17 febbraio 2006
Aggiornamenti e focus
A ognuno il suo blister
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Non deve essere facile districarsi ogni giorno tra pastiglie di vari colori e forme da prendere al mattino e alla sera o a metà pomeriggio, prima o dopo i pasti. Ci si ingegna con calendari, scatoline portapillole, diari, appunti e fogliettini, ma la difficoltà rimane quando si devono assumere cinque o dieci farmaci al giorno; condizione non rara, che, solo in Italia, interessa 40 anziani su 100 e 12 anziani su 100, rispettivamente. Ma oltre i pazienti anziani, anche i malati cronici spesso sono costretti a seguire, per molto tempo, terapie multifarmaco e a fare i conti con vere e proprie mappe di somministrazione. Di solito sono schemi di assunzione quotidiana, che per loro natura, portano a compiere errori, che vanno dall'assunzione della pillola sbagliata, o all'ora sbagliata, alla dimenticanza. A volte sono anche i familiari che assistono il paziente a cadere in errore, nonostante la massima attenzione prestata. Il risultato è una mancata aderenza alla cura e un abbassamento del profilo di sicurezza della terapia.
La pillola anticoncezionale, però, insegna: il trucco è nel blister. In questo caso, per esempio, il farmaco va assunto ogni giorno alla stessa ora, per 21 giorni; è abbastanza semplice, ma per non fare confusione la sede di ciascuna pastiglia è stata contrassegnata dal giorno della settimana corrispondente. Insomma, a prova di errore. Su questo semplice principio si basa un metodo introdotto in Germania dalla Tad Pharma, un'azienda che produce farmaci generici, prima in via sperimentale, e oggi effettivamente operativo: un unico blister in cui vengono confezionati tutti i farmaci da assumere, nell'arco della settimana, giorno per giorno, nei diversi momenti della giornata. Il sistema, infatti si chiama 7x4med, e 4 sono i possibili orari di assunzione: mattina, mezzogiorno, pomeriggio o sera e notte cioè prima di coricarsi. Un cartoncino, sovrapponibile al blister riporta, per ogni somministrazione il nome del farmaco, o meglio della molecola, che si assume, il colore o la forma della pastiglia, indicazioni sull'assunzione prima, dopo o durante i pasti. Grazie a una fustellatura è possibile separare dal resto la "fornitura" di farmaci necessaria per la giornata, accompagnata sempre dalle istruzioni sulle modalità di assunzione. L'organizzazione del flusso di informazioni prevede un passaggio della prescrizione dal medico al farmacista e da qui a un centro operativo gestito da un'azienda, partner del progetto, che confeziona i farmaci direttamente nel blister unico, seguendo ovviamente le istruzioni della prescrizione. Di settimana in settimana il blister viene confezionato e recapitato alla farmacia richiedente o al paziente.
I vantaggi sono anche di ordine economico, poiché si evita lo spreco di pillole residue inutilizzate che rimangono nella confezione, con un notevole risparmio per il servizio sanitario nazionale in caso di farmaci rimborsabili. Uno spreco che si verifica nel caso di sospensione della terapia o di variazioni del regime farmacologico. Nelle terapie a cicli brevi, per le quali una confezione intera è superiore alle necessità, per esempio antibiotici da usare per una sola settimana. Infine, nella fase di ricerca della cura migliore, in cui si fanno tentativi, magari per periodi limitati, con diversi farmaci per trovare quello più appropriato. E' evidente che la direzione intrapresa dalle autorità sanitarie tedesche è quella dell'uso razionale delle risorse disponibili, che si sposa con la sicurezza della terapia offerta al paziente e con un'aderenza maggiore alle indicazioni del medico. Non sarebbe male poterlo sperimentare anche in Italia, per andare incontro alla generale tendenza al risparmio, per curarsi al meglio possibile e per avere l'armadietto dei farmaci meno intasato da scatole aperte lasciate a metà.
Simona Zazzetta
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Una pillola, un'ora un giorno
La pillola anticoncezionale, però, insegna: il trucco è nel blister. In questo caso, per esempio, il farmaco va assunto ogni giorno alla stessa ora, per 21 giorni; è abbastanza semplice, ma per non fare confusione la sede di ciascuna pastiglia è stata contrassegnata dal giorno della settimana corrispondente. Insomma, a prova di errore. Su questo semplice principio si basa un metodo introdotto in Germania dalla Tad Pharma, un'azienda che produce farmaci generici, prima in via sperimentale, e oggi effettivamente operativo: un unico blister in cui vengono confezionati tutti i farmaci da assumere, nell'arco della settimana, giorno per giorno, nei diversi momenti della giornata. Il sistema, infatti si chiama 7x4med, e 4 sono i possibili orari di assunzione: mattina, mezzogiorno, pomeriggio o sera e notte cioè prima di coricarsi. Un cartoncino, sovrapponibile al blister riporta, per ogni somministrazione il nome del farmaco, o meglio della molecola, che si assume, il colore o la forma della pastiglia, indicazioni sull'assunzione prima, dopo o durante i pasti. Grazie a una fustellatura è possibile separare dal resto la "fornitura" di farmaci necessaria per la giornata, accompagnata sempre dalle istruzioni sulle modalità di assunzione. L'organizzazione del flusso di informazioni prevede un passaggio della prescrizione dal medico al farmacista e da qui a un centro operativo gestito da un'azienda, partner del progetto, che confeziona i farmaci direttamente nel blister unico, seguendo ovviamente le istruzioni della prescrizione. Di settimana in settimana il blister viene confezionato e recapitato alla farmacia richiedente o al paziente.
Meno sprechi
I vantaggi sono anche di ordine economico, poiché si evita lo spreco di pillole residue inutilizzate che rimangono nella confezione, con un notevole risparmio per il servizio sanitario nazionale in caso di farmaci rimborsabili. Uno spreco che si verifica nel caso di sospensione della terapia o di variazioni del regime farmacologico. Nelle terapie a cicli brevi, per le quali una confezione intera è superiore alle necessità, per esempio antibiotici da usare per una sola settimana. Infine, nella fase di ricerca della cura migliore, in cui si fanno tentativi, magari per periodi limitati, con diversi farmaci per trovare quello più appropriato. E' evidente che la direzione intrapresa dalle autorità sanitarie tedesche è quella dell'uso razionale delle risorse disponibili, che si sposa con la sicurezza della terapia offerta al paziente e con un'aderenza maggiore alle indicazioni del medico. Non sarebbe male poterlo sperimentare anche in Italia, per andare incontro alla generale tendenza al risparmio, per curarsi al meglio possibile e per avere l'armadietto dei farmaci meno intasato da scatole aperte lasciate a metà.
Simona Zazzetta
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