07 marzo 2014
Aggiornamenti e focus
Occhio alla cicatrice: è il problema principale dopo un intervento estetico
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Primo consiglio: seguite sempre le indicazioni del vostro chirurgo. Dopo un intervento di chirurgia estetica, la chirurgia del bello e delle persone sane, la complicanza che può scaturire dalla cicatrice è il problema a cui porre più attenzione. E sarà proprio il vostro medico a indicarvi gli atteggiamenti più corretti da tenere.
Ecco alcune indicazioni che sono scaturite dall'intervento di Claudio Ligresti, chirurgo plastico di Asti, al V congresso della Conferenza italiana per lo studio e la ricerca sulle ulcere, piaghe, ferite e la riparazione tessutale.
Per esempio fare molta attenzione alla protezione solare, aspettare che passi il temponecessario prima di riprendere a muoversi liberamente come prima, l'uso di particolari 'cerotti' che mantengono stabile la cicatrice anche per lungo tempo (2-3 mesi). Questi ultimi, da usare soprattutto sulle cicatrici che rischiano di diventare ipertrofiche, sono delle membrane di silicone, molto usate nei centri ustionati, in vendita nelle farmacie in formati utili per cicatrici di piccole dimensioni.
Altro consiglio, in caso di cicatrici non eccessivamente ipertrofiche, è l'uso di pomate specifiche: sono pomate o gel che contengono silicone, allantoina, urea, eparina, bisabololo. Per quanto riguarda l'attività fisica è importante ricordare che dopo un intervento chirurgico la ripresa alle normali attività deve essere cauta e graduale: è impensabile, per esempio fare una bella camminata di qualche chilometro dopo un intervento di lifting di cosce per eccesso di cute.
Lo stesso "buon senso" va applicato all'igiene quotidiana: dopo un intervento chirurgico al seno, di mastoplastica estetica, la doccia o ancor peggio il bagno, possono essere autorizzati solo dal chirurgo e soltanto dopo l'avvenuta cicatrizzazione della ferita.
È vero che oggi esistono cerotti idrorepellenti che possono permettere di fare la doccia anche se la ferita non si è cicatrizzata, ma bisogna saperli applicare e il rischio che comunque l'acqua penetri esiste. Meglio quindi aspettare per non correre pericoli.
E attenzione all'esposizione solare: cicatrici che prendono solo prematuramente possono causare complicanze, quali macchie scure, iperemie ed arrossamenti permanenti. È ormai certo che i raggi solari, prima di donare un aspetto rilassato attraverso l'abbronzatura, sono responsabili di fenomeni infiammatori legati al surriscaldamento della cute, a maggior ragione a livello di cicatrici recenti, che sono di per se infiammate; è necessario in questo caso fare prevenzione con una foto protezione alta, almeno 50C, per un periodo non inferiore a 3 mesi. Ancora più importante deve essere la foto protezione se l'area anatomica interessata ha ancora esiti visibili di emorragia, quali ecchimosi (lividi), che possono purtroppo trasformarsi in macchie definitive, se vengono esposte ai raggi solari. In sintesi, per riassumere questo piccolo vademecum: molta attenzione, seguire i consigli dei medici e soprattutto molta pazienza, perché il tempo è un grande amico della chirurgia.
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