Bimbi nel carrello sì, ma con cautela

05 febbraio 2014
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Bimbi nel carrello sì, ma con cautela



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Chi non ha mai sorriso incrociando nei corridoi di un supermercato un bimbetto iperattivo incastrato in un carrello della spesa? E chi non ha mai dovuto combattere con i propri figli ormai troppo cresciuti che insistevano a volersi fare scorrazzare dentro il carrello stesso, a dispetto dei limiti di età e peso scritti sul carrello stesso?
Ora uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Clinical pediatrics segnala che questa abitudine all'apparenza innocua è in realtà all'origine di un gran numero di visite al Pronto soccorso: ogni giorno 66, solo negli Stati Uniti.

La maggior parte delle vittime sono bimbi sotto i 4 anni, che nove volte su dieci finiscono in ospedale per aver battuto la testa dopo essere caduti dal carrello, ma non mancano i traumi legati alla distorsione di braccia e gambe rimaste incastrate in carrelli che hanno perso il controllo finendo per rovesciarsi.

I ricercatori hanno analizzato 22 anni di ricoveri (tra il 1990 e il 2012) in 100 reparti di Pronto soccorso in tutti gli Stati Uniti, e segnalano un aspetto preoccupante: il numero di incidenti e la loro gravità non sembra essersi ridotta neanche dopo che nel 2004 sono stati introdotti - su base volontaria - nuovi standard di sicurezza per la produzione dei carrelli: «Il messaggio è chiaro: occorre adottare standard più rigorosi e prestare più attenzione» spiega il Gary Smith, direttore del centro di ricerca sugli incidenti che coinvolgono i bambini presso il Nationwide children's hospital di Columbus, in Ohio, che ha condotto l'indagine. «Questi incidenti possono e devono essere evitati».



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