19 dicembre 2014
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Vaccino per l’influenza: l’Esperto risponde ai lettori
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A seguito del "caso del vaccino antinfluenzale Fluad", - che ha creato molto allarme e spinto una parte di popolazione a rinunciare alla copertura vaccinale - Dica33 ha deciso di mettere a disposizione dei lettori un esperto in materia, Aurelio Sessa, medico di Medicina generale a Varese, per rispondere ai dubbi più frequenti sui vaccini. Lunedì scorso, in diretta web e intervistato da Nicola Miglino, direttore editoriale di Dica33, ha risposto alle domande di questi giorni e a quelle che i lettori ci hanno fatto pervenire.
Innanzitutto è stata fatta chiarezza una volta per tutte sui lotti Fluad: «I lotti sono stati cautelativamente ritirati a seguito di segnalazioni di Medici di medicina generale», spiega Aurelio Sessa, «sono stati controllati accuratamente per verificare che non ci fossero particolari componenti (come sostanze additive o aggiuntive o legate a una mal preparazione del vaccino) che potessero essere causa dei decessi. I controlli hanno dato esito negativo e gli stessi lotti sono stati scagionati dall'Istituto superiore di sanità».
Il rapporto tra i vaccini e i decessi è stato casuale e non causale: i decessi sono avvenuti in persone anziane nel mese delle vaccinazioni, ma senza legame causa-effetto morte-vaccini.
Fatta questa dovuta premessa, la conversazione è entrata nel vivo del "tema influenza e vaccino": come riconoscere l'influenza, chi e quando deve vaccinarsi e perché è importante farlo, reazioni avverse e categorie a cui il vaccino viene erogato gratuitamente.
Spesso si presentano dal medico pazienti che credono di avere preso l'influenza, ma così non è. L'influenza si riconosce da una triade di sintomi:
1. Febbre, solitamente molto alta, e che compare in poco tempo, solitamente nel giro di 6-8 ore
2. Sintomo respiratorio. Come mal di gola, tosse o congestione nasale
3. Sintomo sistemico. Forte dolori alle ossa o alla muscolatura (i pazienti riferiscono "Sto come se mi fosse passato sopra un camion") o mal di testa
Per prevenire - per quanto possibile - tutto ciò, è utile ricorrere al vaccino antinfluenzale. «Il mese ideale è quello di novembre perché il virus non è ancona circolante, quindi il vaccino consente di sviluppare gli anticorpi» aggiunge Sessa. Dal momento della vaccinazione passano 10-15 giorni prima della copertura.
Lo devono fare soprattutto i bambini sotto i due anni, gli anziani sopra i 65 anni e persone portatrici di malattie croniche. Anche se sottovalutata, l'influenza è «una malattia seria e grave, che può causare complicanze gravi a livello respiratorio o cardiaco e un alto indice di mortalità».
Il vaccino antinfluenzale è considerato così importante per ragioni di sanità pubblica, da venire erogato gratuitamente ad alcune categorie particolari: gravide, medici, personale sanitario, tutti coloro che sono a contatto con persone a rischio e anziani, come le badanti, tutti coloro che sono impiegati in attività di pubblico impiego, come polizia e vigili del fuoco. Oltre agli anziani al di sopra dei 65 anni e alle persone portatrici di patologie croniche (respiratorie, cardiocircolatorie e metaboliche).
Il vaccino può provocare dolore nel punto in cui viene inoculato il virus. L'eventuale stato febbrile o un piccolo stato di malessere significa solo che si sta risvegliando il sistema immunitario. Quindi un segnale senz'altro positivo. «Non può accadere assolutamente nulla, non ci si può "ammalare" perché quello che viene inoculato non è il virus, ma solo frammenti di virus utili per innescare risposta immunitaria soggetto» precisa Sessa.
Guarda la diretta e le risposte ai lettori
Ilaria Pedretti
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