Tunnel carpale, tanti gli italiani che ne soffrono

26 aprile 2023
Aggiornamenti e focus

Tunnel carpale, tanti gli italiani che ne soffrono



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La sindrome del tunnel carpale può arrivare a colpire fino a una persona su 10 in Italia e può richiedere diverse tipologie di intervento terapeutico, anche chirurgiche. Tra i fattori di rischio si possono annoverare malattie rare ma anche il Covid-19: sono alcune delle conclusioni di scienziati del Campus di Roma dell'Università Cattolica e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS diretti dal Professor Luca Padua, Associato in Medicina Fisica e Riabilitativa alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica e Direttore della UOC di Neuroriabilitazione ad Alta Intensità della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che fanno il punto sulla patologia in un lavoro pubblicato su The Lancet Neurology.

Tunnel carpale che cos’è?


Il tunnel carpale è la più comune neuropatia da intrappolamento, con un certo impatto quindi sul SSN in termini di costi. La sindrome  consiste in una sofferenza del nervo mediano a livello del suo passaggio nel tunnel carpale, cioè al polso. Attraverso meccanismi di tipo traumatico o infiammatorio si può verificare un aumento della pressione all'interno di questa struttura anatomica che può provocare un danno del nervo. con parestesie e dolore alla mano, con possibile irradiazione prossimale, ovvero all'avambraccio ed al braccio. Nei casi più gravi si rileva una perdita di sensibilità e deficit di forza della mano. Secondo alcuni studi spesso si rende necessario il trattamento chirurgico.
"Oggi - spiega il professor Padua - abbiamo acquisito approcci diagnostici sempre migliori e anche sistemi ecografici vengono in nostro aiuto, ma sono ancora tante le domande che ci poniamo su questa sindrome".

Tunnel carpale e anziani


La patologia si presenta con maggiore frequenza negli individui di età compresa tra 50 e 54 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 75 e 84 anni. Nei soggetti più anziani la disabilità degli arti superiori potrebbe persistere anche dopo la decompressione chirurgica. Inoltre, tra le donne, la terapia ormonale sostitutiva assunta dopo la menopausa ha un effetto protettivo nella prevenzione, con una riduzione del rischio del 22%. Per quanto non ci siano dati certi in merito, è probabile che un eventuale aumento dei casi si registri in specifiche popolazioni di individui, per esempio nei soggetti più anziani o in chi soffre di alcune malattie rare genetiche.
"Anche il Covid-19 può contribuire all'insorgere di questa sindrome" sottolinea il professor Luca Padua. "Secondo due casi clinici che sono stati descritti da un gruppo di ricerca italiano e pubblicati su Medical Hypotheses. Il meccanismo ipotizzato è quello di una reazione infiammatoria delle cartilagini scatenata dal virus, con conseguente compressione del nervo mediano al livello del polso. Tuttavia, si tratta al momento di un dato troppo esiguo per poter affermare che esista una relazione causale tra Covid-19 e sindrome del tunnel carpale" conclude.
Le evidenze scientifiche disponibili non hanno definito con sicurezza se l'uso prolungato delle tecnologie rappresenti un fattore di rischio per sindrome del tunnel carpale. È verosimile, tuttavia, che l'utilizzo prolungato di device come lo smartphone possa predisporre alla sindrome.

Tunnel carpale: opzioni di cura

Gli interventi chirurgici e non chirurgici sono utili per il trattamento della sindrome del tunnel carpale e sono ora disponibili diverse opzioni di cura, che forniscono ai medici la possibilità di scegliere l'approccio migliore personalizzandolo per ogni paziente. Ciò nondimeno, le evidenze della letteratura suggeriscono che il primo passo nel trattamento della sindrome è non chirurgico, iniziando con l'informazione e l'educazione del paziente, seguito dall'uso di splint (tutori che, limitando i movimenti del polso, riducono le sollecitazioni a livello del polso) e dalle iniezioni di corticosteroidi. La chirurgia dovrebbe essere riservata alle compressioni più gravi e in fase più avanzata.
"La selezione dell'approccio migliore per la diagnosi e il trattamento della sindrome del tunnel carpale si basa sull'esperienza e sull'opinione del medico" indica, quindi, il professor Padua.


fonte: Doctor33



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