Tunnel carpale, non solo chirurgia

03 aprile 2017
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Tunnel carpale, non solo chirurgia



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In tanti hanno sentito parlare della sindrome del tunnel carpale che causa dolore e fastidi a livello delle mani e dei polsi, ma non tutti sanno che il formicolio e i problemi legati a questo disturbo sono dovuti alla compressione di un nervo che passa nel braccio e arriva fino alla mano attraverso uno stretto canale. «In genere la sindrome del tunnel carpale si affronta in sala operatoria, ma in realtà anche le terapie manuali non chirurgiche rappresentano una strategia efficace per molti pazienti» afferma Cesar Fernandez de las Penas professore all'Università di Alcorcon, in Spagna, e autore di un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Journal of orthopaedic & sports physical therapy.

Conoscere e riconoscere la patologia


Tutto nasce dalla compressione del nervo mediano che, assieme ai tendini flessori delle dita, passa in un canale (il "tunnel") all'interno del polso. Quando la pressione sul nervo mediano aumenta o si arriva a uno schiacciamento del nervo stesso si ha la cosiddetta sindrome del tunnel carpale, le cui cause possono essere molteplici e a volte non semplici da identificare. Tra le ragioni dell'aumentata pressione si può includere per esempio la tenosinovite, infiammazione della guaina che riveste i tendini, ma tra i fattori scatenanti ci sono anche malattie come il diabete o l'artrite reumatoide o la ritenzione idrica delle donne in gravidanza, nonché fratture e lussazioni articolari o movimenti ripetuti quotidianamente al lavoro, come l'uso del mouse o del computer.

Indipendentemente dalla causa, i problemi per chi soffre di sindrome del tunnel carpale si traducono soprattutto formicolio e dolore alle prime dita della mano che si presentano soprattutto di notte e che, nei casi più gravi, riducono notevolmente la forza della mano e la capacità di afferrare oggetti. In presenza di questo tipo di sintomi è importante rivolgersi a un medico che, grazie a specifici test e a un esame chiamato elettromiografia, sarà in grado di arrivare a una diagnosi certa e valutare la salute del nervo mediano.

La cura non passa sempre dalla sala operatoria


La chirurgia resta uno degli approcci più efficaci per eliminare i sintomi della sindrome del tunnel carpale, ma come tutti gli interventi chirurgici può presentare anche una serie di problematiche come per esempio, tempi di ripresa piuttosto lunghi o dolore/fastidio post-operatorio. Nel caso della sindrome del tunnel carpale l'intervento consiste nel tagliare il legamento che costituisce "una parete" del tunnel creando così più spazio al nervo ed eliminandone o riducendone la compressione.

«Credo che prima di ricorrere al bisturi sia importante cercare di risolvere il problema con terapie non chirurgiche» spiega Fernandez de las Penas che nella sua ricerca ha coinvolto 100 donne con sindrome del tunnel carpale trattate con chirurgia o con terapia manuale per tre settimane. «Questa terapia manuale prevedeva interventi di un terapista concentrati su nervo mediano e collo, ma con trattamenti anche a livello di spalla, gomito, avambraccio, polso e dita» dice l'esperto che al termine dello studio ha osservato gli stessi miglioramenti e la stessa riduzione del dolore nei due gruppi a 3, 6 e 12 mesi. «La chirurgia in alcuni casi è necessaria, ma come dimostra anche questo studio, il trattamento deve essere deciso in modo personalizzato per ciascun singolo caso» afferma Daniel Polatsch, co-direttore del New York hand and wrist center al Lenox Hill Hospital di New York City.

Fonte: J Orthop Sports Phys Ther. 2017. doi: 10.2519/jospt.2017.7090



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