20 ottobre 2015
Aggiornamenti e focus
Farmaci Biosimilari, da un’Ordinanza vantaggi per tutte le Regioni
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04516/2015. No, nessuno sta dando i numeri. È l'Ordinanza del Consiglio di Stato che respinge il ricorso nei confronti di una delibera della Regione Toscana. La "colpa"? L'indicazione relativa alla prescrizione dei biosimilari, che vengono indicati quali una nuova opportunità anche nella continuità terapeutica, cioè per i pazienti che stanno già seguendo una terapia, come indicato peraltro dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. In sostanza, dove ne esiste la possibilità, il farmaco originator può essere sostituito con il biosimilare di riferimento, in virtù delle evidenze scientifiche che ne confermano la qualità, la sicurezza e l'efficacia.
I biosimilari, per chi non lo sapesse, sono copie di farmaci biotecnologici, o biotech. Si tratta di sostanze altamente sofisticate, con un ciclo di produzione estremamente complesso e all'avanguardia. Attualmente sono già disponibili le formulazioni biosimilari per tenere sotto controllo in modo efficace malattie croniche importanti come la sclerosi multipla, il diabete, l'artrite reumatoide, alcune forme tumorali.
Insomma, una bella vittoria, visto che attualmente la tendenza è di prescrivere i biosimilari solo ai pazienti che non hanno mai assunto questi medicinali. Questa Ordinanza invece rappresenta un precedente che potrebbe cambiare molte cose. Le Regioni infatti potrebbero essere stimolate ad adottare la stessa posizione della Toscana con ripercussioni positive sulla sostenibilità dell'assistenza. La grande differenza tra biotech di marca e biosimilare sta infatti nel prezzo, con un risparmio di almeno il 20 per cento. Tutto ciò però mantenendo la continuità della terapia senza ripercussioni sulla salute del paziente. Ma attenzione. L'Ordinanza dà la possibilità di allargare il numero dei malati trattati, senza ovviamente nulla togliere al medico, che mantiene la sua autonomia nella scelta del farmaco da prescrivere, in scienza e coscienza.
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I biosimilari, per chi non lo sapesse, sono copie di farmaci biotecnologici, o biotech. Si tratta di sostanze altamente sofisticate, con un ciclo di produzione estremamente complesso e all'avanguardia. Attualmente sono già disponibili le formulazioni biosimilari per tenere sotto controllo in modo efficace malattie croniche importanti come la sclerosi multipla, il diabete, l'artrite reumatoide, alcune forme tumorali.
Insomma, una bella vittoria, visto che attualmente la tendenza è di prescrivere i biosimilari solo ai pazienti che non hanno mai assunto questi medicinali. Questa Ordinanza invece rappresenta un precedente che potrebbe cambiare molte cose. Le Regioni infatti potrebbero essere stimolate ad adottare la stessa posizione della Toscana con ripercussioni positive sulla sostenibilità dell'assistenza. La grande differenza tra biotech di marca e biosimilare sta infatti nel prezzo, con un risparmio di almeno il 20 per cento. Tutto ciò però mantenendo la continuità della terapia senza ripercussioni sulla salute del paziente. Ma attenzione. L'Ordinanza dà la possibilità di allargare il numero dei malati trattati, senza ovviamente nulla togliere al medico, che mantiene la sua autonomia nella scelta del farmaco da prescrivere, in scienza e coscienza.
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