La botanica di Leonardo da Vinci

All'inizio del XVI secolo, quando Leonardo da Vinci diede inizio ai suoi avanzati studi di botanica, questa scienza era ancora in una fase puramente descrittiva ed era considerata solamente accessoria alle arti medicamentose. Come in molti altri campi, Leonardo portò il suo lavoro scientifico nell'ambito della botanica ben oltre quello dei suoi contemporanei. Non solo rappresentò le piante in modo accurato, ma cercò di comprendere le forze e i processi di queste forme. Nel libro "Leonardo e la botanica" vengono ricordate infatti alcune intuizioni del grande genio, che hanno aperto la strada alle scoperte successive: ad esempio che le foglie sono disposte sui rami non in modo casuale, ma secondo leggi matematiche; che la crescita delle foglie è tale da evitare la sovrapposizione, in favore dell'approvvigionamento di luce; che esiste un fenomeno che permette alle piante di prendere l'acqua dalle radici e di farla giungere fino al tronco e ai rami; che gli anelli concentrici che si trovano all'interno dei tronchi sono legati all'età della pianta.

Al centro della botanica di Leonardo troviamo due grandi temi che appaiono di volta in volta in altri rami della sua scienza: le forme organiche della natura e gli schemi di metabolismo e di crescita che ne sono alla base.
Piante e alberi giocano un ruolo importante in quasi tutti i dipinti di Leonardo; hanno un significato simbolico e trasmettono un messaggio metaforico, mentre mostrano la profonda conoscenza, da parte dell'artista, delle forme botaniche.

In "Leonardo e la botanica" Fritjof Capra illustra in modo magistrale gli studi di botanica portati avanti da Leonardo nel corso della sua vita, mettendo in evidenza come il suo disegno avesse una solida base "scientifica", capace di rappresentare fedelmente una realtà in costante evoluzione.
Il libro contiene 13 tavole dei disegni botanici di Leonardo.

Fritjof Capra
Leonardo e la botanica 
Edizioni Aboca