli adulti. La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata.
Danno renale
Olmesartan medoxomil/idroclorotiazide è controindicato in pazienti con danno renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).
La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con danno renale da lieve a moderato (clearance della creatinina 30-60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza con dosi più elevate in questo gruppo di pazienti, ed è consigliato un monitoraggio periodico.
Pertanto, Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono controindicati in tutti gli stadi di danno renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 5.2).
Compromissione epatica
Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4, 5.2). Si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antipertensivi. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Non vi è esperienza sull'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg non devono, pertanto, essere utilizzati in pazienti con compromissione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.3, 5.2), così come in pazienti affetti da colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione:
Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg possono essere assunti sia a digiuno che a stomaco vuoto.
La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d'acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz
- Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti (elencati al paragrafo 6.1) o ad altre sostanze sulfonamide-derivate (poiché idroclorotiazide è un farmaco sulfonamide- derivato).
- Danno renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
- Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatriemia e iperuricemia sintomatica.
- Compromissione epatica di grado moderato e grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2).
- Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
- L'uso concomitante di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR<60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Olmesartan Idroclorotiazide Sandoz può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
A causa degli effetti in gravidanza dei principi attivi di questa associazione, l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Olmesartan medoxomil
L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, un simile rischio può esistere per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
L'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere anche paragrafo 5.3).
Se si verifica una esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide
L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti.
Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
Idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia.
Idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale in donne incinte eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato.
Allattamento
Olmesartan medoxomil
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz durante l'allattamento, Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con un miglior comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento specialmente in caso di allattamento a neonati o prematuri.
Idroclorotiazide
L'idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Alti dosaggi di tiazidi, che causano intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte.
L'uso di Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz non è raccomandato durante l'allattamento. Se si usa Olmesartan e Idroclorotiazide Sandoz durante l'allattamento le dosi devono essere mantenute più basse possibile.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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