16 marzo 2018
Interviste
L’omeopatia è un’opportunità per la salute
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Nove milioni di italiani pensano che l'omeopatia sia un'opportunità per la salute e perciò almeno una volta all'anno fanno uso di prodotti omeopatici. Il consumatore medio è di sesso femminile, ha tra i trentacinque e i cinquantaquattro anni, con un livello di istruzione piuttosto alto. Il ricorso all'omeopatia avviene, nel quaranta per cento dei casi, grazie al consiglio del farmacista. L' omeopatia è un'opportunità soprattutto per disturbi dell'apparato Orl, allergie, insonnia, stress, congiuntiviti e non solo. Abbiamo intervistato in proposito Silvia Nencioni presidente e amministratore delegato di Boiron Italia, azienda d'eccellenza in ambito omeopatico.
Rispetto ai modelli sanitari europei - quello francese o quello tedesco - l'Italia ha ancora molta strada da percorrere? Silvia Nencioni preferisce allargare la prospettiva: «Credo che l'Italia possa vantare uno dei migliori sistemi sanitari al mondo e, in questo senso, non abbiamo nulla da invidiare a nessun Paese straniero. Quanto all'omeopatia, voglio affermare con forza che non è nostro obiettivo quello di approdare, come succede altrove, al rimborso da parte del Ssn. Se vogliamo garantire la sostenibilità del sistema a qualcosa dobbiamo pur rinunciare. Mi riferisco ai fondi per l'innovazione e per le terapie oncologiche recentemente costituiti per favorire a un maggior numero di pazienti l'accesso alle terapie più avanzate. Queste sono le priorità, l'omeopatia viene dopo». Una posizione non molto diffusa, che fa onore a chi la rende pubblica.
All'obiezione che la spesa privata dei cittadini per la salute è in continua ascesa, Nencioni replica prontamente che il costo dei prodotti omeopatici Boiron è tra i più bassi sul mercato: cinque euro di media per i farmaci più diffusi, ventisette euro per il prodotto più caro. «Fatte queste premesse, la rimborsabilità in Francia è stata un mezzo per riconoscere all'omeopatia la dignità che merita. Ecco, quello che più ci interessa è il suo riconoscimento come valida opportunità terapeutica. Occorre creare una alleanza, tra gli operatori del mondo della salute. Per esempio, per far sì che la resistenza agli antibiotici non diventi un fenomeno gravissimo nei prossimi decenni, come prevedono le autorità internazionali». Come fare? Proponendo le terapie omeopatiche all'insorgere dei primi disturbi influenzali, evitando l'abuso di farmaci superflui in quella fase e, in prospettiva, dannosi alla salute stessa. L'alleanza auspicata da Silvia Nencioni dovrebbe coinvolgere per prime le istituzioni e in questa direzione Boiron Italia sta lavorando, con una buona dose (non omeopatica) di ottimismo.
Giuseppe Tandoi
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Situazione italiana
Rispetto ai modelli sanitari europei - quello francese o quello tedesco - l'Italia ha ancora molta strada da percorrere? Silvia Nencioni preferisce allargare la prospettiva: «Credo che l'Italia possa vantare uno dei migliori sistemi sanitari al mondo e, in questo senso, non abbiamo nulla da invidiare a nessun Paese straniero. Quanto all'omeopatia, voglio affermare con forza che non è nostro obiettivo quello di approdare, come succede altrove, al rimborso da parte del Ssn. Se vogliamo garantire la sostenibilità del sistema a qualcosa dobbiamo pur rinunciare. Mi riferisco ai fondi per l'innovazione e per le terapie oncologiche recentemente costituiti per favorire a un maggior numero di pazienti l'accesso alle terapie più avanzate. Queste sono le priorità, l'omeopatia viene dopo». Una posizione non molto diffusa, che fa onore a chi la rende pubblica.
Una valida opportunità terapeutica
All'obiezione che la spesa privata dei cittadini per la salute è in continua ascesa, Nencioni replica prontamente che il costo dei prodotti omeopatici Boiron è tra i più bassi sul mercato: cinque euro di media per i farmaci più diffusi, ventisette euro per il prodotto più caro. «Fatte queste premesse, la rimborsabilità in Francia è stata un mezzo per riconoscere all'omeopatia la dignità che merita. Ecco, quello che più ci interessa è il suo riconoscimento come valida opportunità terapeutica. Occorre creare una alleanza, tra gli operatori del mondo della salute. Per esempio, per far sì che la resistenza agli antibiotici non diventi un fenomeno gravissimo nei prossimi decenni, come prevedono le autorità internazionali». Come fare? Proponendo le terapie omeopatiche all'insorgere dei primi disturbi influenzali, evitando l'abuso di farmaci superflui in quella fase e, in prospettiva, dannosi alla salute stessa. L'alleanza auspicata da Silvia Nencioni dovrebbe coinvolgere per prime le istituzioni e in questa direzione Boiron Italia sta lavorando, con una buona dose (non omeopatica) di ottimismo.
Giuseppe Tandoi
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