Influenza e pneumococco, perché vaccinarsi?

09 dicembre 2021
Aggiornamenti e focus

Influenza e pneumococco, perché vaccinarsi?



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La Società italiana di pneumologia e la Società italiana di terapia antinfettiva hanno pubblicato su Respiratory Medicine un appello congiunto alle autorità nazionali e regionali affinché promuovano ampie campagne di vaccinazione contro l'influenza e lo pneumococco, e garantiscano un'adeguata disponibilità di medicinali e strutture adeguate per la somministrazione dei vaccini. «L'influenza e le malattie pneumococciche rappresentano un onere ben noto per i sistemi sanitari di tutto il mondo, oltre ad essere ancora collegate a morbilità e mortalità, soprattutto negli anziani e nelle popolazioni vulnerabili» spiegano gli autori del lavoro, guidati da Francesco Blasi, della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

Risparmio di risorse sanitarie con la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica


I ricercatori scrivono che nel contesto della pandemia di Covid-19, stanno emergendo una serie di considerazioni a favore di un'ampia campagna di vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica, tra cui una possibile riduzione del carico extra-ospedaliero e un risparmio di risorse sanitarie. Gli esperti hanno considerato tutti i fattori a sostegno di queste ipotesi e forniscono una dichiarazione di consenso per incoraggiare le vaccinazioni contro l'influenza e lo pneumococco in popolazioni mirate. Il documento invita a considerare che l'influenza e la malattia pneumococcica sono malattie prevenibili che causano una mortalità residua. Inoltre, gli autori sottolineano che nei pazienti con Covid-19 sono state riportate co-infezioni con virus influenzali o Streptococcus pneumoniae, che potrebbero avere un impatto negativo sull'esito clinico. Si insiste poi sul fatto che la prevenzione dei ricoveri ospedalieri sia per influenza che per malattia pneumococcica potrebbe contribuire a ridurre l'onere aggiuntivo per i sistemi sanitari e a risparmiare risorse sanitarie. Non da ultimo, i ricercatori affermano che, sulla base di recenti prove, è possibile ipotizzare che una immunizzazione con vaccini diversi da quelli contro SARS-CoV-2 possa ridurre il rischio di infezione da coronavirus e di esiti clinici avversi della malattia correlata. Gli esperti raccomandano quindi di fornire la vaccinazione antinfluenzale alla popolazione generale con particolare attenzione ai gruppi ad alto rischio e agli anziani, e contemporaneamente di gestire un miglioramento della copertura vaccinale pneumococcica nelle popolazioni a rischio.

Fonte: Doctor33

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