Depressione post partum

22 novembre 2024

Depressione post partum: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Depressione post partum: definizione e generalità


La depressione post-partum, che compare cioè dopo il parto, è una particolare forma di disturbo nervoso che colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno dopo la nascita del figlio e che può avere una durata di diversi giorni, manifestandosi in qualche caso come depressione vera e propria, accompagnata da forme di psicosi. Secondo una indagine del 2008, insorge nel 13% delle donne durante le prime settimane dopo il parto, il 14.5% ha un nuovo episodio depressivo maggiore o minore nei primi tre mesi postnatali e il 20% sperimenta una depressione puerperale nel primo anno dopo il parto. In generale, oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, in una forma denominata "baby blues" o "maternity blues", con riferimento allo stato di malinconia che caratterizza il fenomeno.

Cause


Depressione post partum: cause principali


La causa principale va cercata nel brusco calo di ormoni estrogeni e progesterone che normalmente regolano il sonno evitando risvegli e riducendone la durata, facilitando l'addormentamento e incrementando il sonno Rem. La loro brusca caduta altera la qualità del sonno, inoltre variano anche gli ormoni sessuali e tiroidei. Ma le cause sono molteplici e oltre ai fattori ormonali, contribuiscono anche fattori fisici, per esempio la stanchezza indotta dai ritmi imposti dal bambino. La fatica del post-partum diventa un potente induttore di stress che a sua volta agisce sul sistema immunitario materno riducendo le capacità di difesa e di reazione, tanto da rendere una donna più vulnerabile alla depressione. Inoltre possono essere presenti fattori psicologici come una personalità caratterizzata dalla bassa autostima o tendente al perfezionismo e fattori sociali, come la giovane età, l'inesperienza e la scarsità di aiuto e sostegno. Infine possono influire anche fattori cognitivi, come il nutrire aspettative irrealistiche sul sentirsi madre o sul bambino.

Sintomi

Depressione post partum: sintomi più comuni


Nella prima settimana/10 giorni dopo il parto si verifica un brusco calo di ormoni ed è, quindi, fisiologico un periodo transitorio in cui la donna è più sensibile al pianto, più irritabile, più ansiosa, reazioni fisiologiche e benigne che tendono a scomparire spontaneamente. Tuttavia, va posta una certa attenzione, poiché il 20% delle donne che ne hanno esperienza è a rischio di sviluppare la vera e propria depressione post-partum. Il sospetto che si tratti di una condizione patologica, e non più benigna, deve sorgere se a tre mesi dal parto compaiono, o ci sono ancora, sintomi come un calo del tono dell'umore, perdita di sentimenti di gioia e felicità per la nascita del bambino, facilità al pianto, stanchezza fisica, disturbi del sonno, suscettibilità e irritabilità e un generale stato di allerta, alterazioni dell'appetito, perdita del desiderio sessuale. In particolare se perdurano nel tempo e sono di una certa intensità.

Diagnosi

Depressione post partum: come efftuare la diagnosi


Le donne che avvertono questo disagio devono sentirsi legittimate a chiedere un aiuto a uno specialista che possa porre una diagnosi che si fonda sulla valutazione dei sintomi, della loro durata e persistenza nel tempo.

Cure

Depressione post partum: cure e rimedi


A volte è sufficiente rivolgersi a uno specialista per un colloquio: il semplice fatto di sentirsi ascoltata può essere risolutivo. Se invece è necessario intervenire, si possono usare tecniche di rilassamento che hanno effetti anti-ansia e anti-stress, oppure decidere interventi di psicoterapia cognitiva di gruppo o individuale o interventi più specifici stabiliti caso per caso. Infine, non vanno dimenticati i farmaci, gli antidepressivi di nuova generazione, che usati sotto controllo e su prescrizione di un medico, si sono dimostrati sicuri in gravidanza e nel post-partum. Il loro uso, anche se iniziato prima della gravidanza, non va interrotto perché non curarsi o sospendere la cura, può risultare molto rischioso.



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