Ecco come proteggere l’udito dai danni da rumore

09 marzo 2015
Interviste

Ecco come proteggere l’udito dai danni da rumore



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All'inizio del mese si è celebrata la giornata mondiale per la prevenzione dei danni all'udito, indetta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)per informare sui comportamenti che espongono ai maggiori rischi, tra cui l'abitudine sempre più diffusa tra giovani e giovanissimi di ascoltare la musica a volume altissimo: secondo le stime dell'Oms, oltre un miliardo di adolescenti e giovani adulti in tutto il mondo rischia di danneggiare il proprio udito passando lunghe serate in ambienti troppo rumorosi e andando in giro a ogni ora del giorno con cuffie e auricolari regolati su un'intensità insana.

Le più recenti indagini segnalano che nei paesi più ricchi circa la metà dei giovani e giovanissimi (di età compresa tra i 12 e i 35 anni) che usa uno smartphone o un apparecchio simile per ascoltare la musica regola l'intensità del suono su un livello letteralmente assordante, e due su cinque frequentano luoghi di svago in cui il pericolo viene dall'eccessiva intensità della musica ambientale.

Dica33 ha chiesto qualche consiglio ad Antonio Pirodda, ordinario di Otorinolaringoiatria e direttore dell'Unità operativa di otorinolaringoiatria e audiologia del S. Orsola di Bologna, nonché presidente della Società Italiana di audiologia e foniatria.

Professor Pirodda, che cosa si può raccomandare per prevenire la perdita dell'udito da rumore?
«Innanzitutto è bene tenere a mente che con l'avanzare dell'età è normale che l'udito peggiori, anche se questo avviene ovviamente con differenze significative da individuo a individuo. Dopodiché esistono diverse ragioni per cui si può perdere l'udito, in modo reversibile o persistente, ma in generale i danni derivanti dalla prolungata esposizione a suoni troppo intensi sono spesso sottovalutati».

C'è qualcuno che deve fare particolarmente attenzione?
«No, siamo tutti esposti al rischio di danni da eccesso di rumore. Secondo gli esperti dell'Oms, l'esposizione diventa pericolosa quando la soglia degli 85 decibel è superata per otto ore o più (ma il discorso vale già con 80 decibel), e quando ci si espone a 100 o più decibel per più di 15 minuti.
Fatta questa premessa, è ovvio che alcune categorie professionali sono più esposte, e per questo motivo esistono delle regole per legge: per esempio gli addetti ai lavori stradali o gli operai che utilizzano macchinari rumorosi sono da tempo obbligati a coprire le orecchie con apposite protezioni, ma anche chi lavora nelle discoteche, o le frequenta spesso per svago, deve proteggersi. Questo vale solo come esempio, perché le fonti di rumori pericolose sono tantissime. Basti pensare ai cacciatori. È importante tenere presente che i fattori principali che determinano il danno da rumore sono intensità e la durata dell'esposizione».

Nelle officine o nei cantieri i macchinari possono superare i 100 decibel, ovvero il rumore di un aereo in fase di decollo. Ma anche nei contesti extra lavorativi come le discoteche gli amplificatori posso produrre emissioni sino a 110 decibel e oltre...
«In quei casi la raccomandazione è quella di non restare esposti a lungo, e di proteggere l'udito con tappi o almeno con frequenti interruzioni. Il danno può infatti essere acuto, per un singolo rumore particolarmente intenso, o da esposizione cronica a un rumore meno intenso».

È meglio ascoltare la musica diffusa nell'ambiente o con cuffie e auricolari?
«Non è tanto importante il tipo di ascolto, ma l'intensità del suono. Quindi gli auricolari vanno benissimo se sono usati per ascoltare la musica gradevolmente escludendo i rumori di sottofondo senza dover alzare il volume a livelli eccessivi».

E per l'igiene dell'orecchio, che cosa raccomanda?
«Per la pulizia raccomando di usare solo le dita: se poi si ha la fastidiosa sensazione di avere un tappo di cerume io sconsiglio di ricorrere all'automedicazione. Innanzitutto perché potrebbe non essere un tappo di cerume, ma qualcosa che richiede l'attenzione del medico. Anche in questo caso, quindi, in caso di fastidio prolungato o di sensazione di perdita dell'udito suggerisco di consultare uno specialista».



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