03 novembre 2024
Disturbo bipolare: cause, sintomi e cure
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Indice
Definizione
Disturbo bipolare: definizione e generalità
Detta anche sindrome maniaco-depressiva, è una patologia caratterizzata da una alternanza, spesso brusca, di stati di grande eccitazione e iperattività (fase maniacale) e di periodi di depressione. Si distinguono due tipi di disturbo bipolare: il tipo I, nel quale agli episodi di depressione si alternano episodi maniacali veri e propri, e il tipo II, nel quale le fasi di ipereccitazione sono più contenute (ipomania).
Sono distinti in:
- Disturbo bipolare di tipo I
- Disturbo bipolare di tipo II
- Disturbo ciclotimico
- Disturbo bipolare Non Altrimenti Specificato (NAS)
Cause
Disturbo bipolare: cause principali
Non sono note le cause del disturbo bipolare. Quel che è certo è che colpisce l'12% della popolazione, riconosce una predisposizione familiare, si manifesta prevalentemente nella fascia d'età 15-25 anni e viene spesso sottovalutato perché confuso spesso con una semplice depressione o uno stato d'ansia.
Sintomi
Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:
Disturbo bipolare: sintomi più comuni
Il disturbo bipolare è caratterizzato da un'alternanza di periodi di depressione (che tendono a essere prevalenti nel decorso della malattia) a fasi di mania, in cui l'individuo si sente euforico, carico di energia e di ambizioni nonché pieno di idee, progetti e ambizioni.
La fase depressiva è prevalente rispetto a quella maniacale con un rapporto di circa 4 a 1: un paziente bipolare trascorre in un anno 120 giorni - dei 150 di malattia - in fase depressiva. La frequenza nel corso della vita risulta tra l'1 e il 2% della popolazione (circa un quarto della depressione maggiore) sebbene in alcune ricerche il rapporto tra depressione bipolare e depressione maggiore sia risultato di 1 a 2 o addirittura di 1 a 1.
Le problematiche principali sono tre: le ricorrenze nel tempo, osservate nel 90% dei casi e spesso dovute al mancato riconoscimento precoce del disturbo e di conseguenza all'assenza di tempestivi provvedimenti terapeutici; Il rischio suicidario in questa patologia se non trattata è tra i più alti: dal 25 al 50% dei pazienti tenta almeno una volta il suicidio; il 15%-20% muore suicida (attestando al disturbo bipolare il più alto numero di morti per suicidio); il frequente abuso di sostanze (alcol, droghe).
I disturbi bipolari hanno quindi un andamento episodico con fasi di malattia separate da intervalli liberi di durata variabile; il decorso è caratterizzato da una elevata frequenza di ricadute, da un progressivo accorciamento degli intervalli liberi e da una compromissione dell'adattamento sociale e lavorativo.
Diagnosi
Disturbo bipolare I - disturbo bipolare II - disturbo bipolare a cicli rapidi
La diagnosi è di competenza dello specialista, ma il medico di famiglia potrebbe essere il primo a porre il sospetto, soprattutto se un individuo, oltre a presentare periodi di depressione o a segnalare la presenza di altri casi in famiglia, mostra una tendenza verso l'uso di droghe oppure comportamenti di tipo compulsivo.
Nell'ambito dell'attuale sistema di classificazione si distinguono due sottotipi di disturbo bipolare, il disturbo bipolare I e il disturbo bipolare II.
Il disturbo bipolare I si caratterizza per l'alternanza di episodi maniacali e/o misti a episodi depressivi maggiori; sono inclusi in questa categoria anche i casi, peraltro molto rari, che presentano esclusivamente episodi maniacali. La prevalenza di questa variante è stata stimata dallo 0,4 all'1,6 per cento; la distribuzione nei due sessi è sovrapponibile con una maggiore frequenza di episodi depressivi e minore frequenza di episodi maniacali nella donna rispetto all'uomo. Per quanto riguarda il decorso, nei pazienti non trattati si verificano in media quattro episodi in dieci anni, ma la durata degli intervalli liberi tende a decrescere con il passare del tempo.
Il disturbo bipolare II si contraddistingue per il fatto che gli episodi depressivi maggiori si alternano ad episodi maniacali che si presentano in forma attenuata (ipomania). Questa condizione ha una prevalenza nella popolazione generale dello 0,5 per cento circa e tende a colpire con maggiore frequenza il sesso femminile.
Il termine disturbo bipolare a cicli rapidi indica una particolare evoluzione del disturbo bipolare I o II. Si caratterizza per un'elevata frequenza degli episodi di alterazione dell'umore, che si verificano in numero di quattro o più nell'arco di un anno. Il fenomeno della rapida ciclicità può verificarsi in qualsiasi momento durante il decorso di un disturbo bipolare, colpisce circa il 15 per cento dei pazienti con particolare predilezione per il sesso femminile. La diagnosi di episodio ipomaniacale viene posta in molti casi attraverso le testimonianze dei familiari o degli amici, che notano questo umore euforico, chiaramente non normale, del paziente.
Vedi anche l'intervista a Carlo Altamura, direttore del Centro per il trattamento dei disturbi depressivi del Policlinico di Milano
Cure
Disturbo bipolare: cure e rimedi
Le cure si avvalgono sia di farmaci, prescritti in rapporto al tono dell'umore (depressione o mania) e alla risposta del singolo individuo ad essi, sia di strategie integrate che comprendono interventi educazionali sul soggetto (psicoterapia) e supporti alla sua famiglia.
Approfondimenti:
Obiettivo terapeutico è la stabilizzazione del paziente attraverso la riduzione dei sintomi o il prolungamento delle fasi di stabilità. Le recenti linee guida raccomandano cautela nell'impiego degli antidepressivi, che dovrebbero essere sempre associati a stabilizzanti dell'umore, quale per esempio litio, valproato o lamotrigina. I dati più recenti indicano inoltre che un antipsicotico, la quetiapina, è efficace sia sulla depressione sia sulle crisi maniacali.
Cure complementari
Non sono disponibili trattamenti alternativi utili per il Disturbo bipolare.
Alimentazione
È opportuno evitare bevande eccitanti, quali tè, caffè e alcolici in genere. Indicazioni più specifiche possono emergere in funzione di eventuali effetti collaterali di alcuni farmaci, che possono comportare un aumento della glicemia e della colesterolemia o ripercuotersi negativamente sulla funzione renale. Ulteriori suggerimenti, inoltre, possono essere correlati alla compresenza di altre malattie, per esempio disfunzioni della tiroide o emicrania.
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- olanzapina
- quetiapina fumarato
- aripiprazolo
- risperidone
- amisulpride
- clozapina
- paliperidone
- levosulpiride
- aloperidolo
- droperidolo
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