11 maggio 2015
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Separazione e sintomi psicosomatici nei figli: il legame c’è
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Vivere con entrambi i genitori è la condizione migliore per garantire il benessere psicosomatico dei figli, ma in caso di separazione, la custodia condivisa permette di ridurre l'insorgenza di disturbi fisici legati allo stress di doversi dividere tra mamma e papà. Lo sostengono i ricercatori svedesi coordinati da Anders Hjern, dell'Università di Stoccolma e del Karolinka Institutet, sempre nella capitale svedese.
«La custodia condivisa dei figli di genitori divorziati o separati sta diventando sempre più comune nel mondo occidentale» dice l'autore sottolineando come in Svezia tale forma di affidamento sia passata dal 1-2 per cento della metà degli anni '80 del secolo scorso al 30-40 per cento del 2010. «Nel nostro lavoro abbiamo voluto chiarire se questo passare da un genitore all'altro potesse essere fonte di un aumentato stress per i figli» riprende Hjernche assieme ai colleghi ha analizzato l'associazione tra problemi psicosomatici e struttura familiare in poco meno di 148.000 ragazzi svedesi della scuola media.
E i risultati parlano chiaro.
I ragazzi che vivono in famiglie costituite da entrambi i genitori sono quelli che mostrano meno disturbi psicosomatici - in genere associati allo stress - come mal di testa o di stomaco, difficoltà a dormire o a concentrarsi, perdita di appetito e senso di tensione. «Quelli che invece vivono quasi esclusivamente con uno dei due genitori soffrono più degli altri di questo tipo di problemi» afferma il ricercatore sottolineando che i figli di genitori che hanno la custodia condivisa si collocano a metà strada tra i due gruppi già citati.
Come ricordano gli esperti, la separazione dei genitori è senza dubbio fonte di stress per i figli e le maggiori preoccupazioni relative alla custodia condivisa riguardano il fatto che alcuni ragazzi potrebbero magari far fatica a vivere in due mondi separati: quello della mamma e quello del papà. Anche dal punto di vista logistico gli spostamenti potrebbero essere fonte di stress, tanto è vero che soprattutto i ragazzi più grandi preferiscono in genere vivere in un'unica abitazione. Infine è chiaro che anche le risorse materiali disponibili e il tipo di rapporto con il genitore influenzano il benessere psicosomatico dei ragazzi, ma - secondo i risultati dello studio - non abbastanza da spiegare le differenze emerse dall'analisi. «Servono ora altri studi mirati per poter davvero decidere al meglio come strutturare la famiglia dopo la separazione dei genitori nell'interesse dei figli» conclude Hjern.
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