19 novembre 2018
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
Togliere il vizio del dito in bocca
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Mettersi il dito in bocca; una classica azione dell'infante. Il bimbo che comincia a interagire con il mondo usa la bocca come strumento di conoscenza, tali e tante sono le percezioni sensoriali che le labbra possono veicolare. È istintivo per il neonato ricevere un oggetto e portarlo alla bocca per saggiarne la consistenza, per apprezzarne il sapore e per valutarne la pericolosità. In questo complesso meccanismo si inserisce anche la cosiddetta abitudine viziata di inserire il dito in bocca; è un chiaro segno legato alla sfera dell'affetto, un sottile richiamo alla necessità di avere il seno materno tutto per sé.
Può essere sostituito dal succhiotto, volgarmente detto "ciuccio", che oggi è disponibile nelle forme anatomiche meno dannose per il cavo orale. Osservando il bimbo, al di sotto dei tre anni di età, è bene capire quanto tempo passi con il dito in bocca. Se questo tempo eccede l'ora al giorno è opportuno cercare di sostituire il dito con il succhiotto. Così facendo si instaurerà una dipendenza dal "ciuccio" e non dal dito; in caso contrario sarà molto più difficile eliminare questa abitudine nociva. Tale "vizio" può generare malposizioni dei mascellari che, in età adolescenziale, sono molto difficili da correggere; è altresì vero che, se l'abitudine viene eliminata entro il quarto anno di vita, i danni possono essere limitati.
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Togliere il ciuccio
Può essere sostituito dal succhiotto, volgarmente detto "ciuccio", che oggi è disponibile nelle forme anatomiche meno dannose per il cavo orale. Osservando il bimbo, al di sotto dei tre anni di età, è bene capire quanto tempo passi con il dito in bocca. Se questo tempo eccede l'ora al giorno è opportuno cercare di sostituire il dito con il succhiotto. Così facendo si instaurerà una dipendenza dal "ciuccio" e non dal dito; in caso contrario sarà molto più difficile eliminare questa abitudine nociva. Tale "vizio" può generare malposizioni dei mascellari che, in età adolescenziale, sono molto difficili da correggere; è altresì vero che, se l'abitudine viene eliminata entro il quarto anno di vita, i danni possono essere limitati.
Un vantaggio per i denti
Per questo è molto importante consultare entro il terzo anno di età lo specialista al fine di valutare l'entità delle malformazioni indotte dal succhiamento del dito e, nel caso, eliminarne le cause. Un segreto? Osservare sempre l'infante durante il succhiamento: non di rado a questa azione si associa la presenza di un pupazzo, di un cuscino o di una coperta. L'eliminazione di questo oggetto che pare secondario, spesso si traduce, dopo qualche inevitabile pianto, in una drastica diminuzione del fenomeno... con grande vantaggio per la dentatura.
Professor Massimo Gagliani
Professore Associato di Malattie Odontostomatologiche presso l'Università degli Studi di Milano
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