La vaccinazione anti-H1N1 è sicura in gravidanza

22 gennaio 2013
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La vaccinazione anti-H1N1 è sicura in gravidanza



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La vaccinazione antinfluenzale contro il virus H1N1 (responsabile di alcuni casi di infezione mortale negli anni 2009-2010) è sicura anche per le donne in gravidanza. Lo afferma uno studio norvegese pubblicato sul New England journal of medicine e frutto dell'analisi degli esiti di gravidanze occorse proprio nel periodo della temuta pandemia del 2009, quando il Governo dello stato nordico ha invitato i medici a vaccinare anche le donne in attesa, malgrado non vi fossero dati sicuri sull'eventuale teratogenicità del vaccino nell'uomo. «I giornali avevano riportato alcuni casi di aborti spontanei occorsi subito dopo la vaccinazione antinfluenzale» spiega Siri E. Håberg, epidemiologa dell'Istituto norvegese di salute pubblica e coordinatrice dello studio. «Abbiamo approfittato della grande ricchezza e precisione dei registri di salute nel nostro Paese per ricostruire il destino delle donne vaccinate». Su oltre 46.000 donne giunte al secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la pandemia (tra ottobre e dicembre 2009), il 54% è stato vaccinato (la profilassi era controindicata nel primo trimestre). Hanno manifestato sintomi di influenza 2.278 donne, tra le quali sono occorsi 16 casi di morte fetale. Nel campione vi erano 516 donne con una reazione anticorpale positiva verso H1N1. Tra queste vi sono stati 5 casi di morte fetale. Le donne che avevano ricevuto la vaccinazione hanno mostrato un rischio di morte fetale leggermente inferiore a quello delle donne non vaccinate (rischio relativo 0,88). Viceversa, l'infezione da H1N1 arriva a raddoppiare il rischio di perdere il bambino. Lo studio ha preso in esame anche gli esiti del parto e le eventuali patologie perinatali, dimostrando l'innocuità della vaccinazione anche su questi aspetti. «Abbiamo verificato che la vaccinazione antinfluenzale, anche nel caso di virus altamente patogeni come l'H1N1, ha un profilo di rischio-beneficio favorevole nelle donne che hanno superato il primo trimestre di gravidanza» spiega l'esperta. «Viceversa, la malattia può essere pericolosa sia per la madre sia per il piccolo».



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