21 novembre 2024
Rebif
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Cos'è Rebif (interferone beta-1a)
Rebif è un farmaco a base di interferone beta-1a, appartenente al gruppo terapeutico Antivirali, Immunostimolanti interferoni. E' commercializzato in Italia da Merck Serono S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Rebif disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Rebif disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- rebif 22 mcg soluzione iniettabile 12 penne preriempite da 0,5 ml
- rebif 44 mcg soluzione iniettabile 12 penne preripempite da 0,5 ml
- rebif 22 mcg soluzione iniettabile 12 siringhe preriempite da 0,5 ml
- rebif 44 mcg soluzione iniettabile 12 siringhe preriempite da 0,5 ml
- rebif 22 mcg/0,5 ml soluzione iniettabile 4 cartucce preriempite da 0,5 ml
- rebif 44 mcg/0,5 ml soluzione iniettabile 4 cartucce preriempite da 1,5 ml
A cosa serve Rebif e perchè si usa
Rebif è indicato nel trattamento di
- pazienti che hanno manifestato un singolo evento demielinizzante con processo infiammatorio attivo, se altre diagnosi sono state escluse e se sono considerati ad alto rischio per lo sviluppo di una sclerosi multipla clinicamente definita (vedere paragrafo 5.1)
- pazienti affetti da sclerosi multipla con recidive. Negli studi clinici, ciò veniva caratterizzato da due o più esacerbazioni nei due anni precedenti (vedere paragrafo 5.1).
Non è stata dimostrata l'efficacia nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva in assenza di esacerbazioni (vedere paragrafo 5.1).
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Rebif
- Ipersensibilità all'interferone beta naturale o ricombinante o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Depressione grave e/o ideazioni suicide (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Rebif può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Un ampio numero di dati (più di 1.000 gravidanze esposte) derivati da registri e dall'esperienza post-marketing non ha evidenziato un aumento di rischio delle maggiori anomalie congenite a seguito dell'esposizione all'interferone beta prima del concepimento o durante il primo trimestre di gravidanza. Tuttavia, la durata dell'esposizione durante il primo trimestre è incerta, in quanto i dati sono stati raccolti quando l'uso dell'interferone beta era controindicato durante la gravidanza e il trattamento probabilmente interrotto al rilevamento e/o alla conferma della gravidanza. L'esperienza relativa all'esposizione durante il secondo e terzo trimestre è molto limitata.
Sulla base dei dati provenienti da studi condotti sugli animali (vedere paragrafo 5.3), esiste un possibile aumento del rischio di aborto spontaneo. Il rischio di aborto spontaneo nelle donne in gravidanza esposte all'interferone beta non può essere valutato adeguatamente sulla base dei dati attualmente disponibili, ma i dati non suggeriscono finora un aumento del rischio.
Se clinicamente necessario, è possibile considerare l'uso di Rebif durante la gravidanza.
Allattamento
Le limitate informazioni disponibili sul passaggio dell'interferone beta-1a nel latte materno, assieme alle caratteristiche chimiche/fisiologiche dell'interferone beta, suggeriscono che i livelli di interferone beta-1a escreti nel latte materno sono trascurabili. Non si prevedono effetti nocivi su neonati/lattanti allattati con latte materno.
Rebif può essere utilizzato durante l'allattamento.
Fertilità
Gli effetti di Rebif sulla fertilità non sono stati studiati.
Quali sono gli effetti indesiderati di Rebif
Riassunto del profilo di sicurezza
La più alta incidenza di reazioni avverse associate al trattamento con Rebif è correlata alla sindrome simil-influenzale. I sintomi simil-influenzali tendono ad essere maggiori all'inizio del trattamento e a diminuire di frequenza con il proseguimento del trattamento. Durante i primi 6 mesi di trattamento con Rebif il 70% circa dei pazienti potrebbe manifestare i sintomi della sindrome simil-influenzale caratteristica dell'interferone. Nel 30% circa dei pazienti si osservano anche reazioni al sito di iniezione, quali lievi infiammazioni o eritema. Sono frequenti aumenti asintomatici dei parametri di funzionalità epatica e riduzioni della conta leucocitaria.
La maggior parte delle reazioni avverse osservate durante il trattamento con l'interferone beta-1a sono lievi e reversibili, e rispondono bene a riduzioni del dosaggio. Nel caso di effetti indesiderati gravi o persistenti, a discrezione del medico, la dose di Rebif può essere temporaneamente ridotta o sospesa.
Elenco delle reazioni avverse
Le reazioni avverse qui riportate sono state riscontrate negli studi clinici e nei rapporti post-marketing (un asterisco [*] indica le reazioni avverse riscontrate durante la sorveglianza post-marketing). Le seguenti definizioni si riferiscono alla classificazione della frequenza utilizzata d'ora in avanti: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune: neutropenia, linfopenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia
Raro: microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome uremico-emolitica* (effetto di classe per i prodotti a base di interferone-beta; vedere paragrafo 4.4), pancitopenia*
Patologie endocrine
Non comune: disfunzione tiroidea che si manifesta più frequentemente come ipotiroidismo o ipertiroidismo
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni anafilattiche*
Patologie epatobiliari
Molto comune: aumento asintomatico delle transaminasi
Comune: rialzo delle transaminasi di grado severo
Non comune: epatite con o senza ittero*
Raro: insufficienza epatica* (vedere paragrafo 4.4), epatite autoimmune*
Disturbi psichiatrici
Comune: depressione, insonnia
Raro: tentato suicidio*
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: cefalea
Non comune: crisi convulsive*
Frequenza non nota: sintomi neurologici transitori (ad esempio ipoestesia, spasmo muscolare, parestesia, difficoltà nel camminare, rigidità muscoloscheletrica) che possono mimare una esacerbazione da sclerosi multipla*
Patologie dell'occhio
Non comune: disordini vascolari retinici (ad esempio retinopatia, macchia a fiocco di cotone, ostruzione dell'arteria o vena retinica)*
Patologie vascolari
Non comune: eventi tromboembolici*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: dispnea*
Frequenza non nota: ipertensione arteriosa polmonare* (definizione per classe farmacologica per i medicinali contenenti interferone, vedere di seguito ipertensione arteriosa polmonare)
Patologie gastrointestinali
Comune: diarrea, vomito, nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: prurito, eruzione cutanea, eruzione eritematosa, eruzione maculo-papulare, alopecia*
Non comune: orticaria*
Raro: edema di Quincke (angioedema)*, eritema multiforme*, reazioni cutanee simil-eritema multiforme*, sindrome di Stevens Johnson*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune: mialgia, artralgia
Raro: lupus eritematoso iatrogeno*
Patologie renali e urinarie
Raro: sindrome nefrosica*, glomerulosclerosi* (vedere paragrafo 4.4)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: infiammazione in sede di iniezione, reazione in sede di iniezione, sindrome simil-influenzale
Comune: dolore in sede di iniezione, astenia, brividi, febbre
Non comune: necrosi in sede di iniezione, nodulo in sede di iniezione, ascesso in sede di iniezione, infezione in sede di iniezione*, sudorazione aumentata*
Raro: cellulite in sede di iniezione*
Frequenza non nota: pannicolite (in sede di iniezione)
Popolazione pediatrica
Non sono stati condotti studi clinici formali o studi di farmacocinetica nei bambini e negli adolescenti. Limitati dati di sicurezza suggeriscono che il profilo di sicurezza nei bambini e negli adolescenti (da 2 a 17 anni) trattati con Rebif 22 microgrammi o 44 microgrammi tre volte alla settimana è simile a quello osservato negli adulti.
Effetti correlati alla classe farmacologica
La somministrazione di interferoni è stata associata alla comparsa di anoressia, capogiro, ansia, aritmie, vasodilatazione e palpitazioni, menorragia e metrorragia.
Un'aumentata produzione di autoanticorpi può svilupparsi durante il trattamento con interferone beta.
Ipertensione arteriosa polmonare
Casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in diversi punti di rilevazione temporale, anche diversi anni dopo l'inizio del trattamento con interferone beta.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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