05 agosto 2021
Aggiornamenti e focus
Cambiamenti ambientali e interferenza con le funzioni del sistema dopaminergico
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L'ambiente nel quale i cervelli dell'Homo Sapiens Sapiens si sono sviluppati era costituito da popolazioni di poche centinaia di individui che vivevano prevalentemente nelle pianure africane e in una decina di altri siti in aree geografiche che sebbene molto diverse tra loro, erano molto definite e meteorologicamente stabili. In questo momento la popolazione mondiale ha superato i 7 miliardi di individui che hanno colonizzato tutto il pianeta dai poli all'equatore. La stessa medesima specie nelle sue differenti etnie è stata in grado di adattarsi virtualmente a qualunque condizione climatica o sociale, nel corso dei secoli ma il prezzo da pagare per queste eccezionali capacità porta a chiedersi se l'organizzazione strutturale e la plasticità neuronale del cervello dell'uomo moderno siano ancora adeguate per controllare l'evoluzione in un ambiente così complesso come quello creato dall'uomo stesso. Rispetto a questo interrogativo, alcuni illustri neurobiologi hanno espresso forti dubbi.
Negli animali da esperimento e anche nelle scimmie, le afferenze dopaminergiche alla corteccia prefrontale sono essenziali nel processo di elaborazione delle aspettative relative ad un evento e della memoria di lavoro ad essi associata.
L'ambiente può indurre cambiamenti dell'attività dopaminergica sia attraverso stimoli convenzionali (cibo, acqua, sesso ecc...) sia attraverso stimoli non convenzionali (droghe d'abuso stress cronico, reazioni emotive).
Una migliore comprensione dei meccanismi, delle origini e delle funzioni del sistema dopaminergico e di altri sistemi neurotrasmettitoriali e modulatori, potrebbe incrementare la nostra stessa capacità di gestire disturbi mentali correlati allo stress nel contesto dell'ambiente e della societa' moderna e potrebbe affilare il nostro ingegno al momento di prendere decisioni sull'utilizzo delle molecole psicoattive a scopo terapeutico.
Tratto da "Imperfezioni umane" di Luca Pani e Gilberto Corbellini (Rubbettino)
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Negli animali da esperimento e anche nelle scimmie, le afferenze dopaminergiche alla corteccia prefrontale sono essenziali nel processo di elaborazione delle aspettative relative ad un evento e della memoria di lavoro ad essi associata.
L'ambiente può indurre cambiamenti dell'attività dopaminergica sia attraverso stimoli convenzionali (cibo, acqua, sesso ecc...) sia attraverso stimoli non convenzionali (droghe d'abuso stress cronico, reazioni emotive).
Una migliore comprensione dei meccanismi, delle origini e delle funzioni del sistema dopaminergico e di altri sistemi neurotrasmettitoriali e modulatori, potrebbe incrementare la nostra stessa capacità di gestire disturbi mentali correlati allo stress nel contesto dell'ambiente e della societa' moderna e potrebbe affilare il nostro ingegno al momento di prendere decisioni sull'utilizzo delle molecole psicoattive a scopo terapeutico.
Tratto da "Imperfezioni umane" di Luca Pani e Gilberto Corbellini (Rubbettino)
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