12 gennaio 2011
Aggiornamenti e focus
Nuovo antimalarico all’orizzonte
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Un nuovo farmaco, l'artesunato in un futuro non troppo lontano potrebbe soppiantare il chinino che viene usato da quattro secoli per la cura della malaria e salvare 100mila vite all'anno. L'artesunato, estratto della pianta di artemisia, già noto alla farmacopea tradizionale cinese, dopo uno studio clinico ha mostrato risultati migliori in termini di calo della mortalità (-22,5%) e maggiore rapidità d'azione rispetto al chinino. Lo studio, denominato Aquamat, è stato descritto nel corso del convegno dell'Italian Malaria Network, promosso dal Centro Interuniversitario per la ricerca sulla malattia (Cirm), con l'Istituto Superiore di Sanità (Iss). A realizzarlo è stato un team di ricercatori dell'università di Oxford, tra cui un'italiana, Caterina Fanello ed è stato finanziato dall'organizzazione inglese Wellcome Trust. L'artesunato è stato sperimentato su 5400 bambini colpiti da malaria grave, curati in 11 centri di 9 Paesi dell'Africa subsahariana. Rispetto al trattamento con chinino, la mortalità è stata più bassa del 22,5%. «Oggi sul mercato è disponibile l'artesunato prodotto in Cina» afferma Fanello «e l'azienda farmaceutica italiana Sigma Tau sta provvedendo a svilupparlo».
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