Allattare al seno previene la depressione post partum

08 settembre 2014
Interviste

Allattare al seno previene la depressione post partum



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Per una mamma che vuole allattare al seno, l'eventuale insuccesso potrebbe comportare anche un aumento di rischio di depressione post parto, non solo rispetto alle mamme che riescono a nutrire il proprio piccolo, ma anche rispetto a quelle che non lo fanno per scelta.

Un ampio studio inglese che ha preso in esame quasi 14.000 nascite ha infatti studiato la relazione tra la depressione post parto e le intenzioni della mamma in tema di allattamento, concludendo che «la salute mentale dopo il parto è un problema per molte madri, e serve maggiore sostegno psicologico per le puerpere impossibilitate ad allattare» come spiega sulla rivista scientifica Maternal and Child Healthla ricercatrice Maria Iacovou, dell'Università di Cambridge.

Ne abbiamo parlato con Paolo Scollo, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell'Azienda ospedaliera "Cannizzaro" di Catania e presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo).

Professor Scollo, è d'accordo che occorra incoraggiare le mamme ad allattare al seno, ma anche sostenerle di più sul piano psicologico quando non ci riescono?
«Occorre innanzitutto sottolineare che il latte materno non è sostituibile, perché per i primi mesi di vita del neonato rappresenta l'unica fonte di anticorpi, che la mamma produce e trasmette appunto con il latte. La società scientifica che presiedo, la Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia, sta promuovendo sul suo sito una campagna con il Ministero della salute e con l'associazione di volontari La Leche League per promuovere l'allattamento al seno anche oltre il primo anno di vita».

Può riassumerci le raccomandazioni della campagna a favore dell'allattamento di lunga durata?
«C'è un primo messaggio che invita la societaÌ civile a riconoscere il valore di una scelta naturale, informata e serena della donna che allatta a lungo termine. È una scelta privata, ma che allo stesso tempo ha un preciso valore sociale.
Ai professionisti della salute e al personale degli asili nido si raccomanda di tutelare la buona reputazione dell'allattamento al seno, superando i pregiudizi sull'allattamento di lunga durata, per sostenere piuttosto le famiglie in questa loro scelta di salute.
Infine vogliamo far sapere con chiarezza alle donne e alle famiglie che l'allattamento al seno di lunga durata non influisce negativamente né sul benessere psicologico della madre né sulla progressione dell'autonomia del bambino, che anzi ne riceve benefici sul piano cognitivo, emotivo, familiare e sociale».

Cambia qualcosa alla luce di questo studio?
«Non direi. Certo ci ricorda che bisogna evitare di colpevolizzare la donna, soprattutto quando ha cercato di allattare ma non è riuscita, e che bisogna assicurare un adeguato supporto anche psicologico per essere sicuri che sia stato fatto tutto il possibile per prevenire la depressione post-parto e per riconoscerne i primi sintomi. Anche sulla depressione la Sigo ha realizzato una campagna informativa e ha affiancato l'Agenzia del farmaco nella campagna di informazione sull'uso sicuro dei farmaci anche durante la gravidanza e l'allattamento: un sito internet fornisce tutte le informazioni sui farmaci sicuri e i consigli per gestire in tutta sicurezza le principali patologie che si possono riscontrare durante la gravidanza».



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