05 maggio 2006
Aggiornamenti e focus
Con l'aspirina l'antibiotico non assorda
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Trovare antibiotici nuovi è sempre più difficile, e nel contempo aumentano i ceppi batterici che imparano a sopravvivere a quelli in uso (fenomeno detto di resistenza). Il catalogo delle sostanze disponibili non è infinito, così è sempre più frequente il riesame di vecchie sostanze accantonate per motivi diversi. Tra queste vi sono gli aminoglicosidi, antibiotici con un buon profilo di efficacia, ad ampio spettro e incapaci di suscitare reazioni allergiche (cosa che puuò avvenire con penicillina e affini). Purtroppo, però, gli aminoglicosidi hanno, in particolare, un effetto collaterale piuttosto grave: sono ototossici, cioè danneggiano l'udito. Tra questi vi è la gentamicina, un ottimo farmaco, ototossicità a parte, che difatti viene comunque impiegato in situazione nelle quali l'alternativa è peggiore dell'eventuale danno uditivo. E' il caso, per esempio, della tubercolosi multirestistente, nella quale l'OMS raccomanda l'impiego del farmaco.Finora non sono state trovate cure per l'ototossicità ma, se il buongiorno si vede dal mattino, potrebbe essere possibile prevenirla con un altro farmaco che è una vecchissima conoscenza: l'aspirina.
A questa conclusione giunge una ricerca condotta dalla Facoltà di Medicina Militare dell'Università Xi'an, nella Repubblica Popolare Cinese, in particolare dal dipartimento di Otorinolaringoiatria. Nella ricerca sono stati coinvolti volontari di età compresa tra 18 e 65 anni, colpiti da infezioni acute per le quali la gentamicina era indicata; in totale, 195 pazienti, suddivisi in due gruppi, entrambi trattati con l'antibiotico per via endovensosa, a dosaggi compresi tra 80 e 160 mg due volte al giorno per 5-7 giorni. La differenza stava nella somministrazione, a un gruppo, di 3000 mg di aspirina al giorno (suddivisa in tre volte) e, all'altro, di un placebo, il tutto per 14 giorni. E' chiaro che dallo studio venivano esclusi sia chi già aveva l'udito compromesso, sia chi era già stato trattato in passato con aminoglicosidi nonché tutti coloro che presentavano precise controindicazioni. Per i ricercatori l'ototossicità veniva stabilita con una perdita di 15 dB nella sensibilità alle frequenze compre tra 6000 e 8000 kHertz, cioè quelle in cui si concentrano le maggiori informazioni (per esempio la voce). I risultati della profilassi con l'aspirina sono stati buoni. Infatti, nel gruppo del placebo l'incidenza dell'ototossicità, peraltro generalmente contenuta, è stata quella che riportano le casistiche: il 13%. Nel gruppo trattato con l'aspirina si è registrato soltanto un 13% di casi. Inoltre, l'aggiunta dell'aspirina non comprometteva l'azione dell'antibiotico.
Certamente tre grammi di aspirina non sono una dose contenuta, ma soltanto tre persone hanno dovuto abbandonare lo studio a causa del sanguinamento gastrointestinale.Insomma, se ci saranno ulteriori conferme, la medicina potrebbe avere acquisito un mezzo in più contro le infezioni difficili. Ma questo è solo uno degli aspetti positivi. Infatti, la gentamicina è un medicinale poco costoso, che ancora non sconta resistenze rilevanti e che, quindi, potrebbe essere la soluzione ottimale nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, visto che l'aspirina svolgerebbe questo effetto protettivo grazie alle proprietà antiossidanti, non è scluso che questo studio apra la strada a tentativi con altre sostanze.
Maurizio Imperiali
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Udito risparmiato
A questa conclusione giunge una ricerca condotta dalla Facoltà di Medicina Militare dell'Università Xi'an, nella Repubblica Popolare Cinese, in particolare dal dipartimento di Otorinolaringoiatria. Nella ricerca sono stati coinvolti volontari di età compresa tra 18 e 65 anni, colpiti da infezioni acute per le quali la gentamicina era indicata; in totale, 195 pazienti, suddivisi in due gruppi, entrambi trattati con l'antibiotico per via endovensosa, a dosaggi compresi tra 80 e 160 mg due volte al giorno per 5-7 giorni. La differenza stava nella somministrazione, a un gruppo, di 3000 mg di aspirina al giorno (suddivisa in tre volte) e, all'altro, di un placebo, il tutto per 14 giorni. E' chiaro che dallo studio venivano esclusi sia chi già aveva l'udito compromesso, sia chi era già stato trattato in passato con aminoglicosidi nonché tutti coloro che presentavano precise controindicazioni. Per i ricercatori l'ototossicità veniva stabilita con una perdita di 15 dB nella sensibilità alle frequenze compre tra 6000 e 8000 kHertz, cioè quelle in cui si concentrano le maggiori informazioni (per esempio la voce). I risultati della profilassi con l'aspirina sono stati buoni. Infatti, nel gruppo del placebo l'incidenza dell'ototossicità, peraltro generalmente contenuta, è stata quella che riportano le casistiche: il 13%. Nel gruppo trattato con l'aspirina si è registrato soltanto un 13% di casi. Inoltre, l'aggiunta dell'aspirina non comprometteva l'azione dell'antibiotico.
Effetti collaterali contenuti
Certamente tre grammi di aspirina non sono una dose contenuta, ma soltanto tre persone hanno dovuto abbandonare lo studio a causa del sanguinamento gastrointestinale.Insomma, se ci saranno ulteriori conferme, la medicina potrebbe avere acquisito un mezzo in più contro le infezioni difficili. Ma questo è solo uno degli aspetti positivi. Infatti, la gentamicina è un medicinale poco costoso, che ancora non sconta resistenze rilevanti e che, quindi, potrebbe essere la soluzione ottimale nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, visto che l'aspirina svolgerebbe questo effetto protettivo grazie alle proprietà antiossidanti, non è scluso che questo studio apra la strada a tentativi con altre sostanze.
Maurizio Imperiali
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