Ipogonadismo maschile: cause, sintomi e cure
Indice
Definizione
Ipogonadismo maschile: definizione e generalità
L'ipogonadismo maschile è una condizione generata da insufficiente secrezione di ormoni sessuali da parte dei testicoli (gonadi) per una patologia testicolare (ipogonadismo primitivo) oppure per un disturbo dell'ipofisi (ipogonadismo secondario).
Cause
Ipogonadismo maschile: cause principali
L'ipogonadismo primitivo o primario origina da cause testicolari che a loro volta possono essere congenite (anomalie genetiche o anatomiche), o acquisite quando sono la conseguenza di malattie o traumi che abbiano danneggiato in modo irreversibile entrambi i testicoli, per esempio orchite, radiazioni, agenti tossici, tumori. L'ipogonadismo secondario, invece, deriva da problemi ipofisari, come tumori o ipopituitarismo, o ipotalamici (deficit isolato di gonadotropine, carenza isolata di Lh), che alterano il corretto funzionamento dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.
Sintomi
Ipogonadismo maschile: sintomi più comuni
Le conseguenze e quindi i segni più evidenti sono dovuti alla carenza di androgeni che, in età prepuberale, influisce sulle dimensioni dei testicoli conferendo un aspetto eunucoide, mentre nell'adulto si manifesta con i sintomi da ipoandrogenismo. In pratica se il deficit androgenico insorge prima della pubertà risulta compromessa la maturazione degli organi genitali, sono assenti i caratteri sessuali secondari e si ha invece un abnorme accrescimento scheletrico. Nell'adulto l'ipogonadismo provoca diminuzione della libido e poi impotenza, attenuazione dei caratteri sessuali secondari, disturbi trofici a carico di vari apparati, osteoporosi.
Diagnosi
Ipogonadismo maschile: come efftuare la diagnosi
Esame obiettivo, sterilità, esame del liquido seminale, esami ematici per il dosaggio basale di prolattina, testosterone, gonadotropine (Fsh e Lh) sono i passi successivi per confermare la diagnosi di ipogonadismo primitivo nell'adulto. Nelle forme congenite i sintomi iniziano a presentarsi con la pubertà, mentre la diagnosi tramite mappatura cromosomica può avvenire anche precocemente. Negli ipogonadismi secondari si riscontrano comunque alterazioni ormonali meritevoli di approfondimento endocrinologico, cui devono seguire accertamenti neuroradiologici per individuare la causa.
Cure
Ipogonadismo maschile: cure e rimedi
La terapia androgenica sostitutiva, cronica, è in grado di far regredire tutti i sintomi e i segni fisici dell'ipogonadismo. Si somministra testosterone con iniezioni intramuscolari, ogni 15-30 giorni, oppure attraverso l'applicazione quotidiana di cerotti o di un gel idroalcolico sulla cute. Nei giovani con ipogonadismo secondario si somministrano anche gonadotropine per stimolare la spermatogenesi.
Fonte: Rugarli. Medicina Interna sistematica. Sesta edizione - 2010 Elsevier
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- testosterone
- testosterone undecanoato
- follitropina beta
- testosterone enantato
- testosterone esteri in associazione
- testosterone propionato
Patologie e sintomi:
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