14 dicembre 2021
Cistite interstiziale, caratteristiche e trattamento
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La cistite interstiziale è una condizione infiammatoria cronica che colpisce lo spazio compreso tra la muscolatura della vescica, il detrusore, e la mucosa che riveste l'interno dell'organo. Viene definita anche sindrome del dolore vescicale o della vescica dolorosa.
Classificata come malattia rara, mostra una prevalenza maggiore nel sesso femminile con un rapporto di 5 a 1. Non è causata da batteri né da stress. Le ipotesi eziologiche sono diverse: potrebbe derivare da un'alterazione dello strato della mucosa vescicale formato da mucopolisaccaridi o avere un'origine neurologica. Nel primo caso, per motivi ancora poco chiari forse di natura autoimmunitaria, la mucosa diventerebbe permeabile all'urina provocando irritazione, assottigliamento dell'epitelio della vescica e formazione di ulcere. Nella seconda ipotesi, una serie di impulsi sui nervi collegati alla vescica generano un'infiammazione neurogena e cronica che altera la funzionalità della vescica.
Possono essere debilitanti e interferire con le normali attività quotidiane. La cistite interstiziale determina un progressivo deterioramento della funzionalità vescicale fino a un suo annullamento. I sintomi evolvono nel tempo, i più comuni sono dolore sovrapubico, che a volte si irradia all'addome e alla schiena, ridotta capacità urinaria, aumento nella frequenza di minzioni (pollachiuria) fino a 60-80 volte al giorno, sangue nelle urine (ematuria), emissione di urina lenta e intermittente, spesso a gocce, difficoltà di svuotamento della vescica. I sintomi devono persistere da almeno sei settimane in assenza di una comprovata infezione. Negli uomini il quadro può essere simile a quello dell'ipertrofia prostatica, con dolore ai testicoli, al coccige, allo scroto anche durante l'eiaculazione. Può causare stress, ansia e depressione.
Diagnosi
Il percorso verso la diagnosi è lungo e complicato perché è necessario escludere la presenza di altre patologie. Il primo passo è distinguere la cistite interstiziale dalla forma batterica con un'urinocoltura e un antibiogramma. Altri esami utili sono lo spermiogramma, l'uroflussometria e in alcuni casi la cistoscopia.
Terapia
Occorre intervenire prima che il danno alla vescica diventi irreversibile. Può essere molto utile la rieducazione vescicale per allenare l'organo a contenere maggiori quantità di urina e la sovradistensione vescicale in anestesia che dà un sollievo temporaneo. Da un punto di vista farmacologico la cisitite interstiziale non risponde alla terapia convenzionale con gli antibiotici. In qualche caso possono essere utili i farmaci anticolinergici, gli antidepressivi triciclici e le instillazioni vescicali di glicosaminoglicani. Per il trattamento del dolore si usano antispastici e antiinfiammatori. Le ulcere possono essere trattate solo con l'ablazione chirurgica.
Domande essenziali
Fonte: Farmacista33
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Cause
Classificata come malattia rara, mostra una prevalenza maggiore nel sesso femminile con un rapporto di 5 a 1. Non è causata da batteri né da stress. Le ipotesi eziologiche sono diverse: potrebbe derivare da un'alterazione dello strato della mucosa vescicale formato da mucopolisaccaridi o avere un'origine neurologica. Nel primo caso, per motivi ancora poco chiari forse di natura autoimmunitaria, la mucosa diventerebbe permeabile all'urina provocando irritazione, assottigliamento dell'epitelio della vescica e formazione di ulcere. Nella seconda ipotesi, una serie di impulsi sui nervi collegati alla vescica generano un'infiammazione neurogena e cronica che altera la funzionalità della vescica.
Sintomi
Possono essere debilitanti e interferire con le normali attività quotidiane. La cistite interstiziale determina un progressivo deterioramento della funzionalità vescicale fino a un suo annullamento. I sintomi evolvono nel tempo, i più comuni sono dolore sovrapubico, che a volte si irradia all'addome e alla schiena, ridotta capacità urinaria, aumento nella frequenza di minzioni (pollachiuria) fino a 60-80 volte al giorno, sangue nelle urine (ematuria), emissione di urina lenta e intermittente, spesso a gocce, difficoltà di svuotamento della vescica. I sintomi devono persistere da almeno sei settimane in assenza di una comprovata infezione. Negli uomini il quadro può essere simile a quello dell'ipertrofia prostatica, con dolore ai testicoli, al coccige, allo scroto anche durante l'eiaculazione. Può causare stress, ansia e depressione.
Diagnosi
Il percorso verso la diagnosi è lungo e complicato perché è necessario escludere la presenza di altre patologie. Il primo passo è distinguere la cistite interstiziale dalla forma batterica con un'urinocoltura e un antibiogramma. Altri esami utili sono lo spermiogramma, l'uroflussometria e in alcuni casi la cistoscopia.
Terapia
Occorre intervenire prima che il danno alla vescica diventi irreversibile. Può essere molto utile la rieducazione vescicale per allenare l'organo a contenere maggiori quantità di urina e la sovradistensione vescicale in anestesia che dà un sollievo temporaneo. Da un punto di vista farmacologico la cisitite interstiziale non risponde alla terapia convenzionale con gli antibiotici. In qualche caso possono essere utili i farmaci anticolinergici, gli antidepressivi triciclici e le instillazioni vescicali di glicosaminoglicani. Per il trattamento del dolore si usano antispastici e antiinfiammatori. Le ulcere possono essere trattate solo con l'ablazione chirurgica.
Domande essenziali
- Ha eseguito un esame delle urine con antibiogramma?
- Da quanto tempo persistono i sintomi senza miglioramenti?
- Ha avuto parecchi episodi di cistite nel corso della sua vita?
Fonte: Farmacista33
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