Tatuaggi e piercing sotto i riflettori: ecco i potenziali rischi

25 settembre 2017
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Tatuaggi e piercing sotto i riflettori: ecco i potenziali rischi



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"Adolescent and young adult tattooing, piercing and scarification": è il titolo del primo report clinico ufficiale che la American academy of pediatrics (Aap) ha recentemente pubblicato sulla rivista Pediatrics. Nel documento, gli esperti a stelle e strisce fanno il punto su un tema molto attuale, ovvero le modificazioni corporee volontarie che comprendono tatuaggi, piercing e scarificazioni (la creazione intenzionale di cicatrici sulla pelle che ricreano disegni o scritte), pratiche sempre più diffuse tra i ragazzi e i giovani adulti e che non sempre vengono affrontate con la giusta attenzione e consapevolezza.

«Si tratta di forme di auto-espressione molto diffuse tra teenager e giovani adulti, ma le regolamentazioni in merito variano nei diversi paesi ed è importante che anche pediatri e genitori abbiano un ruolo attivo nelle decisioni prese dai ragazzi in merito a tali modificazioni corporee» spiega Cora Breuner, a capo del comitato Aap sull'adolescenza e tra gli autori del documento.

I rischi non mancano



Secondo i dati di una ricerca statunitense, nel 2010 il 38 per cento dei ragazzi e giovani adulti di età compresa tra 18 e 29 anni aveva un tatuaggio e il 23 per cento un piercing in una parte del corpo diversa dal lobo dell'orecchio. Indipendentemente da questi numeri però, fanno riflettere i dati di un sondaggio condotto in Italia sugli studenti al primo anno di università che dimostra come la consapevolezza dei rischi per la salute fosse piuttosto bassa tra chi si accingeva a fare un tatuaggio o un piercing. «Il 60 per cento degli intervistati era a conoscenza del rischio di Hiv, ma in pochi pensavano ad altre infezioni trasmissibili come epatite B, epatite C o tetano oppure ad altre complicazioni non legate all'infezione» spiegano gli autori. «La frequenza di complicazioni legate al tatuaggio e ai piercing è relativamente bassa e i problemi più seri derivano in genere dalle infezioni» afferma Breuner, che assieme ai colleghi ha preparato un elenco di raccomandazioni per i ragazzi che vogliono modificare il proprio corpo in modo permanente.
  • Prima di procedere con un tatuaggio o un piercing assicurarsi che il luogo in cui si effettua l'intervento sia sterile, pulito e affidabile. Questi studi dovrebbero costantemente prestare attenzione e avere certificazioni legate al rischio di infezioni (come succede per gli studi medici).
  • Chiedere sempre al tatuatore o a chi effettua il piercing come prendersi cura dell'area trattata nei giorni successivi.
  • Prima di un tatuaggio o un piercing assicurarsi di essere in regola con tutte le coperture vaccinali e di non assumere medicinali che potrebbero compromettere la reattività del sistema immunitario.

I rischi non sono solo medici


L'interesse per tatuaggi e piercing ha origini molto antiche, tanto che se ne sono trovate tracce risalenti al 2000 avanti Cristo, quando servivano soprattutto come forma di arte o per identificare l'appartenenza a un gruppo. Alla fine del secolo scorso i tatuaggi erano soprattutto "roba da uomini" - da quelli stereotipati tipici dei motociclisti o dei marinai a quelli delle gang degli anni '80 - e comunque erano spesso associati a "adolescenti a rischio" dal punto di vista sociale. Oggi le cose sono cambiate e avere un tatuaggio è un modo per esprimere se stessi e in alcuni casi è considerata anche una forma d'arte con la quale uomini e donne decorano il proprio corpo. «La percezione e l'accettazione delle modificazioni corporee da parte della società è senza dubbio cambiata negli ultimi anni» spiega Breuner, ricordando però che tatuaggi e piercing possono ancora oggi avere ripercussioni sociali. «In un sondaggio del 2014, il 76 per cento delle persone intervistate ha dichiarato di essere convinta che i tatuaggi o i piercing avessero influenzato negativamente le loro possibilità di ottenere un lavoro». Da non dimenticare infine le conseguenze economiche di queste modificazioni, specie se si decide di volerle eliminare: «La rimozione di un tatuaggio con il laser può costare da circa 40 a circa 250 euro per un'area ci 6,5 cm quadrati» spiegano gli esperti.

Fonte: Pediatrics. 2017. doi: 10.1542/peds.2017-1962



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