20 gennaio 2022
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Covid-19: i ragazzi stanno bene?
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Il benessere degli studenti durante la pandemia Covid-19 cambia a seconda del genere, dell'etnia e dello stato di privazione
Secondo uno studio apparso su Plos One, nel Galles il benessere degli studenti durante la pandemia Covid-19 cambia a seconda del genere, dell'etnia e dello stato di privazione. È emerso che essere una ragazza o trovarsi alla scuola secondaria rappresentavano dei predittori di un sentirsi meno felici e dell'avere difficoltà emotive e una maggiore ansia. Per promuovere il proprio benessere, i più piccoli hanno bisogno di giocare e vedere gli amici mentre i bambini più grandi e i giovani desiderano più sostegno dal punto di vista della salute mentale, soprattutto per l'ansia e le pressioni legate alla didattica a distanza.
In particolare, nello studio si è fatto ricorso a 2 sondaggi online completati, tra settembre 2020 e febbraio 2021, da un totale di 6.291 studenti dagli 8 ai 25 anni provenienti da 81 istituti scolastici del Galles. Gli autori hanno effettuato diverse analisi, tra cui un'analisi tematica qualitativa, e utilizzato misurazioni specifiche per l'ansia e difficoltà emotive e comportamentali. Ebbene, il benessere era più alto tra i bambini della scuola primaria e i maschi, mentre risultava più basso tra le bambine e chi non ha indicato il genere. Si sentiva meglio chi giocava in compagnia, era di etnia asiatica, aveva un'area giochi sicura o dormiva di più. Tra i più grandi, chi apparteneva a un'etnia mista ha riportato un benessere più basso. Per supportare il proprio benessere, gli studenti della primaria sostenevano di voler stare di più con i propri amici, mentre nei bambini più grandi e giovani un miglior benessere aveva a che fare, riassumendo, con la salute mentale. Rientravano nelle problematiche riferite dai più grandi l'ansia e la pressione dovuta all'apprendimento online. Dalle risposte di alcuni partecipanti, gli autori hanno però dedotto possibili aspetti positivi proprio derivanti dall'apprendimento online.
Dallo studio scaturiscono raccomandazioni che evidenziano la necessità di gioco e socializzazione nei più piccoli e supporto specifico per la salute mentale e futuro nei più grandi. «Pertanto, proteggere il gioco, la socializzazione e le opportunità di essere è fondamentale per evitare di ampliare le disuguaglianze e garantire che il benessere rimanga una priorità. È evidente che l'apprendimento online era motivo di ansia per gli alunni delle scuole secondarie, quindi il ritorno a scuola deve garantire una transizione graduale all'insegnamento face-to-face con la necessità di rimuovere la pressione esercitata su valutazioni/risultati e concentrarsi sul benessere come priorità e sul supporto per il futuro» scrivono i ricercatori.
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