03 dicembre 2014
Aggiornamenti e focus
Non solo alcol: anche i farmaci sono pericolosi per chi si mette alla guida
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Vi ricordate le famose "stragi del sabato sera"? Per un periodo furono sulle pagine di tutti i giornali. Oggi gli incidenti mortali sono diminuiti (rispetto al 2012, il numero dei morti è calato del 6,9 per cento e i feriti del 2 per cento. Da una parte merito della cintura di sicurezza. E, dall'altra, la paura dell'etilometro si è dimostrata uno strumento efficace per individuare gli automobilisti che guidano in stato di ebbrezza e quindi uno strumento efficace per diminuire gli incidenti stradali dovuti all'alcol.
Ma c'è un altro pericolo dietro la porta: i farmaci. Oltre dieci milioni di italiani assumono frequentemente farmaci che possono incidere negativamente sulla guida rallentando riflessi e reazioni. Per valutare gli effetti dei medicinali su chi si mette al volante, la rivista Quattroruote ha organizzato una giornata di test con guidatori volontari, in collaborazione con l'ospedale Humanitas e la Polizia stradale.
Ecco i risultati.
Le prove si sono concentrate sulle tre categorie più diffuse tra i farmaci che presentano controindicazioni per la guida: i miorilassanti, utilizzati in genere per lenire i dolori muscolari, i sonniferi e gli antistaminici, cioè le medicine anti-allergiche. Il percorso: passaggi obbligati, uno slalom tra i birilli, un muro d'acqua improvviso da evitare e un posteggio in retromarcia, oltre alla misurazione dei tempi di reazione a uno stimolo luminoso e un test di risposta a una app dedicata.I partecipanti al test sono stati monitorati durante tutta la giornata (prima, durante e dopo l'assunzione del farmaco) dal Antonio Voza, responsabile del Pronto soccorso di Humanitas.
L'assunzione del miorilassante (tizanidina 2 mg) comporta quasi immediatamente la percezione di un senso di rallentamento nei movimenti e delle difficoltà di gestione del volante; la consapevolezza del proprio stato inducono la tester a essere più lenta e prudente, ma comunque abbatte tre birilli e porta a tempi di reazione sensibilmente più alti.
L'antistaminico (cetirizina 20 mg) induce sonnolenza, quindi a una guida più lenta, ad abbattere un ostacolo e a dei problemi nel superamento dello slalom e la prova di parcheggio.
Come si vede finora i risultati sono poco confortanti. Ma il peggio viene con il sonnifero (zolpidem 10 mg): stragi di birilli, tempi di reazione dilatati ed evidenti difficoltà di concentrazione. Con il passare del tempo, il guidatore si sente meglio, ma è una percezione che si rivela illusoria: dopo oltre cinque ore dall'assunzione del farmaco, il numero di birilli abbattuti è ancora elevato.
Il dato finale dice che dopo aver assunto questi farmaci è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo in merito alla guida: il loro effetto sui riflessi più essere significativo. E ora tocca ai legislatori intervenire su un fenomeno trascurato ma diffuso, per il quale non esistono ancora strumenti di prevenzione e controllo adeguati.
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