20 novembre 2009
Interviste
A/H1N1 e stagionale che cosa c’è da sapere
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Chi deve vaccinarsi, quando ricorrere ad antivirali, quali accorgimenti igienici usare. Lo spiega a Dica33 Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Laboratorio Influenza e infezioni respiratorie acute del Dipartimento di Sanità pubblica, Microbiologia e Virologia dell'Università di Milano e consulente scientifico del Gruppo di lavoro della FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) sulla pandemia influenzale
Vaccino contro l'influenza A e vaccino stagionale: in che cosa sono diversi?
I preparati vaccinali contro l'influenza disponibili quest'anno sono del tutto analoghi per livello di sicurezza, tollerabilità e grado di protezione offerta. L'unica differenza sostanziale riguarda gli antigeni dei virus influenzali contenuti. Le diverse modalità di erogazione dei due vaccini, con obbligo di prescrizione e approvvigionamento presso le Asl per quello contro l'influenza A/H1N1, sono dettate dalla necessità di ottimizzare la somministrazione delle dosi disponibili ai soggetti a rischio elevato o la cui malattia potrebbe creare problemi di gestione di servizi pubblici indispensabili.
Per l'assunzione del preparato stagionale valgono le raccomandazioni abituali?
La copresenza del virus A/H1N1 non cambia le indicazioni di rito per il vaccino antinfluenzale stagionale, ma sottolinea una volta di più l'importanza di effettuarla, sia per ridurre i disagi individuali sia per contribuire a far contenere i costi sociosanitari e i problemi organizzativi che un elevato numero di contagiati inevitabilmente produrrebbe. Poiché, con ogni probabilità la maggior parte della popolazione è già stata infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/H1N1 e B, si ritiene che una sola dose di vaccino antinfluenzale stagionale sia sufficiente ad assicurare una copertura adeguata, con l'eccezione dell'età pediatrica. Nei bambini con meno di nove anni e mai vaccinati in precedenza sono raccomandate due somministrazioni a distanza di almeno quattro settimane una dall'altra. La vaccinazione stagionale può essere effettuata contemporaneamente a quella contro il virus A/H1N1 nei soggetti in cui quest'ultima è prevista oppure in momenti diversi, con un intervallo di almeno tre settimane tra una e l'altra.
Quando è giustificato e utile il ricorso agli antivirali? Quali regole rispettare?
Gli antivirali hanno un'efficacia dimostrata, sia in senso preventivo sia in senso terapeutico. Nella popolazione generale, la destinazione d'uso è essenzialmente la seconda e la prescrizione da parte del medico è legata alla possibilità di emettere una diagnosi di influenza precisa e tempestiva, ossia entro 24-36 ore, quando la carica virale è massima e l'azione del farmaco può effettivamente contribuire a ridurre l'entità e la durata delle manifestazioni nei giorni successivi. Tuttavia, anche quando queste condizioni sono soddisfatte, gli antivirali andrebbero riservati esclusivamente ai soggetti a maggior rischio di complicanze e a categorie di persone che devono limitare al massimo i giorni di inattività lavorativa. L'uso indiscriminato, oltre a non essere giustificato, finirebbe con il promuovere lo sviluppo di resistenze, privandoci di un'arma preziosa contro virus influenzali vecchi e nuovi.
Gel e soluzioni disinfettanti per le mani in grado di ridurre il rischio infettivo?
Posto che il lavaggio frequente e accurato delle mani con acqua e sapone è la modalità ideale per rimuovere meccanicamente virus e batteri dalla cute e ridurre il rischio di infezioni di qualunque natura, in tutte le situazioni in cui non è possibile praticarlo il ricorso a gel, soluzioni e salviettine disinfettanti rappresenta un'alternativa pratica, efficace e adeguata, che può essere addirittura preferibile per professionisti a costante contatto con soggetti infetti (medici, infermieri ecc.) o con il pubblico in generale (baristi, camerieri, commessi ecc.). In generale, lavaggio o disinfezione delle mani vanno effettuati dopo ogni contatto con persone ammalate, dopo aver toccato suppellettili od oggetti d'uso comunitario, aver utilizzato servizi igienici pubblici, aver viaggiato su mezzi di trasporto e, sempre, prima di mangiare o bere.
Rosanna Feroldi
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Vaccino contro l'influenza A e vaccino stagionale: in che cosa sono diversi?
I preparati vaccinali contro l'influenza disponibili quest'anno sono del tutto analoghi per livello di sicurezza, tollerabilità e grado di protezione offerta. L'unica differenza sostanziale riguarda gli antigeni dei virus influenzali contenuti. Le diverse modalità di erogazione dei due vaccini, con obbligo di prescrizione e approvvigionamento presso le Asl per quello contro l'influenza A/H1N1, sono dettate dalla necessità di ottimizzare la somministrazione delle dosi disponibili ai soggetti a rischio elevato o la cui malattia potrebbe creare problemi di gestione di servizi pubblici indispensabili.
Per l'assunzione del preparato stagionale valgono le raccomandazioni abituali?
La copresenza del virus A/H1N1 non cambia le indicazioni di rito per il vaccino antinfluenzale stagionale, ma sottolinea una volta di più l'importanza di effettuarla, sia per ridurre i disagi individuali sia per contribuire a far contenere i costi sociosanitari e i problemi organizzativi che un elevato numero di contagiati inevitabilmente produrrebbe. Poiché, con ogni probabilità la maggior parte della popolazione è già stata infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/H1N1 e B, si ritiene che una sola dose di vaccino antinfluenzale stagionale sia sufficiente ad assicurare una copertura adeguata, con l'eccezione dell'età pediatrica. Nei bambini con meno di nove anni e mai vaccinati in precedenza sono raccomandate due somministrazioni a distanza di almeno quattro settimane una dall'altra. La vaccinazione stagionale può essere effettuata contemporaneamente a quella contro il virus A/H1N1 nei soggetti in cui quest'ultima è prevista oppure in momenti diversi, con un intervallo di almeno tre settimane tra una e l'altra.
Quando è giustificato e utile il ricorso agli antivirali? Quali regole rispettare?
Gli antivirali hanno un'efficacia dimostrata, sia in senso preventivo sia in senso terapeutico. Nella popolazione generale, la destinazione d'uso è essenzialmente la seconda e la prescrizione da parte del medico è legata alla possibilità di emettere una diagnosi di influenza precisa e tempestiva, ossia entro 24-36 ore, quando la carica virale è massima e l'azione del farmaco può effettivamente contribuire a ridurre l'entità e la durata delle manifestazioni nei giorni successivi. Tuttavia, anche quando queste condizioni sono soddisfatte, gli antivirali andrebbero riservati esclusivamente ai soggetti a maggior rischio di complicanze e a categorie di persone che devono limitare al massimo i giorni di inattività lavorativa. L'uso indiscriminato, oltre a non essere giustificato, finirebbe con il promuovere lo sviluppo di resistenze, privandoci di un'arma preziosa contro virus influenzali vecchi e nuovi.
Gel e soluzioni disinfettanti per le mani in grado di ridurre il rischio infettivo?
Posto che il lavaggio frequente e accurato delle mani con acqua e sapone è la modalità ideale per rimuovere meccanicamente virus e batteri dalla cute e ridurre il rischio di infezioni di qualunque natura, in tutte le situazioni in cui non è possibile praticarlo il ricorso a gel, soluzioni e salviettine disinfettanti rappresenta un'alternativa pratica, efficace e adeguata, che può essere addirittura preferibile per professionisti a costante contatto con soggetti infetti (medici, infermieri ecc.) o con il pubblico in generale (baristi, camerieri, commessi ecc.). In generale, lavaggio o disinfezione delle mani vanno effettuati dopo ogni contatto con persone ammalate, dopo aver toccato suppellettili od oggetti d'uso comunitario, aver utilizzato servizi igienici pubblici, aver viaggiato su mezzi di trasporto e, sempre, prima di mangiare o bere.
Rosanna Feroldi
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