È ora di spegnere televisione e computer!

30 maggio 2016
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È ora di spegnere televisione e computer!



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"Ancora due minuti e poi spegni tutto". Sono tanti i genitori che utilizzano questo tipo di frase per fare in modo che i figli smettano di stare davanti a televisione e computer. E se per alcuni questo metodo funziona alla perfezione, non è detto che risulti efficace con tutti i bambini.
Anche su questo tema si sono confrontati gli esperti che hanno preso parte al meeting della Association for Computing Machinery di San Jose, in California e che hanno analizzato la questione sotto diversi aspetti cercando di fare il punto su cosa funziona e cosa no nel tentativo di convincere i più piccoli a spegnere tablet e altri strumenti elettronici.

«Come sanno tutti i genitori di bambini in età prescolare, la gestione dei media può rappresentare un vero e proprio campo minato fatto di divieti, concessioni e spesso anche di capricci» spiega Alexis Hiniker, studentessa di dottorato alla University of Washington di Seattle che assieme ai colleghi ha raccolto informazioni da 27 coppie di genitori di bambini in età prescolare e a 28 famiglie ha anche chiesto di compilare per 2 settimane un "diario del tempo trascorso davanti al video". «In molti casi i genitori non consideravano tablet e videogiochi come strumenti educativi per i figli o come una "babysitter elettronica", anzi ritenevano necessario limitare e tenere sotto stretto controllo tali strumenti e il tempo a loro dedicato dai piccoli» aggiunge la ricercatrice, convinta che in realtà questi "aggeggi elettronici" possano avere un ruolo positivo sulla crescita dei bambini, aiutandoli ad apprendere e a divertirsi.

Resta il fatto che troppe ore di fronte a uno schermo possono diventare nocive e bisogna a un certo punto saper dire basta. «L'idea in genere è dare ai bimbi la possibilità di decidere da soli quando smettere, ma a conti fatti quasi sempre i genitori devono intervenire per allontanare i piccoli dagli schermi» afferma Hiniker, ricordando che le reazioni dei bambini possono essere molto diverse. Nel 60 per cento dei casi, infatti, i bimbi hanno una reazione "neutrale" alla richiesta dei genitori e nel 20 per cento dei casi reagiscono addirittura positivamente. «Un buon 20 per cento dei bambini però reagisce in modo negativo con capricci e proteste» chiarisce l'esperta che ha cercato di valutare quali siano le strategie vincenti per convincere i piccoli senza pianti o lamentele. Dall'analisi emerge che per molti genitori, la cosa più importante ed efficace è istituire una routine nelle abitudini di utilizzo di tablet e schemi vari: ciò rende più semplice dire basta arrivati a un certo punto. In altri casi mamma e papà preferiscono adottare la tecnica del "ancora due minuti", oppure spengono il video in momenti opportuni per esempio in corrispondenza della fine di un film o nel momento di fare colazione. «Si tratta solo di indicazioni generali» chiarisce Hiniker, «ogni famiglia ha dinamiche diverse e ciò che funziona con un bimbo potrebbe essere del tutto inutile con un altro». Spegnere di colpo lo schermo probabilmente influenzerà in modo negativo la reazione del piccolo, mentre la routine è positiva.

Ma il numero di ore trascorse davanti allo schermo non è tutto. «Bisogna stare attenti anche a cosa i bimbi guardano quando sono di fronte a un tablet o a una Tv» precisa Susan Neuman della New York University di New York City, convinta che i bambini possano trarre insegnamenti positivi dal loro interesse per la tecnologia a patto che il contenuto di ciò che appare in video sia appropriato per la loro età. Dello stesso parere anche Scott Campbell professore di telecomunicazioni alla University of Michigan: «I genitori devono sempre prendere in considerazione dove, quando, con chi e cosa i loro figli stanno guardando perché il tempo trascorso davanti allo schermo può essere sia positivo sia negativo a seconda di questi parametri» sostiene.



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