Covid-19, da quercetina in studio potenziale arma contro il virus

27 settembre 2020
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Covid-19, da quercetina in studio potenziale arma contro il virus



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La quercetina è un flavonoide contenuto in abbondanza in mele, miele, lamponi, cipolle, uva rossa, ciliegie, agrumi, capperi, radicchio e verdure a foglia verde. Il Consiglio nazionale delle ricerche ne studia l'azione contro il Sars-CoV-2

Mentre da un lato si concentrano gli sforzi per l'ottenimento di un vaccino efficace contro il virus Sars-CoV-2, dall'altro si lavora ancora per trovare la cura della malattia. È arrivata in queste prime settimane di settembre la notizia di un possibile coinvolgimento nella lotta al virus di un composto naturale, che si ritrova in molti alimenti vegetali di consumo quotidiano. Parliamo della quercetina e del suo effetto inibitore contro 3CLpro, che è una proteina che il virus utilizza primariamente per il suo sviluppo: se essa viene messa fuori uso, Sars-CoV-2 muore. Questo in estrema sintesi quello che su cui sta investigando una ricerca condotta da Bruno Rizzuti dell'Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Cosenza con un gruppo di ricercatori di Zaragoza e Madrid. Lo studio è stato appena pubblicato sull' International journal of biological macromolecules.
Ovviamente si tratta di risultati preliminari e sperimentali. Ma come agisce? "Le simulazioni al calcolatore hanno dimostrato che la quercetina si lega esattamente nel sito attivo della proteina 3CLpro, impedendole di svolgere correttamente la sua funzione", afferma Rizzuti, autore della parte computazionale dello studio. "Già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco" dice il ricercatore del Cnr.

Quercetina flavonoide presente in molti alimenti e verdure a foglia verde


Una dieta equilibrata, ricca di vegetali freschi che garantisca l'apporto di molecole funzionali ad azione protettiva rimane comunque una via di prevenzione importante (oltre alle misure igieniche di comportamento) contro le infezioni stagionali, e così anche quelle da coronavirus. La quercetina è un flavonoide, contenuto in abbondanza in mele, miele, lamponi, cipolle, uva rossa, ciliegie, agrumi, capperi, radicchio e verdure a foglia verde.

Tra frutta e verdura, il contenuto maggiore è nelle cipolle, in cui il colore e il tipo del bulbo sembrano essere un fattore determinante per la concentrazione della molecola. Come accade per molte molecole funzionali, per valutarne l'efficacia non si può prescindere dalla sua biodisponibilità. Dopo l'assorbimento nell'intestino tenue, la quercetina viene metabolizzata immediatamente dalle cellule epiteliali e ulteriormente metabolizzata dal fegato. Ma la preparazione e la lunga conservazione degli alimenti possono diminuire il contenuto. È termolabile e quindi particolarmente sensibile all'ebollizione, che è la principale causa della riduzione dei contenuti naturali. È però una molecola molto studiata per il suo ruolo antiossidante e antinfiammatorio in primis e poi anti-allergico e anti-proliferativo.

I dati di letteratura tuttavia parlano di evidenze ottenute per lo più in vitro, come per una gran parte degli effetti attribuiti alle molecole naturali. Le sue proprietà però sono valutate interessanti dal punto di vista farmacologico, visto che non sembrerebbe presentare effetti collaterali per l'uomo, al contrario di altre molecole studiate contro il coronavirus.

Gli studi in corso


"Molti gruppi stanno lavorando su 3CLpro come possibile bersaglio farmacologico, in virtù del fatto che è fortemente conservata in tutti i tipi di coronavirus. Per questa proteina sono già segnalate in letteratura molecole che fungono da inibitori, ma non utilizzabili come farmaci a causa dei loro effetti collaterali" spiega Adrian Velazquez-Campoy dell'Università di Zaragoza. La quercetina sarà la soluzione? Il lavoro fornisce per ora solo una prova sperimentale diretta della sua capacità di colpire la 3CLpro di Sars-CoV-2 ma rappresenta un punto di partenza per estendere l'approccio sperimentale verso piccole molecole da utilizzare come potenziali farmaci contro Covid- 19.

Francesca De Vecchi

Fonte: Farmacista33

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