Covid-19 e influenza, picco contagi per Natale
«Guardando la curva dell'epidemia di influenza, in queste prime settimane, a partire dall'avvio sprint con casi 5 volte superiori a quelli registrati nelle stagioni pre-Covid, è probabile che quest'anno avremo un picco in anticipo, intorno alle feste di Natale, mentre di solito la punta più alta dei contagi non si aveva prima di fine anno». A fare la previsione il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, che invita a usare le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere con il Covid.
«La mascherina serve ancora, così come il lavaggio delle mani, la cautela nei luoghi pubblici. Sono i presidi principali contro l'infezione» dice il segretario. «Quest'anno, dunque», ribadisce «il picco influenzale potrebbe arrivare insieme al Natale o poco prima». Per prepararsi alle feste natalizie e "salvarle", «conviene che in questa fase si sia particolarmente attenti alle norme igienico-sanitarie che abbiamo rispettato negli ultimi anni». «Le regioni in cui ci sono più casi sono Lombardia e Umbria, mentre Molise, Basilicata e Val D'Aosta sono quelle che si attestano sui livelli più bassi, però ci sono tre regioni - Calabria, Campania e Sardegna - delle quali non sappiamo ancora i dati. Quello che osserviamo è che di sicuro c'è un aumento dei casi al pronto soccorso, ma secondo quanto riportano alcuni primari di questi reparti, sia di Roma che di Napoli per esempio, è che l'aumento non è legato solo alle sindromi influenzali ma a diversi altri virus, come adenovirus, rinovirus e virus respiratorio sinciziale (Rsv), del quale al momento ci sono pochi casi ma possono crescere, anche se ci auguriamo che la situazione si mantenga a livelli più bassi dell'anno scorso», spiega Staiano.
«Tutti gli eventi di aggregazione, come sappiamo, sono a rischio. Lo sarebbero meno se noi non fossimo, oggi, tra gli ultimi per copertura vaccinale tra i grandi Paesi», ha affermato Walter Ricciardi, docente di igiene all'Università Cattolica di Roma. La politica sanitaria nei confronti delle epidemie «è fondamentale. Se non viene fatta, se non viene soprattutto basata sui vaccini e sulle misure di sanità pubblica, in primis l'uso di mascherine nei luoghi affollati, il trend di aumento, che vediamo anche nei dati di sorveglianza di questa settimana, continuerà. E continueranno i morti alimentando una strage silenziosa», dichiara Ricciardi.
Mascherina o Natale a letto. Così si possono salvare le feste imminenti secondo il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che, rivolgendosi agli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, li ha spronati universitari a indossare la protezione dal Covid, quando ci sono momenti di assembramento. «Non fate i disinvolti, gli ottimisti. Ho contato solo 6 persone, 6 'pellegrini' che la indossano stamattina. Eppure - dice De Luca - c'è qualche segnale preoccupante che arriva dalla Cina. Quello che succede lì dopo un mese e mezzo arriva da noi. Speriamo di non incappare in qualche variante che può creare problemi». In una scuola del Palermitano, l'Ugo Mursia di Carini, una circolare rimette al centro l'obbligo di mascherina in classe per il personale e per gli alunni a rischio di sviluppare forme severe della malattia, e adotta altre precauzioni come avveniva già durante la pandemia. Il governo si prepara intanto ad allentare il periodo di isolamento per gli asintomatici positivi. «Stiamo lavorando per fa sì che gli asintomatici possano rientrare nelle loro attività dopo cinque giorni. Su questo, a breve, presenteremo un disegno di legge», ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci.
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