24 marzo 2015
Aggiornamenti e focus
Lanciata petizione online a favore dei farmaci veterinari generici
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Che la crisi economica continui a mordere sulle famiglie e le costringa a fare risparmi, anche sulla salute, è cosa purtroppo nota! Ma a farne maggiormente le spese sembra siano i nuclei familiari che ospitano al loro interno animali domestici. Per la loro cura, infatti, stando ai dati dell'ultimo rapporto annuale condotto dall'Istituto di ricerca Eurispes in collaborazione con la Federazione nazionale veterinari (Fnovi), si è registrato un taglio cospicuo delle spese e un incremento parallelo del ricorso alla rateazione dei pagamenti.
Ciò, in parte, è dovuto anche alla paradossale situazione prescrittiva dei farmaci in medicina veterinaria, per cui è fatto obbligo di prescrivere il farmaco veterinario specifico per la specie a cui si rivolge in prima battuta, mentre si può passare a prescrivere un farmaco veterinario destinato ad un'altra specie o ad un farmaco umano solo se accertata la non esistenza del farmaco veterinario specifico prescrivibile in prima battuta.
Secondo Enpa (Ente nazionale protezione animali) il problema dei costi esorbitanti dei farmaci veterinari, divenuti off-limits per numerosissime famiglie provate dalla crisi e da un carico fiscale eccessivamente oneroso, potrebbe essere in parte risolto prevedendo il ricorso ai farmaci generici utilizzati per l'uomo. Ma, come si è detto, la normativa attuale non lo consente se sono disponibili farmaci veterinari.
È per questo che Enpa ha lanciato una petizione online , promossa sulla piattaforma Change.org, che ha superato le 21mila adesioni, per chiedere al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che venga resa obbligatoria la prescrizione medica del principio attivo, piuttosto che la marca del medicinale, anche per i medicinali destinati all'uso animale.
«Naturalmente, condividiamo la necessità di garantire maggiore sicurezza ai pazienti animali, ma non comprendiamo il motivo per cui nel nostro Paese i farmaci veterinari abbiano costi così esorbitanti, che riteniamo ingiustificati», spiega Enpa. «Le istituzioni e le aziende del settore devono andare incontro alle necessità degli animali e dei loro proprietari».
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Ciò, in parte, è dovuto anche alla paradossale situazione prescrittiva dei farmaci in medicina veterinaria, per cui è fatto obbligo di prescrivere il farmaco veterinario specifico per la specie a cui si rivolge in prima battuta, mentre si può passare a prescrivere un farmaco veterinario destinato ad un'altra specie o ad un farmaco umano solo se accertata la non esistenza del farmaco veterinario specifico prescrivibile in prima battuta.
Secondo Enpa (Ente nazionale protezione animali) il problema dei costi esorbitanti dei farmaci veterinari, divenuti off-limits per numerosissime famiglie provate dalla crisi e da un carico fiscale eccessivamente oneroso, potrebbe essere in parte risolto prevedendo il ricorso ai farmaci generici utilizzati per l'uomo. Ma, come si è detto, la normativa attuale non lo consente se sono disponibili farmaci veterinari.
È per questo che Enpa ha lanciato una petizione online , promossa sulla piattaforma Change.org, che ha superato le 21mila adesioni, per chiedere al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che venga resa obbligatoria la prescrizione medica del principio attivo, piuttosto che la marca del medicinale, anche per i medicinali destinati all'uso animale.
«Naturalmente, condividiamo la necessità di garantire maggiore sicurezza ai pazienti animali, ma non comprendiamo il motivo per cui nel nostro Paese i farmaci veterinari abbiano costi così esorbitanti, che riteniamo ingiustificati», spiega Enpa. «Le istituzioni e le aziende del settore devono andare incontro alle necessità degli animali e dei loro proprietari».
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