Molestie elettroniche

19 settembre 2007
Aggiornamenti e focus

Molestie elettroniche



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Succede a chiunque possegga una mail e navighi in Internet di trovarsi la posta elettronica piena di messaggi indesiderati. E' il cosiddetto fenomeno dello spamming, cioè l'insieme di pubblicità non desiderate, che in molti casi riguardano farmaci. Ce n'è per tutti i gusti: per dimagrire, per dormire, per combattere la depressione, per stare sveglio, per respirare, per calmare il dolore ma soprattutto per l'attività sessuale. Vere e proprie molestie elettroniche che, secondo un recente studio condotto nel 2005 da Ferris Research, costano ad aziende, pubbliche amministrazioni e cittadini di tutto il mondo qualcosa come 40,68 miliardi di euro. Costi ripartiti in tre categorie che vanno dal tempo perso a filtrare lo spam all'implementazione e gestione di sistemi che contrastino il fenomeno. Ma al di là dei costi e del fastidio, il vero problema è che qualcuno che compra questi farmaci c'è. Con i rischi che ne conseguono. E' ben difficile, infatti, che a vendere i farmaci siano farmacie in regola, il più delle volte sono vere e proprie spam gang. Del fenomeno si è occupato uno studio pubblicato su Plos Medicine, per vedere quali sono le ricadute dello spamming farmacologico sugli utenti.

Un fenomeno in crescita


Lo studio inizia con un po' di storia. Il primo messaggio spamming risale al 1978 e da quel dì il volume delle mail spazzatura è cresciuto enormemente tanto che si stima che nel bilancio mondiale delle e-mail, quelle identificate come spamming ammontino al 73%. E non sono, come si potrebbe pensare, messaggi che vanno a vuoto, visto che nel 2003 si è stimato che un terzo degli utenti di una casella di posta elettronica hanno cliccato sul link di un messaggio spamming. E di questi il 7% hanno anche comprato uno dei prodotti offerti. Eppure, dicono i ricercatori canadesi, nonostante il dilagare del fenomeno, in particolare in ambito sanitario, si sa molto poco della relazione tra spam e salute umana. Già, perché si stima che il 10% dei messaggi spamming riguardi la salute, ma nessuno studio se ne è mai occupato. Inserendo in Medline le parole spamming, mail non desiderata o mail spazzatura non si ottengono risultati. Un vuoto che i ricercatori hanno cercato di colmare.

Rischi da non sottovalutare


Per farlo hanno preso in considerazione tutto lo spamming ricevuto in tre differenti indirizzi e-mail, creati per l'occasione, nell'arco di un mese. I numeri sono piuttosto significativi. Nel periodo considerato gli account hanno ricevuto oltre 4000 messaggi di spamming, l'82% del totale ricevuto. E come volevasi dimostrare un terzo di questi inerivano in qualche modo l'area sanitaria. La provenienza? I messaggi venivano per il 73% dagli Stati Uniti, il 16% dalla Cina e il 5% dal Congo. La maggior parte dei messaggi riguardava la proposta di farmaci con ricetta o di prodotti naturali proposti per migliorare la salute e in genere a prezzi molto vantaggiosi. I ricercatori per avere ulteriori elementi hanno risposto a molti dei messaggi, trovando estremamente facile acquistare on line farmaci di prescrizione senza alcuna ricetta. Dal Cialis per la disfunzione erettile, al Meridia per l'obesità fino a sedativi come Valium e Xanax. Gli autori evidenziano in questo modo come non funzionino i sistemi di filtro per lo spamming e come vengano bypassati i sistemi di regolamentazione del commercio di farmaci. E sono i consumatori a pagarne le conseguenze, in particolare se, ingenuamente, pensano di trarre vantaggio da questa via per avere accesso ai farmaci.

Marco Malagutti



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