L'opinione del pubblico

20 giugno 2008
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Sì mi fido ma...


Dei generici si parla più che altro in termini economici, oppure di equivalenza farmacologica con le specialità. Meno, invece, si parla della visione ce ne ha il pubblico, ovviamente nei paesi in cui questi farmaci hanno comunque un mercato.
Negli Stati Uniti, però, dove su 10 farmaci venduti uno è un generico, il problema se lo sono posto e, in particolare hanno sondato se e in quale misura il farmaco non di marca viene percepito come "rischioso" (cioè meno affidabile delle specialità) e se la prospettiva di un risparmio più o meno consistente poteva far superare le titubanze.
Ai fini dello studio, che ha interessato un campione di 500 consumatori, sono state prese in considerazione cinque "classi" di farmaci: antitosse, analgesici, farmaci per la faringite, antipertensivi e farmaci specifici per malattie del cuore.
E' risultato che mentre negli antitosse la percentuale di chi giudicava il generico più rischioso era contenuta (il 14% soltanto), per le altre classi il timore aumenta: dal 18% degli analgesici al 53,8% dei farmaci cardiologici. In altre parole, più è grave la malattia, maggiori sono le aure che il generico non riesca a funzionare altrettanto bene della specialità. Conclusione in parte scontata. Meno scontato, però, il fatto che se il risparmio aumenta in effetti le diffidenze tendo a ridursi. Per esempio, passando da un risparmio di due dollari a uno di 15 (cioè da poco meno di 5.000 lire a poco più di 30.000) aumenta il numero di coloro che accetterebbero la sostituzione. Certamente rimane uno "zoccolo duro" di persone che non comprerebbero assolutamente il generico indipendentemente dal risparmio che ne otterrebbero, ma non è poi così elevato. Per le malattie di cuore si tratta del 27%, ma già per l'ipertensione si scende al 18% e per la faringite al 7,6%.
Gli autori della ricerca, Julie M. GanthereDavid H. Kreling, concludono che per aumentare il ricorso ai generici, soprattutto per le malattie più importanti, è necessario che l'industria li propone a prezzi sensibilmente inferiori a quelli delle specialità corrispondenti, ma questo comunque non è tutto. Quello che manca è invece l'informazione sui farmaci generici in sé. Infine, e questo è interessante per tutti, secondo gli autori nel pubblico è presente la convinzione che più è grave la malattia, più è "giusto" che il farmaco sia costoso, senza tenere presente che esistono farmaci per l'ipertensione più economici di prodotti contro la tosse.

Maurizio Imperiali



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