03 marzo 2004
Aggiornamenti e focus
Aloe dolce ma efficace
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Il trattamento delle piccole ferite cutanee è un aspetto dove più facilmente si ricorre allautomedicazione, non soltanto per la disinfezione ma anche per accelerare i processi di guarigione. Questo, però, non significa che qualsiasi ritrovato sia adeguato. Attualmente sono pochi i principi attivi efficacemente impiegabili per accelerare la guarigione, ancora meno quelli di origine naturale. Tra questi vi sono gli estratti dellAloe vera, pianta grassa conosciuta da tempo per le sue virtù curative, tanto che il suo uso era attestato già in epoca ellenistica e ancora prima in Oriente: insomma 5000 anni di tradizione.
Unazione a livello cellulare
Però la tradizione non basta, e ben più recentemente sono venuti studi in vitro e in vivo a confermare gli effetti delle sostanze attive presenti sulla pianta sulla rigenerazione del tessuto cutaneo. Una ricerca condotta su pelle artificiale (un tessuto ottenuto facendo moltiplicare in vitro i cheratinociti umani) ha dimostrato che i componenti delle glicoproteine estratte dallaloe sono in grado di stimolare la formazione del tessuto epidermico promuovendo la formazione di nuove cellule. Non solo quindi una funzione di trattamento del sintomo (larrossamento e linaridimento della zona offesa) ma unazione terapeutica provata dal fatto che nel tessuto a contatto con il principio attivo si osserva un aumento del fattore di crescita epidermico, di fibronectina e keratina e dei recettori cellulari cui queste sostanze si legano fisiologicamente. Le preparazioni a base di aloe vera dunque possono essere impiegate in svariate situazioni. Per esempio, uno studio britannico aveva dimostrato come anche le ferite dovute a interventi di dermoabrasione, cui si ricorre per cancellare le rughe dal volto, mostrano una guarigione più rapida se trattate in questo modo. Ma accanto alla rapidità della guarigione si osserva anche la prevenzione degli esiti cicatriziali più fastidiosi dal punto di vista cosmetico, come la formazione di cheloidi (cicatrici rilevate dovute a irregolare deposizione del collagene) o di aree depigmentate. Per questo, laloe può accelerare e migliorare dal punto di vista estetico la guarigione delle ferite post-operatorie. Inoltre queste preparazioni hanno trovato impiego anche in ambito ospedaliero, principalmente nella cura e nella prevenzione delle piaghe da decubito, cioè le lesioni della cute che si formano per la prolungata immobilità a letto.
Scegliere il prodotto giusto
Ovviamente lefficacia dellaloe si dimostra anche nellaffrontare piccole emergenze più frequenti, come tagli procurati nelle attività domestiche, abrasioni, scottature solari e screpolature da freddo, ustioni di primo e secondo grado. Usare un principio naturale non fa venir meno la necessità di ricorrere a prodotti su cui sia possibile contare quanto a stabilità del principio attivo, rispondenza di tutti gli ingredienti ai criteri di sicurezza e innocuità. Anche il tipo di preparazione, poi, è importante: per tutti i prodotti topici dermatologici è infatti meglio ricorrere veicoli come gli idrogel che, essendo privi di alcol, non irritano la cute e non bruciano. Quanto alle modalità di impiego è bene tener presente un paio di regole. La prima è che laloe è un cicatrizzante, non un disinfettante pertanto prima di applicarla, la lesione deve essere pulita e disinfettata: possono bastare anche acqua e sapone quando si tratta di escoriazioni e tagli poco profondi. La seconda è che lapplicazione va ripetuta anche più volte, così da mantenere umida larea interessata.
Davide Minzoni
Fonti
Presentazione Alomed Recordati OTC. Milano 26 febbraio 2004
Choi SW et al. The wound-healing effect of a glycoprotein fraction isolated from aloe vera.Br J Dermatol. 2001 Oct;145(4):535-45.
Fulton JE Jr.The stimulation of postdermabrasion wound healing with stabilized aloe veragel-polyethylene oxide dressing. J Dermatol Surg Oncol. 1990 May;16(5):460-7.
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Unazione a livello cellulare
Però la tradizione non basta, e ben più recentemente sono venuti studi in vitro e in vivo a confermare gli effetti delle sostanze attive presenti sulla pianta sulla rigenerazione del tessuto cutaneo. Una ricerca condotta su pelle artificiale (un tessuto ottenuto facendo moltiplicare in vitro i cheratinociti umani) ha dimostrato che i componenti delle glicoproteine estratte dallaloe sono in grado di stimolare la formazione del tessuto epidermico promuovendo la formazione di nuove cellule. Non solo quindi una funzione di trattamento del sintomo (larrossamento e linaridimento della zona offesa) ma unazione terapeutica provata dal fatto che nel tessuto a contatto con il principio attivo si osserva un aumento del fattore di crescita epidermico, di fibronectina e keratina e dei recettori cellulari cui queste sostanze si legano fisiologicamente. Le preparazioni a base di aloe vera dunque possono essere impiegate in svariate situazioni. Per esempio, uno studio britannico aveva dimostrato come anche le ferite dovute a interventi di dermoabrasione, cui si ricorre per cancellare le rughe dal volto, mostrano una guarigione più rapida se trattate in questo modo. Ma accanto alla rapidità della guarigione si osserva anche la prevenzione degli esiti cicatriziali più fastidiosi dal punto di vista cosmetico, come la formazione di cheloidi (cicatrici rilevate dovute a irregolare deposizione del collagene) o di aree depigmentate. Per questo, laloe può accelerare e migliorare dal punto di vista estetico la guarigione delle ferite post-operatorie. Inoltre queste preparazioni hanno trovato impiego anche in ambito ospedaliero, principalmente nella cura e nella prevenzione delle piaghe da decubito, cioè le lesioni della cute che si formano per la prolungata immobilità a letto.
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Ovviamente lefficacia dellaloe si dimostra anche nellaffrontare piccole emergenze più frequenti, come tagli procurati nelle attività domestiche, abrasioni, scottature solari e screpolature da freddo, ustioni di primo e secondo grado. Usare un principio naturale non fa venir meno la necessità di ricorrere a prodotti su cui sia possibile contare quanto a stabilità del principio attivo, rispondenza di tutti gli ingredienti ai criteri di sicurezza e innocuità. Anche il tipo di preparazione, poi, è importante: per tutti i prodotti topici dermatologici è infatti meglio ricorrere veicoli come gli idrogel che, essendo privi di alcol, non irritano la cute e non bruciano. Quanto alle modalità di impiego è bene tener presente un paio di regole. La prima è che laloe è un cicatrizzante, non un disinfettante pertanto prima di applicarla, la lesione deve essere pulita e disinfettata: possono bastare anche acqua e sapone quando si tratta di escoriazioni e tagli poco profondi. La seconda è che lapplicazione va ripetuta anche più volte, così da mantenere umida larea interessata.
Davide Minzoni
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Choi SW et al. The wound-healing effect of a glycoprotein fraction isolated from aloe vera.Br J Dermatol. 2001 Oct;145(4):535-45.
Fulton JE Jr.The stimulation of postdermabrasion wound healing with stabilized aloe veragel-polyethylene oxide dressing. J Dermatol Surg Oncol. 1990 May;16(5):460-7.
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