Aumentano i nati prematuri ma aumenta anche la loro probabilità di sopravvivenza

15 novembre 2013
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Aumentano i nati prematuri ma aumenta anche la loro probabilità di sopravvivenza



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Stile di vita della mamma, ipertensione, patologie alimentari, infezioni, aumento dell'età media delle gestanti e l'aumento delle gravidanze medicalmente assistite. Queste le principali cause che stanno alla base dell'incremento delle nascite pretermine. Questo il dato preoccupante che raccontano i dati raccolti dalla Società Italiana di Neonatologia che, presentando la V Giornata Mondiale del Neonato Prematuro (domenica 17 novembre), parla di una percentuale del 7,2 per cento di bebè prematuri sugli oltre 534mila parti del 2012.

Tra i nati pretermine la grande maggioranza pesa tra 1,5 chilogrammi e i 2,5 (il 6,2 per cento sul totale delle nascite) e l'1 per cento pesa meno di 1,5 chilogrammi. Ma il dato rassicurante è che il 98,2 per cento dei nati prematuri non ha problemi e sopravvive in buona salute, ovvero diminuisce la mortalità dei prematuri: solo il 2,4 per cento dei nati morti deriva, infatti, da un parto pretermine.

Secondo i neonatologi le Terapie intensive neonatali hanno raggiunto livelli di eccellenza e la capacità di intervento sui bambini nati prima della 37esima settimana ha fatto passi da gigante, ma la vera sfida è, secondo Costantino Romagnoli, presidente della Società Italiana di Neonatologia, «evitare i parti pretermine e ciò significa recuperare una dimensione naturale e più slow della gravidanza, che la maggior parte delle donne, soprattutto quelle che lavorano, vivono con molto stress, e che si ripercuote sulla gestazione e sul parto».

Uno dei punti fondamentali del trattamento dei nati prematuri è il latte materno e nonostante il dato rincuorante che le donatrici siano in costante aumento, la quantità di latte non è ancora sufficiente a soddisfare tutte le emergenze. Uno degli obiettivi della Giornata sarà, quindi, quello di promuovere la donazione.



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