07 giugno 2016
Aggiornamenti e focus
Il calcolo dei giorni fertili non è sempre semplice
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Su 53 app e siti web per calcolare i giorni fertili, solo 4 hanno predetto correttamente l'intervallo di tempo migliore per concepire un bimbo. Sono questi i risultati non certo incoraggianti di un'analisi presentata nel corso del congresso annuale dell'American college of obstetricians and gynecologists, svoltosi a Washington D.C., negli Stati Uniti.
«Raccomando alle coppie che desiderano avere un figlio di non affidarsi completamente a questi strumenti» spiega Robert Setton, ginecologo del New York-Presbyterian Hospital/Weill Cornell Medical College di New York City e principale autore dello studio, ricordando che i risultati ottenuti sono ancora preliminari e lo saranno fino alla loro pubblicazione su una rivista scientifica.
Come ricordano i ricercatori, il principio alla base di questi "calcolatori" di fertilità è piuttosto semplice: bisogna conoscere la data dell'inizio dell'ultimo ciclo mestruale e la durata media di ciascun ciclo.
«Sulla base di questi pochi dati, la app o il sito web indicano i giorni nei quali la possibilità di concepire è più alta» precisa l'autore che assieme ai colleghi ha valutato l'affidabilità di questi strumenti, analizzando 20 siti web e 33 app disponibili online.
«Solo un sito web e tre app hanno generato risultati affidabili» conclude Setton ricordando che con una durata media del ciclo di 28 giorni, il periodo fertile si colloca in genere tra il giorno 10 e il giorno 15. E poi aggiunge: «Alcuni siti e app valutati davano come risultato un periodo di 10 giorni e alcune addirittura sbagliavano a calcolare il momento dell'ovulazione».
In molti si basano su questi strumenti per conoscere i giorni più fertili del mese per concepire - o evitare di concepire - un figlio, ma è importante ricordare che non sempre si tratta di strumenti precisi e affidabili.
«Per ottenere informazioni più affidabili ci si potrebbe basare su test che predicono l'ovulazione in base al livello di ormoni nella saliva o nelle urine» aggiunge Jennifer Wu, ginecologa al Lenox Hill Hospital di New York City che poi conclude: «La cosa migliore resta comunque affidarsi a uno specialista».
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